Tempio Pausania, I due posti letto di terapia sub intensiva diventano altro.

Tempio Pausania, 22 gen. 2019-

Il documento dell’assessore Arru, pervenuto ai sindaci il 21 dicembre scorso (vedi foto), parlava di posti letto di terapia semi intensiva. oggi, in una nota trasmessa dall’ATS, si parla di posti letto sub intensivi ma non di terapia semi intensiva. Non fidatevi delle apparenti analogie, non è la stessa cosa. Per poter disporre di due posti letto di terapia semi intensiva, sono necessari importanti parametri di riferimento, fra gli altri la disponibilità di una stanza dedicata e di personale altrettanto dedicato che nella nota ASSL giunta ai sindaci dovevano essere attivi dal 15 gennaio. Invece, come rilevato dalla visita ispettiva, non è assolutamente vero.

La nota ATS parla di:

“Un posto letto sub-intensivo è una “postazione funzionale” che si attiva ogni qualvolta vi sia la necessità di un’assistenza specifica ed è collocato in un determinato spazio appropriatamente individuato all’interno del plesso ospedaliero. La struttura di terapia sub-intensiva, invece, è composta da più posti letto sub-intensivi anche logisticamente aggregati. Il posto letto sub-intensivo va considerato come: un monitoraggio non invasivo continuo di tipo emodinamico e respiratorio; una registrazione più frequente dei parametri vitali; un monitoraggio frequente dei parametri ematochimici (ad esempio glicemia, emocromo e altri ancora); un supporto di ossigeno in respiro spontaneo; una maggiore vigilanza infermieristica per l’analisi di questi parametri”. ….Ciò premesso, nel plesso ospedaliero Paolo Dettori di Tempio si è inteso istituire un posto letto sub-intensivo medico presso il reparto di Medicina e un posto letto sub-intensivo chirurgico presso la piattaforma Chirurgica e/o nella sala di risveglio post-operatorio annessa alle sale operatorie per poter monitorare gli utenti nella fase post-operatoria con un’assistenza più qualificata, efficiente e efficace.

Qualunque letto della Medicina o della Chirurgia (più il letto già presente in sala risveglio che per definizione è sub-intensivo) si può trasformare in sub-intensivo in base alle valutate necessità del paziente, predisponendo sia il monitoraggio (che è mobile), sia l’assistenza infermieristica basata sui criteri che sono stati descritti: cioè controlli frequenti, registrazione dei parametri vitali e altri ancora. Questo permette di far intervenire il medico in caso di peggioramenti o necessità improvvise, tipiche del paziente che necessita l’assistenza sub-intensiva” ANCORA ” …In attesa del completamento degli organici, previsti dal Piano del Fabbisogno aziendale 2019/2021, l’ATS Sardegna – ASSL Olbia ha temporaneamente deciso di affidare agli infermieri presenti in reparto l’assistenza infermieristica, ai medici della disciplina di riferimento quella medica, con il supporto, 24 ore su 24, degli anestesisti rianimatori già presenti in ospedale.

La differenza sostanziale, insomma, è che ciò che in teoria ci avrebbero dato, c’era già. Capite? Non saranno stanze dedicate, non ci saranno medici dedicati, non ci sarà nulla che già non fosse presente da sempre nel post chirurgico. Il che conferma quanto appreso nella recente visita insieme al sindaco Biancareddu il quale sta valutando azioni decise contro questa ennesima beffa che disattende ancora una volta quanto sottoscritto nell’incontro col prefetto e tutti gli altri sindaci. Vedremo se i sindaci saranno sempre soddisfatti del risultato perseguito e se vorranno ritornare sulle loro decisioni congiunte di non dimettersi più perché ormai il Dettori è salvo.

Ad un mese dalle elezioni regionali, mentre fa discutere la decisione di Arru di candidarsi nel collegio di Nuoro, ci si domanda che fine farà questo ospedale.

Ai posteri, anzi ai post – posteri l’ardua sentenza.

Antonio Masoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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