Una vibrante protesta giunge a galluranews per conto dei residenti nella zona del parcheggio di Viale Giovanni XXIII. La segnalazione riguarda una serie infinita di quotidiano disturbo della quiete pubblica a causa di un gruppo di circa 10 minori che dalle 22.30 alla mezzanotte inoltrata, spesso oltre la 01.00, si attardano con schiamazzi interminabili, partite di calcio, musica e chi più ne più ne metta.
La signora che chiama stamani al telefono, vuole farsi portavoce anche degli altri residenti che hanno raggiunto il limite della sopportazione. Non si dorme più, a causa dei schiamazzi distinti di ragazzini che giocano a calcio dentro una struttura da cui rimbomba e deflagra qualsiasi rumore. La zona interna del parcheggio, comoda e anche utile per lasciare le macchine all’ombra durante queste giornate caldissime, è teatro di questi episodi che si protraggono sino alle ore piccole della notte. Ricordiamo qui le altre segnalazioni sul posteggio (LINK). E anche qui (LINK)
« Sono settimane – racconta la signora – che io e il mio vicinato stiamo provando a dormire la notte. Non ci riusciamo, a causa dei ragazzini che ogni notte arrivano nel parcheggio di viale Giovanni XXIII e sino a notte inoltrata giocano a calcio, ascoltano musica, un vero ritrovo per ragazzini minori che non si limitano a parlare e basta. Il rumore del pallone dentro la parte interna del parcheggio rimbomba nell’intero vicinato causando disturbo al sonno, che credo sia legittimo e sacro. Da quando sono finite le scuole, praticamente ogni notte è la stessa storia».
La protesta determina l’intervento dei carabinieri
« I Carabinieri di Tempio sono venuti, i Vigili Urbani sono fuori dal loro orario e quindi non possono intervenire. Quando hanno visto i Carabinieri, i ragazzi sono scappati. 10 minuti dopo che i Carabinieri sono andati via, loro sono tornati e hanno ripreso a giocare. Ci hanno indicato di sporgere denuncia. Il giorno dopo ci sono andata ma loro una denuncia contro ignoti non la ritengono utile. Anzi l’hanno proprio sconsigliata».
Viene chiamata anche la Polizia.
« Anche loro mi dicono di fare un esposto che non abbiamo fatto in quanto è nominativo e il nostro intento era di farlo come quartiere a ridosso del parcheggio. Chiaro che, trattandosi di minorenni, a nessuno di noi viene in mente di nuocere a dei ragazzini. Sarebbe sicuramente importante poter interagire con le famiglie dei minori, ma non conoscendo nessuno di loro, è impossibile identificarli. Resta da rendere pubblico questo evidente disagio di un intero vicinato attraverso gli organi di stampa. Posso dire, a nome di tutti, che a mio avviso bisogna far qualcosa e noi possiamo fare poco. Il disagio, peraltro, non è solo le notti d’estate nelle quali le finestre si tengono aperte, ma anche in inverno dove ai rumori si aggiunge anche il fragore che scuote i vetri delle abitazioni. Credo che tutto ciò sia assurdo e inconcepibile, Esiste anche il rischio per le macchine parcheggiate, che possono subire danni dal pallone».
La protesta della signora riesce anche a dare qualche indizio in più.
« Motorini fanno la spola avanti e indietro a portare i ragazzini sul luogo. Il via vai prosegue ininterrottamente aggiungendovi anche il rumore di questa mezzi. A questi aggiungo anche le biciclette che imperversavano con salti da improvvisate pedane che c’erano prima sul posto per lo skate board,Finite le scuole, oggi è il calcio a dominare la scena».
Frustrazione e impotenza
La protesta trascende il disagio del vicinato e affiora tra i residenti anche un sentimento di frustrazione e impotenza. Ci si rende conto che nessuna azione può essere svolta da chi sta subendo questo problema. Allo stesso tempo, il fatto che si tratta di minorenni, aggiunge un limite enorme per le forze dell’ordine. In ogni caso, qualcosa va fatta e possibilmente risolta. Si tenga conto che anche palazzine distanti dal vicinato del parcheggio hanno a suo tempo manifestato questo disagio legato alla presenza, allora, di scatenati skaters che usavano il parcheggio per le loro acrobazie. Il passaggio pedonale creato per l’accesso dai parcheggi alla Galleria Valentino (CONAD) è un ritrovo dove i ragazzini sostano la notte. Anche questa presenza, che a tratti appare minacciosa (così ci viene detto), sembra quasi una sfida verso i residenti che non possono fare nulla.
« Mi creda, siamo arrivati alla disperazione – conclude la telefonata di protesta – . Non dobbiamo come cittadini arrivare a farci da soli giustizia, siamo persone pacifiche e civili ma siamo davvero arrivati a non poterne più. Il diritto al riposo è sacro, esistono dei limiti e anche le famiglie di questi ragazzetti dovrebbero vigilare sui loro figli. Non credo siano contenti di sapere che quando la sera escono di casa, non vanno alla Fonte Nuova come gli altri a passeggiare ma sono a rompere le scatole a tutti noi. Personalmente, mi farebbe piacere avere un contatto con le famiglie dei ragazzi ma non so chi siano. Spero che chi leggerà questa protesta riconosca chi possano essere i ragazzini e le loro famiglie. Da quanto dice un vicino, sembrerebbero anche più piccoli dei 16 anni, attorno ai 13/14 anni ma non è certo. Nessuno farà nulla ma vogliamo che questo massacro termini al più presto. La ringrazio». (lettera firmata)