Le difficoltà economiche richiedono provvedimenti meno drastici.

Le difficoltà economiche derivanti da questa epidemia, non sono solo nella crisi socio economica di cui non si ha alcuna certezza se e quando potrà finire. Vi sono collegati altri problemi che affliggono quelle persone a basso reddito perché già “sanzionate” dalla perdita del lavoro o dalla bassa redditività di quanto può avere in “bonus” e dagli aiuti in corso.

Di contro, alcune discipline che sono in vigore, se da un lato riducono quelle “inesistenti” possibilità di contagio della nostra comunità, dall’altro acuiscono un problema enorme in chi, dai paesi limitrofi, vorrebbe risparmiare sul calmiere spesa quotidiana. Un problema apparentemente senza priorità ma, se lo vediamo alla luce di situazioni familiari di povertà, non è affatto secondario. 

Una lettera, in anonimo come giusto che debba essere, svela un problema che ieri, nella video conferenza col sindaco di Luras, Marisa Careddu, il delegato in Regione, Andrea Biancareddu, non è venuto fuori. Però è reale, frutto del disagio che persiste dopo oltre 40 giorni di chiusura.

Invece, le ordinanze si inaspriscono su automobilisti,  passanti, che si vedono affrontati, spesso “a muso duro”, dai rangers, oramai ribattezzati sceriffi, che non vogliono sentire ragioni e alla lettera applicano quanto, a loro dire, devono. Sino all’estremo, come accaduto in alcuni centri, tra cui Sassari, che sfociano in diverbi, colluttazioni e disumanità dilagante.

Uno vero e proprio “stato di polizia” che fa passare persone normali per delinquenti solo perché sorprese a fare cose che non provocano danni a nessuno, soprattutto al virus che se la sta ridendo per la stoltezza di quanto sta accadendo. L’alta Gallura è Covid-Free ma sembra che questa “fortuna” sia la stessa difficoltà della Lombardia. Ridicolo!

Le difficoltà di dover reperire la spesa in supermercati non presenti nei paesi

«Ieri io con la mia famiglia abbiamo ascoltato con attenzione la videoconferenza, argomenti molto interessanti. E’è servita a chiarire punti importanti dell’emergenza che purtroppo stiamo vivendo. La contatto poiché mi sembra opportuno “aprire” un discorso che in tanti forse ieri si aspettavano, soprattutto gli abitanti dei piccoli comuni come Calangianus, Luras, Aggius e così via.

La raccolta del 19 aprile presso il supermercato Eurospin

Premetto che non è un attacco a nessuno e faccio  i complimenti a tutti i sindaci che si sono trovati a fronteggiare una situazione così critica e lo hanno fatto con misure e decisioni giuste. Ma dopo un mese e mezzo mi sento di dire che purtroppo gli abitanti dei piccoli comuni lamentano un punto molto importante: la necessità di poter andare a fare la spesa in “market” accessibili alle condizioni economiche di tutti.

Mi spiego meglio, all’interno dei piccoli comuni i market non mancano ma purtroppo, parliamoci chiaro, i prezzi sono molto elevati e fare un’abbondante spesa non è possibile a nessuno (non mi sento di escludere nessuna famiglia in quanto davanti a tale emergenza penso che tutti ci siamo trovati in difficoltà).

«Non è un capriccio ma la difficoltà di poter risparmiare»

Infatti si lamenta dalla maggior parte della popolazione il fatto di poter andare almeno una volta alla settimana, nel possibile, a fare la spesa in negozi come Lidl, Eurospin, Crai, Simply, ecc.  Non per un capriccio personale ma piuttosto per un problema dettato dalle possibilità economiche. Ecco, in questo le dico anche che certo sono stati consegnati aiuti, come buoni spesa, ma che comunque non bastano per arrivare a fine mese.

E dirò di più, questo messaggio proviene da una come me che, anche percependo una minima disoccupazione, e uno stipendio non uguale a prima del proprio compagno, riscontra difficoltà nel fare la spesa nel proprio comune, avendo anche un figlio piccolo a casa.

Non so se sono stata chiara, ma nella sue possibilità nella prossima videoconferenza è possibile chiarire questo punto magari sollecitare a nome di molti abitanti di poter andare, ripeto, una volta alla settimana a fare la spesa. Poterlo fare in questo genere di negozi, poiché sono beni di prima necessità. Non pretendiamo l’impossibile ma solo la libertà di poter vivere questo momento nel pieno delle proprie necessità e possibilità. La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti».

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