« Un ringraziamento sentito a quanti hanno partecipato al nostro cordoglio», la famiglia di Antonello Serra, deceduto lo scorso 18 febbraio.

Ringraziamento

« Vogliamo, attraverso il suo blog, ringraziare quanti hanno manifestato la propria vicinanza al nostro dolore. Siamo stati letteralmente invasi da presenze, scritti e ogni genere di significativi omaggi floreali. Non abbiamo che questo suo mezzo per estenderlo davvero con tutto il cuore al maggior numero di persone. Il grazie va a Lei, gentile Antonio, per le sue parole e la sua partecipazione che ci appare ancora più significativa perché non dovuta, semmai voluta.  La sua sensibilità ci ha profondamente colpiti e quanto ha scritto è per noi tutti un motivo di grande conforto. Grazie, di cuore, ad ogni persona che ha voluto tributare l’estremo saluto ad Antonello».

Ringrazio, per queste parole che dimostrano quel senso comune di appartenenza che contraddistingue le persone che nella comunità sono state presenze di onestà, correttezza e umiltà. Parole queste ultime che mancano spesso nella vita quotidiana, talmente presa da affanni di ogni specie da scordarsi del passaggio silenzioso di alcuni di noi. Tracce, le chiamano così, che solo il tempo riuscirà a colmare, regalandoci la memoria della quale tutti abbiamo bisogno per andare avanti.

Antonello, lo abbiamo ricordato appena 4 giorni fa, era una di queste presenze.  Un onesto lavoratore, un operaio bravo e instancabile, attento ad amare la sua famiglia, i suoi figli, aver cura dei suoi amici, ei fratelli e delle sorelle, dei parenti, rispettoso degli altri, disponibile per tutti. Suo fratello Mario, che mi onoro di conoscere e di esserne amico, mi ha chiesto di essere io a scrivere questo ringraziamento a nome della famiglia.

A lui, alla moglie di Antonello, ai figli, a tutti i fratelli e le sorelle, ai nipoti e parenti, posso donare solo quello che so dare, scrivere con la penna intinta nel dolore degli altri che non sempre è dolore a metà. A volte, diventa compassione, affetto che scalda, lacrime che sanno di empatia per una vita che non c’è più. 

Attimi che durano in eterno,

eternità che si consumano in un attimo..

Nulla più ha dolore,

restano  i ricordi, la tisana per la vita degli altri.

La solitudine,  espatria con tutto il suo chiasso,

 e diventa memoria,

il presente è un volo liberatorio verso la meta finale

(da Nuvole e Strade, A.M.)

 

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