Epidemia da panico, non da coronaviurs. Nessun caso in Gallura-

Nessun caso accertato in Gallura di coronavirus

Quando un’epidemia riesce a creare il panico, più che delle conseguenze della potenziale malattia, si deve agire per tranquillizzare la popolazione. Che ci sia l’epidemia, è fuori discussione. I dati sui contagi crescono di ora in ora così come le vittime prevalentemente persone con patologie gravi. Inutile fare il monitoraggio che cambia di continuo sui dati epidemiologici, meglio restare su alcune informazioni di medici che hanno stretto contatto coi loro pazienti e ne seguono l’intero decorso di malattia.

Al Pronto Soccorso di Tempio Pausania, che da qualche giorno ha anche una tenda esterna per il triage di chi entra in ospedale, in effetti giunge in mattinata una donna con una sintomatologia che induce in sospetto i medici. Le viene eseguito il tampone faringeo che viene successivamente inviato  per il controllo. Il risultato è negativo, la donna ha altre patologie ma non ha il virus in questione.

Tutto a posto? Nemmeno per sogno! Immediata l’eco che si propaga come un vero virus e  crea un vero panico tra la popolazione del territorio. Salta fuori anche un secondo caso sospetto inesistente Quindi, ben più grave di una epidemia da coronavirus, si viene a generare quella da terrore per un possibile contagio.

Leggendo un post di un medico serio e preparato, capisco che è meglio conoscere qualcosa di più su quanto accade. Gian Martino Loddo, autore del post su facebook, smentisce il caso e ci tiene a fornirci altre delucidazioni che bisogna usare per evitare la deriva del panico. Smentisce il caso e ci tiene a fornirci altre delucidazioni che bisogna usare per evitare la deriva del panico

Nessun caso e nessuna epidemia da coronavirus nel territorio

« Si è creato il panico in mancanza di notizie certe. La situazione è certamente sfuggita di mano alle autorità competenti. Non certo per questo caso specifico, ma in senso generale  e non riguarda il nostro territorio e nello specifico l’ospedale di Tempio.

Tengo a dare alcune spiegazioni che possiamo reiterare a chi legge, pensando di chiarire alcuni passaggi fondamentali. Fermo restando che non spetta certo a me fornire notizie ma a chi deve dare spiegazioni e norme comportamentali (Ministero e Assessorato). Intanto, non è un caso singolo che deve generare preoccupazione ma un sempre possibile focolaio nel territorio. Parlo di 10/50/100 casi, solo allora possiamo definirlo focolaio da medesima origine e usare gli strumenti possibili per debellarlo. Un caso singolo, è di per se circoscritto ma solo se viene appurato dal tampone faringeo la positività al coronavirus.

La invito a scrivere queste cose, ossia che allo stato attuale non c’è certezza di focolaio che ha origini epidemiologiche ben diverse da un caso singolo. Attenzione quindi alla differenza sostanziale tra caso isolato e focolaio. Le istituzioni preposte si regolano sulla base di questa differenza. Un caso singolo richiede un tipo di intervento, il focolaio ha necessità di circoscriverlo (zona rossa). Manteniamo, per chiudere, calma e affidiamoci a dati ufficiali e a notizie giuste. Al momento sono negativi».

In tarda serata, è arrivato l’esito del caso sospetto che, lo riscriviamo, è negativo in attesa di ulteriore step sul tampone faringeo che sarà eseguito a Cagliari entro domani pomeriggio.

 

 

 

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