Tempio Pausania, per saperne di più sull’ Elisoccorso. Emergenza che costa tanto e non funziona.

Tempio Pausania, 26 gen. 2019-

Al centro della questione sanitaria in Sardegna, fu appellato come eccellente il nuovo servizio di elisoccorso che l’ATS affidò alla società Airgreen, tra le poche in Italia che fanno questa attività. Tra le poche ma non l’unica, tant’è che l’affidamento alla società piemontese, come scrisse l’ANSA lo scorso luglio 2018, fu caratterizzato anche da svariate polemiche, non ultima il costo di circa 70 mil di euro per 8 anni.  All’indomani della entrata in funzione del servizio, inaugurato il 18 luglio a Olbia con pomposa cerimonia alla presenza delle autorità regionali, compreso il presidente Pigliaru, i primi interventi di emergenza furono salutati come la svolta nella gestione AREUS della nuova rete ospedaliera sarda anche se in tanti storsero il naso dicendo che si stava favorendo un servizio con il rischio, rivelatosi purtroppo corretto, di depontenziare l’emergenza a terra e soprattutto spogliare, come successo, tutta la sanità pubblica nei piccoli e anche grandi presidi.

In data odierna, la deputata grillina Emanuela Corda scrive su Sardegnalive

«Sono amareggiata per quanto appreso dalla cronaca in merito alle inefficienze del nuovo servizio di elisoccorso; voglio esprimere vicinanza per quanti non abbiano trovato in questo strumento, il servizio che avrebbe dovuto rivoluzionare la nostra sanità, costato già quasi tutti i 90 milioni preventivati fin dall’inizio. Un servizio che oltretutto, in alcuni casi, si sta sostituendo ad altri anziché supportarli. Fatti gravi che confermano quanto avevamo già segnalato in tempi non sospetti all’opinione pubblica e all’assessore Luigi Arru, attraverso l’accurata relazione del dottor Andrea Tirotto che evidenziava ogni criticità già dal mese di aprile; rilievi che lo stesso Arru liquidò con sufficienza, rifiutando ogni confronto, definendoli in modo offensivo “chiacchiere da bar, sintomatico di chi non conosce l’emergenza”». Scrive il giornale on line ancora:

E’ inaccettabile che questo tema sia trattato con tale sufficienza. Perché nonostante si sia avviato il nuovo servizio, cosa di cui ci siamo sempre comunque rallegrati, pur strappandolo alla competenza ed esperienza dei vigili del fuoco e nonostante le ingenti risorse investite, ancora mancano le basi: non ci sono siti certificati Enac per gli atterraggi notturni, tanto più presso gli ospedali, esattamente come avevamo riferito, con l’unica eccezione di La Maddalena, recentemente adeguata a “sito di soccorso noto” ma non ancora certificata. 

Sempre sui costi, Mauro Pili fa un’analisi ancor più spietata sempre sulla stessa testata on line Sardegnalive.net:

“In due mesi raddoppiati i costi dell’elisoccorso, totalmente sbagliate le previsioni del capitolato d’appalto, una macchina mangiasoldi funzionale solo a mera propaganda, con la apparecchiature perennemente guaste e liste d’attesa infinite. Un elisoccorso pagato per funzionare di notte ma che ha il 90% delle elisuperfici non autorizzate,  nonostante un costo fisso annuo per il notturno di quasi 3 milioni di euro. E poi la grande macchina mangiasoldi del canone variabile per ogni ora di volo. Stando alle cifre fornite stamane dalla regione sarda la proiezione del costo dell’appalto costerà 12 milioni di euro in più. Il capitolato d’appalto prevedeva 91 ore di volo al mese, 1.100 ore all’anno. Stando ai dati forniti stamane le ore al mese sono state, invece, 170 con una previsione di 2.044 ore annue per un costo variabile complessivo di 3.270.000, ben 1,5 milioni in più all’anno rispetto alle previsioni. Il risultato è chiaro stiamo parlando di un incremento dell’appalto di ben 12 milioni di euro per gli otto anni complessivi. Dagli 80 milioni, cifra già abbondantemente sovradimensionata, si arriva ai 92 milioni di euro conseguenza di questo surplus di volo rispetto alle previsioni. A questo si aggiunge che l’appalto prevede un canone fisso di 236.000 euro al mese per circa 3 milioni di euro all’anno per l’attivazione di una base attiva h 24. Anche in questo caso – sottolinea Mauro Pili – si rileva che si tratta di una spesa del tutto ingiustificata considerato che ad oggi l’Enac ritiene non autorizzate più del 90% delle basi elicotteristiche dichiarate dalla Regione. Tutto questo è semplicemente scandaloso perché dimostra la totale incapacità di questa giunta regionale e di questo gruppo dirigente a capo delle strutture sanitarie responsabili di questo servizio”. 

Lo stadio Nino Manconi di Tempio, sito di atterraggio elicotteri di soccorso

Colpisce il dato del 90% delle elisuperfici non autorizzate. Siamo andati a verificare  e anche questo corrisponde al vero anche se la percentuale del 90% non è esatta. In questa  tabella potete notare di fianco alla città, la tipologia dell’elisuperficie e lo stato del sito (attivo/non attivo). Appena 12 su 32 risultano attivi, considerando che tra i siti attivi figurano ben 3 a Olbia. Tra i paesi senza un sito di elisuperficie attivo sono diversi i centri che sono anche sede di presidio ospedaliero: Oristano, Sorgono, Ghilarza, Isili, Iglesias, Lanusei e Carbonia.

Qualcuno mi scrisse una frase che descrive alla perfezione il servizio di elisoccorso che, alla fine, oltre che funzionare male come rilevano i due politici, oltre ad avere di fatto spogliato ospedali e risorse dell’assistenza ospedaliera, è come una persona che ” si veste dalla testa mettendosi il cappello ed esce scalza”. Un servizio di emergenza deve aggiungersi al servizio sanitario tradizionale e non sostituirsi ad esso. Ma l’assessore, sempre più stretto dalla sua pessima riforma di cui sembra contento solo lui e Moirano,presidente ATS Sardegna, sembra non accorgersi neppure di quanto sta accadendo. Il 18 luglio 2018 a margine della inaugurazione del servizio, disse al pubblico:

Arru – “Il servizio che inauguriamo oggi ha dimostrato, nelle prime settimane di attività, le sue potenzialità in termini di risposta tempestiva alle emergenze su tutto il territorio regionale. È il risultato di un gioco di squadra che si avvale di personale qualificato, formato grazie alla collaborazione con l’Areu lombarda e il Soccorso alpino, dotato di attrezzature in grado di fornire al paziente cure avanzate nel corso del trasporto. Andiamo avanti verso una sanità che, in un’idea globale di Sardegna, ha visione di programmazione e di rete, in coerenza con le riforme che questa Giunta ha con convinzione realizzato nel corso della legislatura” .

Altro da aggiungere su quello che questo assessore e il suo braccio destro Moirano hanno combinato in questi 5 anni? Solo un’ultima considerazione: mai più una gestione esterna di una azienda pubblica (Moirano è ligure ma ha già distrutto la sanità in Piemonte…toh, la stessa regione di Airgreen, coincidenza ovviamente!) quando si poteva trovare un sardo con competenze analoghe e maggiore sensibilità alla sua terra. Mai più un assessore che ha colpevolmente ignorato le grida dei territori e ha raccontato una serie interminabile di bugie in ogni sede sia stato a difendere la sua schiforma sanitaria.

Antonio Masoni

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