Istantanee della memoria, l’esposizione fotografica di via La Marmora che racconta il Carnevale.

Istantanee della memoria non è solo una mostra di foto antiche sul nostro carnevale, è soprattutto ritrovare dentro quei visi e quei momenti la nostra identità.

Un viaggio  nel tempo che è lo stesso di oggi, perfettamente integrato sulle pietre che sono le radici di questa città.

E’ un percorso che può iniziare da una parte o dall’altra, non è imprigionato in numeri o sequenze, è apparentemente confuso, ma ha dentro la cosa che ha cercato di far emergere, la memoria.

Anni diversi ma la la stessa identica matrice culturale, apprezzabile anche perché inserita in una via che forse c’è prima ancora della città, via La Marmora. A due passi dalla cattedrale di San Pietro, nel centro storico a cui la mostra sta dando valenza ancor maggiore.

 

La memoria è  storia che stavolta diventa immagine, tra le emozioni di chi in qualche foto si è riconosciuto ed il lento evolversi della tradizione che muta “accento” ma non “pensiero”.

Istantanee della memoria è operazione culturale di enorme pregio. Tra amarcord di vecchi carrascialai e i momenti della festa popolare più bella e partecipata che Tempio offre.

I soliti vandali. Istantanee della balordaggine

La cura e le attenzioni che una ristretta banda di esacerbati e annoiati balordi hanno puntualmente cercato di profanare.

Forse tra quei volti di vecchie edizioni ci sono anche loro progenitori, nonni o parenti che non hanno conosciuto. Chissà, se quelle facce in bianco e nero o quei musicanti potessero dir loro cosa pensano del loro vandalismo, userebbero mezzi e nodi diversi dal mero biasimo.

Un lavoro splendido

Un lavoro splendido quello di Istantanee della memoria, inserito nei festeggiamenti del Carnevale ma per mio conto degno di essere luogo di riflessione su come si possa sempre contare sul passato per apprezzare la ricchezza che possediamo.

Non basta, certo, ma una città come Tempio, che di suo ha tanti difetti, su questi esempi di bellezza può ricostruire una parte del suo futuro.

Non poteva mancare il ricordo del grande Peppino, il cantastorie musicale del Carnevale e Miguel, il venditore di noccioline. Uno da una parte.  l’altro nelle sue vesti di simpatico intrattenitore, a Carnevale non sono mai mancati.

Bravo, a Marco Ladu per la regia di questa importante e valida operazione e bravi i fotografi Vittorio Ruggero e Mario Pirrigheddu che hanno conservato queste preziosità. 

Essere custodi della memoria.

La sola prova che serve per recuperare la nostra identità e amare sempre di più l’immenso patrimonio che abbiamo avuto in dote.

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