« Le visite specialistiche dove sono? Possibile che nessuno muova un dito per accelerare questa attesa infinita? Siamo mesi che attendiamo inutilmente che le riaprano. Noi pazienti affetti da patologie non sappiamo più cosa fare ed a chi rivolgerci».
A scrivere è Anna, donna di Tempio affetta da svariate patologie che la costringono spesso a rivolgersi al Pronto Soccorso del Paolo Dettori. Nonostante l’ATS-Assl di Olbia mandi comunicati di immediata riapertura, ancora gli ospedali e le visite sono un tabù.
« In un solo mese mi hanno rinviato due esami, compresa una ecografia» – dice Anna.
Sappiamo che l’azienda sta predisponendo la riattivazione delle visite, si è a conoscenza che siano tantissime quelle da riprendere risptettando gravità e ordine di richiesta ma la paralisi causata da un’mergenza sanitaria che pure nel nostro territorio non presentava, né presenta, particolari allarmi, continua a mietere disagi nella popolazione gallurese. Non bastassero le lacune ben note dei servizi sanitari, in alta Gallura come nel resto del territorio, continuano ad arrivare decine di segnalazioni più o meno tutte improntate sui ritardi mostruosi per visite specialistiche.

« E’ strano perché i medici nel poliambulatorio sono presenti e le visite potrebbero farle, vista anche la situazione di assoluta tranquillità in Gallura ed in Sardegna per quanto riguarda il coronavirus. A me sembra solo un pretesto quello del covid per abbandonare tutto il resto – afferma Anna – decisa per toglierci anche quel poco che restava del nostro ospedale e dei suoi servizi. La settimana scorsa sono stata malissimo a causa dei miei dolori cronici. Ho visto coi miei occhi medici distrutti da turni logoranti. Non avevano più presidi di protezione, guanti e mascherine non erano sufficienti e dovevano combattere con una utenza sempre alta. Ma a che gioco si sta giocando ancora una volta?»
Non sono solo le visite specialistiche ma qualcosa che punta a depauperare i servizi rimasti.
Quando da questo blog si fa riferimento al piano criminale volto a distruggere la sanità pubblica, qualcuno fa lo sberleffo e accusa di complotto il sottoscritto. Nessuno, però, si prende la briga di andare sino in fondo alla questione sanitaria per porsi delle domande che oggi non avrebbero risposta se non quella di continuare ad alimentare una emergenza che non c’era né c’è, almeno qui in Sardegna e in Gallura. Da mesi non ci sono casi conclamati, né vittime, né contagi ma si continua a soffiare su rischi inesistenti e su ricadute autunnali. E tanti ci credono omettendo persino di interessarsi alle tante segnalazioni che arrivano dal territorio.
Non serve far ricadere le colpe su questo o quel politico, su questo o quel governo. L’apparato a monte è di ben altra consistenza e ha precisi obiettivi che si devono combattere. La lotta ai mulini a vento è del tutto inutile ma si deve ragionare e riflettere almeno quando le conseguenze ricadono sui pazienti bisognosi e sui loro profondi disagi. Non sono nemici ignoti però bisogna sapere quali siano.
« Mia figlia – chiude Anna – è immuno soppressa e siamo dovuti andare a Nuoro per una visita reumatologica. Non bastano i sacrifici di medici e sanitari nei reparti, dei quali mai nessuno ha dubitato. Io, come tanti siamo senza visite specialistiche. Manca il contatto diretto col medico, le farmacie centellinano farmaci e materiale indispensabile per le malattie croniche. Viviamo sospesi e senza una certezza di quando potremo avere il diritto a curarci e quello alle visite specialistiche che ritengo siano irrinunciabili. Sono stanca, al limite della tolleranza perché sto molto male. I politici sbandierano, fanno dichiarazioni, comitati territoriali ma chi sta male di tutto questo fa volentieri a meno. A noi serve avere la possibilità di cure e basta».