Elisoccorso, siamo all’assurdo! Un mezzo della società che gestisce il soccorso areo, convenzionata con l’ATS, resta in aria per oltre 20 minuti attendendo che nel campo sportivo, lo stadio Manconi, vi fosse una luce sufficiente. Il mezzo, giunto dalla base di Olbia per prelevare qualche paziente, non ha infatti trovato lo spazio del Manconi illuminato per l’atterraggio.
Avvertito da un amico di questo mezzo in volo su Tempio, mentre girava attendendo un segnale, ho chiamato il Pronto Soccorso del Dettori. Dall’ospedale hanno immediatamente chiamato la Protezione Civile alla quale è toccato supplire alla carenza di illuminazione con un faro sulle tribune dello stadio. Grazie davvero a tutti loro. La prassi viene eseguita. Dall’ospedale, infatti, è avvertita la centrale operativa di Sassari che ha dato l’assenso al volo.
Era un paziente con un edema polmonare acuto che andava trasferito immediatamente a Olbia.
L’impianto di illuminazione dello stadio era, per quanto sappiamo, in riparazione da mesi e probabilmente, se nessuno lo ha fatto sapere, non era in grado di accogliere un volo notturno.
Alla fine, esattamente verso le 21.45, l’elicottero di soccorso ce la fa. Atterrare con un minimo fascio di luce al quale, lo ripetiamo, provvedono gli addetti della Protezione Civile.
Elisoccorso, emergenza che richiede altre emergenze
Ancora una volta si mettono i puntini su questo servizio di emergenza che, pur non avendo stavolta alcuna responsabilità, si mostra del tutto inaccettabile per una sanità di emergenza alla quale la Sanità Pubblica ci ha condotti.
Alla fine, il paziente è riuscito a salire a bordo e speriamo che non abbia conseguenze da questo inaccettabile ritardo.
Non esiste che non sia data la possibilità alle persone malate o gravide di poter accedere alle cure nel proprio ospedale.
Ringrazio personalmente la celere tempestività degli opereatori del PS di Tempio che erano all’oscuro del problema delle luci allo stadio.
