Giovanni Piga, il ricordo di un uomo buono.

Era un gran lavoratore Giovanni Piga, quarto figlio scomparso di una famiglia tempiese numerosa che in pochi anni ha subito troppi lutti. Aveva 65 anni e la sua vita negli ultimi tempi si era aggravata da una malattia che lo aveva costretto a due R.S.A., prima quella di Padru e poi quella di Olbia.

Un gran lavoratore, rispettoso e ossequioso con tutti, figlio di quella educazione umile ma che lascia sempre  tracce silenziose ma dolci del suo passaggio. 

I fratelli Francesco e Andrea, che abbiamo ricordato, se ne erano andati a distanza di meno di un mese l’uno dall’altro. Francesco a ottobre e Andrea a novembre del 2018. Una loro sorella era deceduta diversi anni fa.

Oggi è toccato a Giovanni, muratore, instancabile camminatore, onesta persona che salutava tutti stringendo gli occhi come un segno di ulteriore rispetto verso il prossimo.

Lo ricordo manovale in una impresa che fece dei lavori in casa. Lo chiamava Juannè il capomastro, verso il quale sorrideva anche quando lo prendeva in giro. Il mondo delle piccole imprese dove tutti scherzano e si vogliono bene creando quel favorevole clima per lavorare con maggiore passione.

Uomo buono e silenzioso come gli umili, Giovanni ha finito le sue pene ieri dopo che la vita gli aveva riservato un finale  difficile con la perdita dei fratelli prima e poi della sua stessa volontà di opporsi ad una malattia devastante.

Lascia la moglie, Pietrina Debidda, due figli Antonio e Piera, la sorella Anna Maria e il fratello Piero.

Ciao Giovanni

Un uomo qualunque,

che mai ti ha cercato, né offeso,

che abbia un posto d’onore nel ricordo.

Lui,  lo merita.

Se le  lacrime,

piante per chi ci lascia,

fossero un mare,

dentro l’acqua di quel mare puoi battezzare un bambino,

tanto essa è pura.

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