Parco Giochi della Rinascita e campetto da calcetto meta di girovaghi, balordi quanto basta, che in barba alle decisioni di restare a casa, hanno individuato nell’oasi di verde la loro meta ideale. Intanto pare che nonostante le disposizioni ministeriali, si esca allegramente e si cerchino rifugi ambientali adeguati. Cosa c’è di meglio di un prato verde, curato e ben gestito come il Parco Giochi della Rinascita? Non bastasse il rifugio ideale, che giornata sarebbe all’aria aperta senza una consona gozzoviglia con improvvisati banchetti?
Una umanità che se ne frega di decreti e divieti “tanto a noi non ci tocca il coronavirus”, è difficile da gestire. Sempre ci sono stati e ci saranno.
Da oggi il parco sarà off limit, quindi precluso a tutti, così come il campetto da gioco in attesa di ristrutturazione che è stato sigillato. In mattinata arriva l’obbligo di serrare il cancello del campo e mettere nastri e segnaletica per impedire l’accesso anche allo spazio verde del parco giochi.
La gestione della struttura ci fa avere anche questo avviso, appeso all’esterno della struttura. Resta inteso che questa disciplina non è dettata da leggi scritte, né da ordinanze ma semplicemente dal buon senso che si richiama ogni giorno agli appelli delle autorità in questo difficile momento.
Più siamo privi di libertà e più vogliamo sottrarcene. E sempre per colpa di chi nella vita pensa di fare come vuole.
Piccoli e grandi episodi che offendono non solo chi quel bene lo custodisce da una vita e lo mette a disposizione di tutti ma anche tutti gli altri cittadini, serrati opportunamente in casa per l’epidemia.