La stampa nazionale sul caso Mater Olbia.

Dopo l’interessamento di vari siti giornalistici on line, anche la stampa nazionale di un certo interesse, si fionda sul “caso Mater Olbia”. Gli echi dei riflessi giudiziari che hanno indotto ieri mattina, 3 luglio, l’on. Giagoni della Lega ad una riflessione sull’erogazione del finanziamento regionale, si ritengono di assoluta importanza. Se così non fosse, una testata specializzata nello scovare casi eclatanti di malaffare, come Il Fatto Quotidiano, non  avrebbe dedicato ampio spazio alla vicenda.

 

Sul caso Mater la stampa regionale è assente

La stampa regionale, intesa come i due massimi quotidiani, esprime solo note positive sull’ospedale, mai una sola volta si fa cenno al caso giudiziario. I toni diventano spesso esaltanti, col vanto dell’eccellenza che resta però solo sulla carta, sulle due precedenti inaugurazioni e poco altro. Ad aprile 2019, l’assessore Nieddu scrive che è ancora “un cantiere”. A giugno, anche Nieddu esalta la struttura e si allinea ad uno stesso copione trasversale.

Il copioso fascicolo del solo imputato per tentata estorsione, Alessandro Marini, viene così ad avere sempre maggiori integrazioni e dettagli. Il fascicolo è  all’attenzione delle procure di Tempio e di Roma. Il Marini, per difendersi, attacca e raccoglie  documentazione ricca di particolari e prove che potrebbero far saltare tutto, inteso come finanziamento della regione alla struttura sanitaria olbiese.

Il Mater Olbia, oltre 30 anni dalla sua idea nel precedente accordo col San Raffaele di Milano, dal 2014 è rientrato in un patto col Qatar che ha messo i soldi per la sua edificazione. Al resto, deve provvedere mamma regione con un finanziamento di 606 milioni di euro in 10 anni. Circa 61 milioni all’anno. Le ripercussioni sulla sanità pubblica appaiono da subito evidenti.

L’amministrazione regionale precedente destina ben 200 posti letto al regime convenzionato con la sanità pubblica che vengono meno ad altri ospedali, tra cui  quelli di Tempio e La Maddalena. In pochi anni sono depauperati  servizi e  personale. L’assessore precedente Luigi Arru dice in pubblica assemblea che il Mater non c’entra nulla, di fatto sa di mentire perché quei posti letto, contingentati perché legati agli abitanti della regione, spariscono da diversi nosocomi sardi. Si perdono punti nascita, strutture complesse, servizi territoriali, e il personale assente o in pensione, non viene sostituito.

Marini in una trasmissione televisiva su RTG di Tempio, asserisce di non avere alcuna intenzione di mollare. Vuole giustizia.

La stampa nazionale ed internazionale  sul caso

L’articolo di stampa odierno del giornale Il Fatto Quotidiano, scardina le resistenze a scrivere delle vicende giudiziarie sulla carta stampata. La sospensione del finanziamento, è l’incipit iniziale a scriverne. Il giornale ci va duro, anche se il condizionale, trattandosi di un caso giudiziario da spulciare con estrema attenzione, è assolutamente doveroso. Si da rilievo al blocco dei finanziamenti.  Si esamina una parte sostanziosa del caso Alessandro Marini/Mater, imprenditore che vanta l’usucapione sui terreni inizialmente inglobati in quelli della’era edificata.

Marini è caparbio, tenace, non molla e per questa sua caratteristica, viene coinvolto in un reato grave che è quello di tentata estorsione ai danni dello stato del Qatar. Sono passati 4 anni da allora, solo oggi, grazie anche all’attenzione di qualche magistrato, Marini cerca di riabilitare sia il suo nome che i suoi diritti su quanto è di sua proprietà. In ultimo, Marini chiede un risarcimento di 195 milioni di euro che, scrive Il Fatto, sarebbe la fine del Mater Olbia e dell’accordo con lo stato arabo.

Cosa si profila?

Difficile azzardare delle ipotesi, fatta franca la posizione del consigliere gallurese Dario Giagoni. Il rinvio di una settimana forse basterà a far riflettere sul caso giudiziario in essere oppure la politica di ambo gli schieramenti, tranne alcune eccezioni, firmerà per l’erogazione dei soldi. Le conseguenze sarebbero molteplici, sia per la Giunta Solinas che per i singoli citati in giudizio dal marini (si parla di circa 40 nomi).

Certo è che le indagini sono in corso, la Procura di Roma riceve costantemente integrazioni nuove, alla luce delle esternazioni dei politici che degli sviluppi della difesa del Marini, che dice di avere ben 6 legali che lo tutelano.

Secondo la normativa vigente, i rischi sono tantissimi per un avallo su questa erogazione. Questo per una serie di illeciti compiuti, come sostiene il Marini. C’è il tanto che basta a far impallidire un morto. Cosa farà la politica non è dato sapere. Per ora lo schieramento dei favorevoli è altissimo, quasi unanime.

Basterà una settimana a definire meglio quali siano le vicende giudiziarie all’attenzione delle procure?

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