L’anguria ad 1 cent. Coldiretti: « Così si offende l’agricoltura sarda».

L’anguria a 1 centesimo è una grave offesa all’agricoltura sarda così colpita da gravi problemi. Lo mette in rilievo la Coldiretti Sardegna in una nota dove spiega le ragioni di questa follia che non ha nessuna attenuante e danneggia l’intero comparto.

“Non omne quod licet honestum est”. La massima del giurista Paolo (III sec. d.C.) “non tutto ciò che è lecito, è onesto”, è una sintesi di ciò che, soprattutto, alla vigilia di feste o grandi eventi leggiamo nei volantini pubblicitari di alcune aziende della grande distribuzione organizzata, in cui capeggiano titoloni di super sconti, con prodotti che fungono da specchietti per le allodole per attirare l’attenzione del consumatore.

E’ quanto denuncia Coldiretti Sardegna perché “quanto sta avvenendo in questi giorni da parte di una di queste aziende ha davvero superato ogni limite di decenza e rispetto per il lavoro dei contadini” con l’offerta dell’anguria ad un centesimo al kg (0,01 euro al kg).

«Seppur dentro il perimetro delle legalità – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu è una offesa al lavoro, al sacrificio ed alla dignità di migliaia di nostri agricoltori. Ogni giorno un grande sacrificio, per remunerazioni spesso al limite se non al di sotto dei costi di produzione. Si badi che in media per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. L’agricoltore lavora la terra per garantire un cibo sano, genuino e rispettoso dell’ambiente».

L’anguria ad un centesimo offende l’intelligenza ed anche la buona fede dei consumatori

«E’  una offesa anche all’intelligenza e alla buona fede del consumatore, aggredito nella sua parte più debole, i soldi, con l’aggravante di questa gravissima crisi. Senza contare il fatto che si offre una visione completamente distorta del valore dei prodotti della terra e del lavoro che c’è dietro. De lavoro,  se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo abbiamo visto durante il lockdown. In quella fase è emersa ancora una volta l’importanza e la centralità del cibo locale e di qualità e di chi lo produce».

E se anche questa offerta come si spiega è pagata dall’azienda, perché scrivono “alla filiera agroalimentare è stato corrisposto il giusto prezzo…”, questo non giustifica l’azione, non motiva la declassificazione di un duro lavoro ad 1 centesimo.

«Se davvero lo scopo è quello di omaggiare i clienti perché non le regalano le angurie?». Lo  dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba. «Sul regalo non si discute ma dando un prezzo, si quantifica e in questo caso si squalifica, si umilia e si offendono tutti gli agricoltori. Si danneggia il mercato di questo prodotto e si cerca di mettere l’uno contro l’altro gli anelli deboli della filiera: il produttore ed il consumatore».

Per questo Coldiretti Sardegna si appella ai consumatori:

«Attenzione a questi miraggi che oltre al contadino offendono anche voi/noi tutti. Sono solo offerte civetta per attirare consumatori. Il prossimo venerdì, 14 agosto, vigilia di Ferragosto, rifiutiamoci tutti di acquistare le angurie ad 1 centesimo».

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