Sbloccati i soldi per il Mater Olbia.

Sbloccati i finanziamenti ma la politica dell'alta Gallura tace.

Stamani approvato lo sblocco dei soldi per finanziare l’attività del Mater Olbia. Un percorso spinoso, intramezzato di altre vicende oggi all’attenzione delle procure di Tempio Pausania e di Roma. Da un lato l’affanno per arrivare alla decisione odierna, dall’altra un impegno finanziario di circa 150 mil. di € su cui pesano atti su cui indagano le procure.

Ansa Sardegna, scrive sull’avvio delle attività.

Per l’avvio delle attività del dell’ospedale Mater Olbia manca solo un passaggio formale in Consiglio regionale. Questa mattina, superate le perplessità della Lega circa un’inchiesta aperta per usucapione sui terreni in cui sorge la struttura, la commissione Bilancio riunita in seduta comune con la commissione Sanità, ha dato il via libera alla variazione di bilancio necessaria per rendere operativa la collaborazione con il sistema sanitario regionale.

Come? Stanziando le coperture finanziarie che servono per la struttura privata della Qatar Foundation Endowment gestita dalla fondazione Gemelli di Roma: 25 milioni di euro per il 2019, 60,6 per il 2020 e 60,6 per il 2021. Hanno votato a favore i consiglieri della maggioranza e l’esponente del Pd, il gallurese Giuseppe Meloni. Astenuti gli altri consiglieri dem e il Movimento 5 stelle. Hanno votato no i Progressisti e Leu. Il centrodestra ha chiesto di far arrivare subito in Aula il provvedimento con la procedura d’urgenza. L’opposizione di centrosinistra, invece, ha sollecitato i dieci giorni previsti dal regolamento per la relazione di minoranza.

Lo sblocco dei soldi mentre Marini deposita un esposto sull’annullamento dell’atto notarile.

Lo aveva detto in trasmissione su RTG Alessandro Marini, ieri principale accusato per estorsione, oggi principale accusatore nella complicata vicenda giudiziaria che porta avanti da ben 4 anni. In procura a Tempio, Marini deposita un altra importante integrazione alla causa radicata presso il tribunale gallurese.  Con ciò, i suoi legali dimostrano di fatto la nullità dell’atto notarile con cui il 28 maggio del 2015,  viene sottoscritto l’acquisto da parte della Sardinia HealthCare and Research Properties S.r.l. e la Fondazione Monte Tabor. Secondo i legali dello stesso Marini, tale atto è nullo in quanto su detti terreni, circa 60 ettari, grava una usucapione a favore del Marini. Infatti, continua l’esposto, esiste una trascrizione dei terreni stessi che il pastore Luigi Mulas, che li aveva per usucapione dalla Monte Tabor, aveva stipulato in precedenza con Marini.

Per tali ragioni, l’atto secondo i legali, è da considerarsi nulla perché non opponibile a terzi perché oggetto di trascrizione tra Marini e il Mulas.

L’esposto continua elencando una serie di ulteriori illeciti, a parere dei legali del Marini, su cui il 9 gennaio 2020, si pronuncerà in una prima udienza il tribunale di Tempio. La vicenda giudiziaria viene anche discussa nella seduta congiunta a Cagliari delle due commissioni Bilancio e Sanità. Evidentemente non considerata di importanza per lo sblocco dei finanziamenti attesi, ora, dal voto del consiglio regionale.

Nelle richieste finali dell’atto depositato oggi a Tempio, i legali chiedono:

  • l’annullamento dell’atto:
  • il conseguente annullamento di tutti gli atti successivi al predetto atto notarile del 28 maggio 2015;
  • condanna in solido dei convenuti al pagamento della somma di 200 mil. di € come risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali
  • Spese e fatta salva ogni riserva.

Dopo lo sblocco dei soldi, alcuni scenari cambiano radicalmente

Come già abbiamo scritto, gli scenari ora cambiano inevitabilmente. Il discorso delle faccende giudiziarie personalmente mi interessano assai poco e quanto riportato è puro riferimento di atti pubblici in essere e in itinere. Alla comunità gallurese però, che evidentemente non è solo dislocata a Olbia, interessa sempre la sorte dei due principali ospedali devastati dalla riforma della rete ospedaliera, Tempio e La Maddalena.

L’assessore Nieddu annuncia una nuova riforma della rete sanitaria pubblica, secondo alcuni già scritta, e alimenta le speranze dei due centri minati dalla strage dei servizi sanitari. Non verranno chiusi Tempio e La Maddalena, ma non bastano le parole che col precedente assessore sono state chiacchiere e null’altro. I fatti, la gente chiede fatti concreti.

Nieddu assicura, nel comunicato espresso al corrispondete della Nuova Sardegna, il suo impegno di potenziamento. Ma anche queste parole le abbiamo sentite per 5 anni. Assessore Nieddu, che riscriva lo scempio della legge precedente e ridia dignità alla gente della Sardegna tutta. Abbiamo toccato il fondo del barile e un altro raschiamento vorrebbe dire CHIUSURA.

Il silenzio dei consiglieri galluresi

Che fosse scontato il silenzio dei consiglieri regionali del nord est è sicuro ma che quelli che fanno capo al territorio alta Gallura, non era scontato. Mi riferisco all’on. Biancareddu che non ha dato alcun segnale mediatico, né sulla stampa né altrove. La comunità dell’alta Gallura avrebbe gradito almeno un comunicato sulle sue tante parole spese in campagna elettorale sul Paolo Dettori e sul suo impegno a ridargli dignità. Sull’on. Giagoni, abbiamo già significato il suo No alla prima seduta dello scorso martedì in commissione. Quanto meno, si è dato una settimana di tempo per valutare bene cosa fare. Ha detto si anch’egli stamani allo sblocco dei finanziamenti. Ragioni di partito e di appartenenza, per non condivisibili, ma pur sempre abituali.

Forse on. Biancareddu lo ha anche detto o scritto qualcosa in questi mesi , ma non risulta dai giornali e né da altre voci che arrivano da Cagliari. Perché? Mi piacerebbe sapere il suo parere ma non ha bussato una sola volta. Come dire, prima eri utile e ora non lo sei? Prendo atto, onorevole Biancareddu che la sua tenacia a favore del Dettori è stata solo apparente. Lo scrivo col desiderio di essere smentito oggi stesso dalle sue parole e dalle sue dichiarazioni di atti concreti.

Lo sblocco dei finanziamenti al Mater Olbia che anche lei ha votato, serva anche per far arrivare soldi da queste parti. 

Anche a lei dico le stesse cose che scrivo da tempo. Il silenzio che insiste sulla vertenza sanitaria, sa tanto di accordi per altre questioni che esulano dal contesto sanitario. Mi auguro, e credo con me la comunità gallurese, che le questioni fuori contesto siano prodighe di risultati tangibili. Tradotto in parole stringate e sintetiche: rivogliamo il Paolo Dettori.

Magari quel 70% di cui una volta disse in pubblica assemblea. Non renda vana la lotta incessante dei cittadini che conosce uno per uno, faccia quanto ha promesso di fare. Lo stesso discorso vale per l’on. Giagoni che personalmente mi ha garantito il ritorno ad uno stato accettabile del nostro ospedale. E di quello di La Maddalena, che non è terra di nessuno nemmeno quella.   

 

 

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