«Senza ospedale», La Maddalena. «Elitrasporto sicuro e veloce»-

Senza ospedale, con la sanità pubblica che fa acqua da ogni parte. L’evidente ed anti economica stortura che il costo di elisoccorso (circa 10/15.000€ a volo) sia da preferire al potenziamento di un Paolo Merlo defraudato e privato di tutto, non fa più scandalo. I sardi si sollevano territorialmente, ciascuno per il proprio presidio, ma la visione e soprattutto le proiezioni future della sanità italiana, vanno verso la sua triste e lenta agonia. Cosa fare allora se la vita delle persone, compresa quella di madri che devono mettere al mondo dei figli, è affidata esclusivamente ad un soccorso aereo? Ce lo spiegano Anto Garau e Marco Poggi, cittadini maddalenini decisi a promuovere ogni iniziativa atta a “risvegliare” quel che resta dell’umana comprensione dei biechi legislatori della sanità.

Senza ospedale: «Usciranno dal letargo i politici sardi?»

«Riusciranno a svegliarsi dal sonno profondo,in cui sono caduti dopo le elezioni, o si svegliano solo per far danno…….
Questa è una delle cattedrali nel deserto è rimasta a cadere a pezzi, dopo lo spostamento del  G8, costruzione di dimensioni molto grandi, con una zona secondaria che può tranquillamente esser adibita ad hangar sia come detto per grandezza in mq, ma anche come altezza.
Di fronte, vista la vastità della zona, potrebbe nascere con qualche piccolo lavoro, una elisuperficie. Con circa 80/100 mila euro (esagerando) la si può illuminare. Si ricorda che per illuminare quella che si usa ora, sono stati spesi 60 mila euro, facendola diventare una elisuperfice per elicotteri adibita ad atterraggio notturno.
Dovrebbe pensarci l’ATS, che ci ha distrutto il nostro nosocomio, riducendolo ad una guardia medica. Ci ha privato di specialisti, di guardia medica turistica, e di tutto ciò che ad un nosocomio serve per esser chiamato ospedale….
Qui sull’isola si potrebbe far nascere, nella zona indicata la postazione sia India che dell’elisoccorso, e questo discorso può esser preso seriamente in considerazione proprio perché esistono già le strutture. 
Non ci stanno dando la possibilità di curarci in loco, chissà se almeno faranno un pensierino per farci elitrasportare in modo più veloce dopo esser stati soccorsi dall’ambulanza denominata INDIA, sennò come detto già in altre occasioni, il tutto sarà inutile, e ricadrà ancora una volta sugli abitanti dell’isola, che continueranno a pagar le tasse, e non solo ad aver negato un servizio dovuto, ma ad aver paura di sentire anche un male alla testa più forte del solito».

«Almeno ci garantiscano sicurezza e tempestività di intervento»

«Come per tutto, ci vorrà il volere di queste persone per fare le cose, perché come possiamo vedere il 99% dei lavori e delle strutture non solo ci sono, ma alcune sono anche in buone condizioni.
Purtroppo sappiamo anche i vari vincoli che colpiscono l’isola, e a volte allontanano le persone dal costruire o investire denaro, sia per tempistiche, sia per i troppi uffici da girare, ministero, parco, regione, comune, demanio, le persone sono già scoraggiante da tutto ciò, sopratutto se la nostra idea venisse proposta ad un privato da AREUS.
Foto con cerchio :
Costruzione da mettere a disposizione di AREUS, per il trasferimento della postazione.
All’interno ci possono stare uffici, cucine, dormitori, sala relax, ecc ecc.
Foto con la X :
Zona da adibire con circa 100 mila euro a nuova elisuperfice.
Foto con la linea :  li si potrebbe fare una zona di addestramento, che possa esser usato sia dagli equipaggi dell’elisoccorso, ma anche dai vvf, e dalle ambulanza base, in modo da avere una sinergia ed una tempistica ottimale, quando poi si va negli interventi veri.

«Sono idee che cerchiamo di far arrivare all’ATS ma non vogliamo restare senza ospedale»

Queste sono solo idee, che noi stiamo cercando di far arrivare ad ats e areus, ma ciò non deve distogliere l’attenzione dal vero obiettivo che tutti noi abbiamo, ovvero riavere il nostro ospedale funzionante, sia per esser curati in loco velocemente, ma anche per far partorire le future mamme nuovamente nella nostra isola, perché come a tempio i bimbi dovrebbero nascere a li ed esser TEMPIESI, gli isolani devono nascere qui ed esser chiamati MADDALENINI.
In ultimo, sempre sullo stesso argomento che vede La Maddalena senza un ospedale, una nota sulla richiesta di deroga sul punto nascita a firma di Anto Garau.
«Se fossero così gentili da farci vedere la deroga sui punti nascita, in modo da poterla leggere.

Ovviamente se esiste e qualora esistesse, perché il ministro non ha dato nessuna risposta. Visto che lo stesso non risponde, non si leggono né vedono atti di forza e richieste continue verso il ministero competente. 
Sarà forse che non ha risposto, perché per gli ospedali che si è richiesta tale deroga, non ci siano i presupposti per un SI, per la mancanza di qualcosa?»
 Un grazie particolare alla redazione, che ci dà lo spazio, e la possibilità di esporre tali problematiche. 
                  ANTONIO GARAU – MARCO POGGI 

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