I comitati e i movimenti a difesa degli ospedali sardi.

Sono diversi i comitati e i movimenti spontanei o organizzati di cittadini che in questi anni si sono eretti a paladini per la difesa della sanità pubblica. Ospedali territoriali, fondamentali per i diritti alla salute che dovrebbero essere difesi, tutelati e salvaguardati dalle “ingiurie” del risparmio. Tradotto, significa che hanno subito vere devastazioni selvagge all’indomani dell’ultima riforma sanitaria targata Arru/ Moirano.

I comitati e i movimenti hanno preso la gestione di questa difesa, lo hanno fatto coinvolgendo le popolazioni di quei territori, non badando a sacrifici importanti. Anche in termini di notti passate ad occupare il proprio ospedale o, come qualche anno fa il sindaco di Lanusei, con lo sciopero della fame. Eventi straordinari che danno la misura di quali siano state le conseguenze della privazione di un diritto. Tutto nato come un baluardo ad oltranza  che si è infranto contro quel potere senza scrupoli che determina qualsiasi variazione dello stato sociale. Semplicemente sradicandone il fertile terreno dei legittimi diritti.

E le voci dei comitati e dei movimenti si sono elevate alte, hanno agito in qualsiasi forma di protesta pacifica ma energica. Hanno sfilato in imponenti cortei, urlato il disagio, manifestato come hanno potuto ,a tutto inutilmente. Se il potere decide di distruggere un presunto privilegio, ci riesce, sempre.

L’ospedale di Lanusei

E’ importante che in Sardegna ci sia una rete di sinergica collaborazione tra chi queste forme di protesta le ha condotte da anni e ancora le porta avanti.

Anche se alla fine, con qualche variabile, i problemi e i disagi dei territori, sono pressapoco gli stessi. Uguali bisogni, simili espressioni di lotta, identica forza e determinazione e uguali formule scelte per portare avanti una rivendicazione.

Lo hanno raccontato nella puntata di giovedì di Punto & Virgola, proprio alcuni degli esponenti dei movimenti. Questo il video della puntata di giovedì 17 ottobre.

Comitati e Movimenti in continua lotta

Sono tanti e tutti organizzati i comitati e i movimenti, hanno solo un obiettivo, quello di riportare attraverso la lotta, umanità e diritti negati anche nella sanità ai territori. Tempio come La Maddalena, come Isili o Lanusei, sono solo centri che ospitano un ospedale ma non sono i proprietari di quel nosocomio.

Un ospedale appartiene a tutti, in esso devono essere garantite cure e assistenza a prescindere da condizioni sociali ed età. La sanità pubblica non può essere calpestata perché si deve trasferirla su un elicottero o su un autoambulanza. Non è pensabile che la Sardegna non debba fare eccezione, viste  le  condizioni tragiche della rete viaria, dei trasporti  e del territorio vasto e spopolato.

L’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena

Eppure subiamo le medesime conseguenze di altre regioni che hanno ospedali pubblici da scegliere nel raggio di pochi chilometri.

Lo hanno detto ieri i rappresentanti dei movimenti e dei comitati in lotta, compreso quelli che hanno inviato contributi video alla trasmissione da Isili e Lanusei. Per questa ragione, oltre che ringraziarli, daremo voce quanto possibile al disagio sanitario di questi anni. A costo di annoiare, di infastidire i benpensanti che hanno sempre di meglio da fare che unirsi alla lotta.

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