Pediatria, si chiude la domenica e i festivi.

Non è bastata una settimana dall'allarme su quanto poi è successo, nessun servizio la domenica e i festivi.

La pediatria chiuderà  la domenica e tutti i festivi, così come si paventava una settimana fa. Sono venuti a mancare le condizioni per l’H12 nei sette giorni dopo che, come si ricorderà, il reparto aveva subito lo shock della chiusura ai ricoveri e dell’assistenza non oltre le ore 20.00. Che dire che già non sia stato detto?

Prosegue, lo stillicidio dei servizi sanitari del Dettori nonostante l’impegno incessante dei sanitari che non possono fare miracoli. E’ l’azienda che decide se mandare medici e l’azienda ha deciso di non mandare nessuno. Dei pediatri in servizio, ne restano appena due e risulta impossibile organizzarsi senza un turno di riposo.

«La collettività, i genitori, tutti, -dicono dall’ospedale- devono essere al corrente che a Tempio Pausania, nell’Ospedale Paolo Dettori, momentaneamente (così dicono) l’assistenza pediatrica ora è negata. Oltre la notte, infatti, anche le domeniche e i festivi..sperando naturalmente che i soli 2 medici non abbiano necessità di mancare per malattie, esigenze personali o famigliari. Altrimenti, si rischia la chiusura»

E lo spettro della chiusura si palesa anche in considerazione del continuo ed  inesorabile scempio dei servizi. Non c’è più la Chirurgia, anche se voci indicano una riapertura, e Otorino e Ortopedia si spartiscono il personale. Sulla chirurgia, si rincorrono voci di un possibile ritorno di un medico in pensione a dirigere il servizio ma, voci altrettanto solide, dicono che non avverrà nulla di tutto questo.

Del centro trasfusionale già sapete, chiuso e tombato, resta la Medicina che, nelle intenzioni aziendali, sarà il solo reparto efficiente. Tutto il resto, come oramai noto da tempo, convergerà nel maxi ambulatorio.

Non è essere Cassandre ma seguire passo passo l’involuzione dell’offerta sanitaria in Alta Gallura di questi ultimi anni. Oggi Pediatria, domani..?

Preoccupa il silenzio delle amministrazioni territoriali: ancora una volta hanno scelto la strada del NON esserci.

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