Qatar/Mater…e l’ Assessorato alla Sanità: L’accreditamento? Dov’è?

La vicenda Mater Olbia e del Qatar è ad un punto semivivo, eufemismo per non dire morto. Stride sempre più l’esaltazione bipartisan di chi ha voluto l’ospedale privato, con ben 200 posto a regime di convenzione con il SSN. Stride e assomiglia sempre più ad una beffa che certo non riscuoterà consensi prossimi venturi per come in questi anni si è sviluppata. Tra guerrieri corazzati di potere e coloro che ne hanno subito, ma non pagato, le conseguenze. Ci riferiamo ad Alessandro Marini, strenuo difensore dei suoi diritti che solo ora, da poco più di 1 anno, stanno per essere riabilitati.

Qualcuno obietterà che siamo dei gufi, forse tralasciando uno degli aspetti migliori su cui basiamo le nostre osservazioni, la ricerca della verità sui fatti accaduti. Ma vediamo cosa è successo nelle ultime 48 ore.

Sugli organi di stampa, cosiddetti ufficiali, si riporta la notizia dell’avvenuto accreditamento del Mater con tanto di comunicato stampa dell’assessore Nieddu. Scene di trionfalismo, piccati commenti degli ultras pro Olbia Caput Mundi contro quel che resta del vecchio decadente co-capoluogo gallurese che, secondo gli ayatollah costieri si rode di invidia. Forse, se pensassero che quando un ospedale perde pezzi, sono i nostri diritti che si perdono e, almeno per un sentimento di umanità verso chi soffre, si dovrebbe tacere. Non è una partita di calcio, qui c’è in gioco la vita delle persone. Ma non è per tutti capirne il significato.

Tempio e Olbia, separati da una politica inservibile, distanti sempre.  Tranne quando si ritorna improvvisamente Gallura e si riparla di provincia. alleanze su provincia e affini.

A questi link trovate le parole di giubilo della direzione del Mater ed una nota assessoriale dove si da parere positivo ma non esiste traccia di una minima firma; AnsaNuova Sardegna.

A seguito di questi comunicati, arrivano puntuali le favorevoli uscite della politica che sente finalmente arrivato l’ambito traguardo: il Mater Qatar apre il 1 luglio.

  Tutto questo nella giornata di ieri e avanti ieri.

L’infinita vicenda del Mater e del Qatar

Poi fai quel che pensi di saper fare:  cerchi, domandi, ti informi, chiami e arriva un risultato a dir poco di segno opposto, a esprimerlo meglio: inquietante e penoso. Non c’è nessun accreditamento, l’assessore parla di disponibilità a darlo, e qualcuno addirittura nelle stanze dei bottoni grida allo scandalo per non aver saputo mai nulla di questo straccio di accordo. Allora? Dove sta la verità delle cose?

Riprendo con piacere e riconoscenza uno scritto del giornalista Mario Guerrini, anni di Rai nazionale e oggi osservatore sui social di fenomeni di varia portata ed entità. E il Mater Qatar un fenomeno lo è, non fosse altro per la portata e l’enfasi che ne accompagna la storia ultradecennale intramezzata di svariate inaugurazioni elettoralistiche.

Scrive Guerrini:

IL MIO OSSERVATORIO (469). L’infinita vicenda del Mater Olbia. L’assessore alla sanità, Nieddu, ha dato la sua disponibilità all’accreditamento dell’ospedale. Senza il quale la struttura non può aprire. Una disponibilità, però, non un atto formale. E, quindi, non la firma tanto attesa. I giornali hanno dato la notizia, mentre qualcuno soffiava sul fuoco. La situazione, invece, è sempre al punto di partenza. L’ospedale non può aprire, nonostante i toni trionfalistici dell’imprenditore Rispo, gran regista dell’operazione. Tutto ancora fermo. Fondi del Qatar bloccati, reparti al punto zero. La realtà è che la “disponibilità” è stata, maliziosamente, come pare, fatta passare per un atto concreto. Per la sanità sarda una situazione da crollo nervoso.

All’operatività del Mater Olbia è legato un accordo da 60 milioni di euro con la Regione sarda. Ma le vicende giudiziarie dietro questa importante opera bloccano tutto. Una situazione incredibile. La sanità sarda ostaggio di una vicenda di soldi spariti, corruzione, trame giudiziarie con firme false. Il sistema sanitario dell’Isola soffre ancora dei guasti della precedente giunta Pigliaru e dell’ex assessore Arru.

Mario Guerrini

 

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