Lo scandalo della RSA di Tempio, lavori ultimati a dicembre 2014.

Ritorniamo su quello che rappresenta un vero scandalo della sanità gallurese. La RSA di Mantelli, opera finita a dicembre del 2014, che mai è stata aperta. Molti confondono la sezione Hospice, annessa alla RSA, e che accoglie pazienti terminali con quella che è invece la Residenza Sanitaria Assistita con oltre 40 posti letto.

Il 4 dicembre del 2014, l’Assl Olbia comunica la fine dei lavori.

A Tempio Pausania sono stati conclusi i lavori di costruzione della Residenza sanitaria socio-assistenziale: una struttura realizzata con fondi europei, nazionali e regionali, che prevede la realizzazione di 40 posti letto di Rsa e 18 di Hospice. Ora, la Asl di Olbia, nel rispetto della normativa, e in attesa del collaudo della struttura, sta predisponendo gli atti per la gestione dei posti letto della Rsa che sorge in via Limbara.

La Rsa di Tempio Pausania, che sorge tra via Limbara e via Tobagi, si estende su oltre 3.500 metri quadri, suddivisi su tre piani; prevede al piano terra la realizzazione degli spazi dedicati alle attività comuni e aree dedicate ai servizi ambulatoriali; il primo e secondo piano sono dedicati all’attività residenziale e all’area amministrativo-gestionale.

Tutte le camere di degenza, a due letti, sono dotate di servizio igienico dedicato; in ciascun piano si trova l’area dedicata alla ristorazione, un soggiorno ma anche le aree dedicate al personale e agli uffici amministrativi. Nel seminterrato è invece prevista la realizzazione dei depositi e l’area delle centrali tecnologiche.

La chiusura dei lavori di una struttura che da tutti viene definita una opportunità per tante persone costrette a lasciare la città per andare altrove, sembrò un sogno. Si realizzava quel piano sanitario che aveva individuato a Tempio la sede giusta per la lunghissima degenza. Il territorio avrebbe avuto a disposizione ciò che diversamente doveva andare a cercare in altri centri distanti.

Lo scandalo si materializza quando si annunciò la sua imminente apertura.

A fine del 2016, la Assl annuncia l’apertura della sezione Hospice per i primi mesi del 2017.

La Asl di Olbia apre il Nucleo Hospice della Rsa di Tempio Pausania: la struttura realizzata in località Mantellisarà operativa entro i primi mesi del 2017.

In seguito al rilascio del certificato di agibilità della struttura (ottenuta in data 08.08.2016) che sorge tra via Limbara e via Tobagi, l’Azienda sanitaria ha avviato il confronto con l’Assessorato Regionale alla Sanità per trovare la migliore soluzione percorribile per la sua gestione.

Effettivamente la sezione Hospice entra in piena operatività e tutt’ora è una struttura efficiente e di grande pregio per il territorio. Gestita benissimo e con operatori sanitari di enorme valenza professionale e umana, riconosciuta da tutti i familiari che con essa hanno avuto a che fare. Ma della restante RSA, e di quei 40 e oltre posti letto? Su questa spinosissima questione, sempre nel comunicato di fine 2016, la Assl scrisse:

Contestualmente alla apertura dell’Hospice, la Asl di Olbia ha avviato le procedure per stabilire l’assetto definitivo di gestione dell’intera struttura; è prevista, infatti, la progettazione di una gara per l’individuazione del concessionario cui affidare la gestione della Residenza sanitaria assistenziale, con assunzione del rischio d’impresa, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, e prevedendo a carico del concessionario l’onere, nell’ambito di un idoneo piano economico finanziario di gestione, di attivazione della struttura.

Hospice

Lo scandalo dei pazienti del territorio  obbligati ad andare fuori.

Si parla di una gara, il rischio d’impresa è ben presente e il portafoglio della Sanità pubblica è al solito privo di finanze. Si decide che la gestione sanitaria sia come logico a carico dell’azienda mentre il problema sarebbe quello dell’appalto per la gestione di tutto ciò che non è sanitario. Negli anni, la struttura si completa, arredi di primo livello e qualcuno azzarda la definizione di 5 stelle per il valore della struttura.

I locali sono sorvegliati, puliti e vi giunge anche parte di materiale dall’ospedale inteso come archivi e relative pratiche. Sembra al solito imminente l’apertura. 

Quali sono i motivi della non apertura della RSA?

Su questo argomento si diventa cattivi oltreché realisti. E’ evidente che la non apertura della struttura, ricordiamolo ancora terminata quasi 5 anni fa, risenta di pressioni e ostracismi estranei alla sua funzionalità. Soprattutto al bisogno assoluto che essa prenda vita immediatamente.

Personalmente, ho un parente da anni a Padru, paese che ospita una RSA da lunga data. Arrivare a Padru, per chi ha parenti in quella struttura, non è facile. Le strade sarde son quel che sono e una routine bi o tri settimanale, sempre e solo a proprie spese, risulta fatica e impegno finanziario non da poco. Negli anni, sono tanti i galluresi di questa zona che vi trovano alloggio. Malati che a Tempio avrebbero decisamente maggiori vantaggi ad arrivarci, anche perché già esiste un ospedale seppure al centro di una devastazione di servizi in questi ultimi anni.

Da uno scandalo all’altro 

Aldilà dell’aspetto costi, appare scontato l’ostracismo di alcuni politici su questa struttura. La sanità da quando è diventata lucro e business, ha dato luogo anche a speculazioni sul bisogno e sulla malattia. Non ci vuole molto a capire che alcuni personaggi siano al centro sempre di tutte le questioni legate a personalissime prebende così come ad illuminare il proprio proscenio per oscurare l’altro. Dicono siano accomodamenti, un do ut des che mai ha smesso di giustificare delle vere vigliaccate a danno della collettività. Uno scandalo continuo in barba alle necessità della popolazione.

Questa struttura, rappresenta l’ennesimo scandalo di una politica affaristica che tira oggi da una parte, domani dall’altro, ma sempre a posizioni personali punta, a logiche dell’acqua al proprio mulino.

Di esempi ce ne sono tanti, da questa RSA al Mater Olbia, una cattedrale nel deserto che viene salvata sempre anche quando se ne attesta la totale inefficienza e inutilità nel territorio.

La bellezza dello scandalo è che trova sempre i suoi sostenitori. La dinamica stupida dei cittadini della stessa terra che si scannano tra loro. Spietato, invece,  il giochetto della numerologia, che sovraintende alla spesa sanitaria, dimostra che quelli sono soldi spesi bene.

E non c’è dubbio che lo siano ma certo non per la popolazione che, inerme, deve pure starsene zitta. La magia dello scandalo! 

“Che sia sempre verde e produttivo il mio orto, del tuo non me ne frega un cazzo”.

 

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