«Quei lavori nel cuore della brutta stagione»

«Quei lavori nel cuor della brutta stagione», sommariamente sarebbe questo il titolo di una lettera inviata al quotidiano La Nuova Sardegna da un cittadino tempiese. Si tratta di Mario Satta, persona non solo attiva politicamente ma sempre dalla parte dei cittadini. E lo ha mostrato in questi anni nella lotta per il Paolo Dettori così come in tante altre battaglie dove al centro delle sue azioni c’erano i diritti civili dei cittadini.

Sino alla sua recente discesa in politica  col gruppo Alternativa Popolare che si è posto come movimento politico a tutela e garanzia dei diritti dei più fragili così come per un’azione politica nuova. 

La posizione di Satta, riguardo a questa nuova piazza,  coincide con quella di tantissimi tempiesi alle prese con questi lavori, del tutto fuori stagione, che porteranno certamente ad un nuovo e forse bello piazzale. Ciò che si discute, avverte Satta, non è tanto l’opera che si va a realizzare ma il profondo disagio che da questi lavori stanno derivando. Dagli assembramenti al disagio apportato a utenza di strutture fondamentali come banca e ufficio potale sino ai numerosi esercizi commerciali della zona, penalizzati da assenza di stalli e mancanza di ripari. 

«Gentile Direttore…quei lavori nel cuore della brutta stagione ed in piena emergenza sanitaria»

«Gentile direttore, parlo come figlio di un disabile, che purtroppo non c’è più, e come figlio e nipote di persone molto anziane.

Avrei concepito, anzi sperato, che qualora si fosse chiusa la via adiacente alle POSTE, lo si fosse fatto per realizzare una struttura ampia e  coperta a protezione di tutti coloro che necessitano dei servizi di quell’ente, specialmente con l’avvicinarsi della brutta stagione, nella zona tra le più esposte di Tempio, essendovi l’obbligo di un entrata scaglionata.

Immagino cosa vorrà dire sostare all’aperto in questa stagione per gli anziani o i diversamente abili, in attesa di ritirare una pensioncina o effettuare uno dei numerosi pagamenti. Immagino cosa vorrà dire rimanere sotto la pioggia o col vento che in quello slargo si fa sentire più forte che altrove. Ho sempre concepito la gestione della res publica come uno dei servizi più alti a favore dei cittadini, di tutti, specialmente dei più deboli, ma vedo che l’interesse di questa moltitudine di nostri concittadini, spesso soccombe davanti ai progetti superflui e spesso inutili».

Quei lavori al tempo del Covid senza garanzia di distanza sociale, presenze limitate negli uffici e attese all’esterno

«Viviamo poi in una condizione di emergenza continua e sempre più complicata a causa del COVID 19 e giustamente ci consigliano e anzi ci obbligano, a mantenere comportamenti adeguati alla gravità della situazione, in primis le distanze interpersonali e poi un numero limitato di persone all’interno di uffici o negozi o qualsiasi altra struttura.

Per questi motivi, proprio presso gli uffici tra i più frequentati in assoluto, specialmente dalle persone come già evidenziato più esposte a rischio per età o disabilità, diventa ancora più indispensabile creare le condizioni per una permanenza all’esterno che eviti il naturale assembramento all’interno dell’ unica area disponibile, quella del  bancomat, unico riparo in caso di pioggia o forte vento.

Non entro nel merito della necessità di un’ ulteriore piazza in un luogo così strategico, penso solamente che sarebbe stato più opportuno ritardarne i lavori in questo momento, per offrire ai cittadini un conforto logistico maggiore per un’attività che spesso non consente deroghe.

Mi auguro, per la salute e l’agibilità di tantissime persone che dovranno obbligatoriamente recarsi il quel logo, che ci sia un ripensamento da parte dell’amministrazione e prevalga la logica e il buon senso, permettendo a tutti di poter affrontare i disagi nel miglior modo possibile».

   Mario Satta

Ora “quei lavori” hanno sicuramente una risposta e una loro logica. Se ne verrà a capo di sicuro dal momento che è nell’interesse di un assessore spiegarne logica e motivazioni di un lavoro in esecuzione.

Come già da tempo deciso, l’assessore di competenza ha già dichiarato al sottoscritto che non avrà più alcuna spiegazione di quanto accade e accadrà in questa città. Aver osato dir la verità evidentemente produce ostracismo e abiezione verso la stampa non allineata. Ce ne faremo una ragione come sempre. 

                                                                                              

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