Incendi, bestiame, fienili, pascolo. Urgono i sostegni.

Incendi, devastazione e null’altro. La nota della Coldiretti è drammatica per quanto riguarda le numerose aziende agricole interessate dai roghi dell’oristanese.

E’ una vera e propria catastrofe quella che si sta consumando in queste ore in Sardegna dove si prevede un’altra giornata da inferno. Oltre ai Comuni assediate dalle fiamme, ad essere devastati e accerchiata dalle fiamme sono anche le campagne con gli allevatori impegnati in una corsa contro il tempo anche durante la notte per recuperare gli animali, alcuni dei quali stati raggiunti dalle fiamme.

Una apocalisse ambientale con centinaia di ettari di lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo soprattutto tra il Montiferru e la Planargia, un vero polmone verde, epicentro degli incendi che sono divampati e andati avanti tutta la notte tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura. Ma è caro il prezzo che si sta pagando anche su Usellus, Villaverde e Villaurbana, Arzana e Fonni.

Incendi: allevatori impegnati tutta la notte per recuperare qualcosa

Numerose le aziende agricole coinvolte dove molti allevatori sono rimasti impegnati tutta la notte oltre che per presidiare le strutture anche per recuperare e mettere al sicuro il proprio bestiame.

I danni sono già ingenti: oltre a pascoli e recinzioni e il patrimonio boschivo, in alcuni casi si sono persi anche gli animali, capannoni fienili con le scorte di foraggio e altre strutture e mezzi. Alcune sono rimaste senza acqua e corrente elettrica. Ma in questo momento siamo ancora in piena emergenza.

«Ancora una volta stiamo vivendo un disastro ambientale ed economico che purtroppo sta interessando anche i centri abitati oltre che il mondo delle campagne – commentano i presidente di Coldiretti Oristano e Nuoro-Ogliastra Giovanni Murru e Leonardo Salis –. Stiamo monitorando, con i direttori, i nostri presidenti e segretari di zona, le singole situazioni e siamo vicini a tutte le aziende agricole e ai cittadini che hanno e stanno vivendo momenti difficili. Chiediamo a tutti massima cautela. Adesso è il tempo dell’emergenza e ringraziamo tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento coordinati dalla Protezione civile per il lavoro che stanno facendo. Sappiamo già purtroppo che il conto da pagare sarà pesantissimo per le aziende agricole e che stiamo perdendo un patrimonio ambientale prezioso che ci vorranno decenni per recuperarlo».

Incendi: dopo l’emergenza, il rilevamento dei danni e le misure per sostenere le aziende

«Subito la ricognizione dei danni e la rilevazione dei dati per poi attivare la misura 5.2 del programma di sviluppo rurale per sostenere le aziende colpite dall’incendio».

È la richiesta di Coldiretti Sardegna indirizzata all’assessorato all’Agricoltura dopo l’incendio del Montiferru e Planargia che ha mandato in fumo oltre 20mila ettari, molti ricoperti da lecci, roverelle e sughere secolari.

Coldiretti Oristano con tutta la sua struttura e guidata dal presidente Giovanni Murru è in campo per fare una prima ricognizione dei danni. Che si sa già essere ingenti per le aziende agricole oltre che ambientali con la perdita di uno dei polmoni verdi della Sardegna. E si stanno già attivando anche per coordinare insieme alle altre Federazioni Coldiretti di tutta la Sardegna l’arrivo di camion di foraggio.

Incendi: persi animali, strutture, mezzi, foraggio, recinzioni, ecc.

Le aziende agricole hanno perso animali, strutture, mezzi, foraggio, recinzioni e tanti altri danni.

«È fondamentale agire subito e non lasciare che si spengano i riflettori e ci si dimentichi delle vittime di questo violento incendio – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Per questo è importante attivare a strettissimo giro una task force di tecnici di Argea che sul posto rilevino i dati delle perdite, quantificando le perdite in modo tale da attivare la misura 5.2 del Psr che consenta di sostenere le aziende che hanno subito perdite».

La sottomisura del Psr garantisce alle aziende agricole “la vitalità e la permanenza sul territorio attraverso il ripristino del potenziale produttivo agricolo, zootecnico, dei terreni e delle strutture agricole danneggiati o distrutti a seguito del verificarsi di calamità naturali, di avversità atmosferiche o di eventi catastrofici.

«È uno strumento che potrebbe dare una grossa mano – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba  -. Si tratta in questo caso di una calamità naturale e garantirebbe interventi per il ripristino dei danni subiti (animali morti, perdita foraggio, strutture, recinzioni, oliveti ecc.) al 100 per cento. Una misura che va attivata nell’immediato e a burocrazia zero mirata per le aziende che hanno subito danni».

Incendi: almeno 15 anni per la ricostruzione

La Coldiretti, dopo una iniziale disamina dei danni, precisa:

« Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all’agricoltura negli oltre 20mila ettari andati a fuoco».

Related Articles