Visita fiscale, l’accertamento a Olbia?

Ennesimo scippo o ragioni di temporanea indisponibilità di personale? La lettera si sofferma sui disagi dell'utenza che fa capo al Paolo Dettori.

Le visite fiscali,  sono gli accertamenti sanitari  obbligatori verso i lavoratori in malattia. La legge parla di permanenza nel proprio domicilio in determinate fasce orarie. Capita, però, talvolta che il lavoratore al momento della visita fiscale, non si trovi a casa per svariate ragioni, non ultima il fatto che non senta il campanello o sia solo e allettato e quindi impossibilitato a muoversi. Non sappiamo se quanto scrive Marcello Doneddu sia solo un temporaneo disservizio dovuto a ragioni aziendali o  un’altra tegola che si abbatte sul futuro del Paolo Dettori. Ecco quanto ci scrive Doneddu.

Visita fiscale: « Ennesimo scippo o altra spiegazione?»

Marcello Doneddu

«Caro Antonio – scrive Doneddu – , confidando nella tua solerzia di pubblicista sensibile alla salvaguardia dei diritti primari della collettività, quale è per elezione quello della salute pubblica e della pubblica sanità, ti invio questa breve nota.

Voglio rendere di pubblico dominio – premette Marcello –  l’ennesimo surrettizio scippo e disservizio creato a discapito di tutti i cittadini che hanno, ma forse è ormai necessario dire “avevano”, come riferimento l’ospedale Paolo Dettori di Tempio».

Il sollecito per un controllo di visita fiscale

«Tutti coloro che devono ottemperare al dovere di reperibilità nel proprio domicilio perché in malattia attestata da certificazione medica, devono essere presenti al momento della visita fiscale.  Se per un qualche motivo, pur legato al momentaneo stato di sofferenza o disabilità,  non sono perciò reperibili alla visita del medico fiscale, invece di doversi recare per il sollecito di controllo nei locali dell’ex INAM afferenti all’ospedale di Tempio, devono volenti o dolenti sembra il caso di dire, sobbarcarsi un viaggio per visita di accertamento della malattia fino a Olbia.
Magari sono  dal proprio medico curante o  effettivamente allettati e perciò momentaneamente incapaci di deambulare. Possono non aver sentito il campanello, sono soli in casa e/o impossibilitati ad alzarsi.
È facilmente comprensibile il disagio di persone che già sofferenti per uno stato di malattia debbano far fronte a questo ulteriore disagio costituito da un viaggio. Soprattutto se lo stato di debilitazione non consente loro di guidare se non a rischio della propria incolumità nonché di quella degli altri.
A questa situazione sono ovviamente sottoposti tutti i cittadini che rientrano nel bacino di utenza dell’ospedale di Tempio, il quale ricordo che copre ben nove comuni compreso Tempio. Gli altri sono: Calangianus; Luras; Luogo Santo; Aglientu; Trinità d’Agultu e Vignola; Badesi; Aggius e Bortigiadas».

Accertamento di visita fiscale non effettuata o altro motivo di depauperamento del nostro ospedale?

«A cosa sia dovuto – continua Doneddu – questo stato di cose che crea ancora un forte disagio a tutta la popolazione dell’alta Gallura non mi è dato sapere. Anche dopo una minuziosa ricerca negli atti pubblici dell’ A.T.S.
Rimane assodato questo nuovo atto di accentramento e di subdolo depotenziamento del Paolo Dettori in barba a tutti i proclami del nuovo assetto politico regionale».

Vice sindaco è al corrente di quanto sta avvenendo?

«Di fronte e questa innumerevole sottrazione di un servizio pubblico sanitario – chiude la lettera – , penso sia lecito chiedersi se la massima autorità locale in quanto a salvaguardia della pubblica salute ovvero il Sindaco in carica, sia consapevole di quanto sta accadendo. La salute pubblica lo chiama in causa come massimo rappresentante e penso che gli competa audire per vie istuzionali i responsabile dei detti servizi. E’ indispensabile farlo per porvi immediatamente rimedio o quantomeno per rendere edotta la popolazione di quanto sta avvenendo.
Soprattutto sapere il perché di questo innumerevole, ultimo onere a carico della collettività. Nel ringraziarti per la tua solita disponibilità, auguro a tutti di tenersi in buona salute.
Marcello Doneddu

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