Alessandro Cordella: « Sindaci del territorio, Abali Basta!»

Uno degli esponenti del comitato di lotta per il Paolo Dettori, Cordella passa in rassegna le ultime vicende sanitarie e mette l'accento sul disinteresse della comunità politica del territorio riguardo al problema

Alessandro Cordella, consigliere di minoranza dell’amministrazione civica tempiese, torna su un argomento spinoso e allo stesso tempo assai preoccupante, la sanità e la situazione del Paolo Dettori. Una vicenda estenuante e spinosa dove si intreccia la lotta mai finita di uno sparuto novero di cittadini con il silenzio assordante della politica territoriale (di quella regionale, meglio non parlare). Cordella, torna sull’occupazione del Dettori, dal mese di ottobre 2018 a dicembre sempre dello stesso anno. Al documento dell’allora assessore Arru che apparentemente lasciava qualche speranza per il Dettori mentre invece è rimasto carta straccia,  assai peggiorativo rispetto ad un già noto depauperamento.

Lo sprone ai sindaci per una maggiore coesione, per un impegno che vada oltre le bandiere di appartenenza, si inserisce in una vera e propria “filippica” contro chi ha populisticamente cavalcato il disagio della popolazione in alta Gallura per meri interessi personali. Storia antica, storia di sempre, mentre pian piano il Dettori cade a pezzi senza porti o semplici boe di salvataggio.

« Un silenzio che viene da Cagliari, preoccupante. Forse l’appartenenza dell’on. Biancareddu con gli attuali amministratori, ne impedisce l’impegno per Tempio. Resta inspiegabile, tuttavia, questa situazione dei sindaci del territorio. Nessuno più parla di sanità all’Unione dei Comuni. Da due anni nessun documento ufficiale sulla sanità. Nell’albo pretorio dell’UdC, l’ultimo documento risale a gennaio 2019. Si son ricordati del Paolo Dettori solo quando hanno chiuso il centro trasfusionale, gennaio 2021. Attenzione, non è stato un fulmine a ciel sereno quella vicenda. Noi, intendo parlare di Abali Basta, quando si chiesero le dimissioni dei sindaci (novembre 2018),  citai le criticità del centro trasfusionale. Nel frattempo, non è successo nulla, e sono passati quasi tre anni».

Assemblea dei presidianti Abali Basta alla presentazione dell’esposto

Alessandro Cordella: « I posti O.B.I., dimenticati. Il silenzio della politica fa rabbrividire»

«I sindaci si sono preoccupati, giustamente, dell’Hospice di Nuoro, ma sul Paolo Dettori nemmeno un fiato. E’ evidente che esista una discrepanza tra alcuni primi cittadini e il resto dell’Unione dei Comuni. Qualche sindaco rivendica impegno ma, a quanto si dice, viene messo alla porta o del tutto ignorato. Direi che è molto grave quanto sta accadendo. Un comunicato del sindaco Addis, che chiede consenso al consiglio comunale e ai sindaci del territorio, è rimasto un appello inascoltato. Non mi spiego diversamente del perché non vi siano riscontri della mia stessa richiesta e del perché Addis, che ha l’onere di essere sindaco del comune dove ricade il Dettori, non affronti questo argomento e se ne faccia carico. Se chi per primo non lo fa, è chiaro che gli altri stanno a guardare».

« Non servono manifestazioni, cortei, fiaccolate, adunate di popolo. La formula è già stata usata. Bisogna adoperare una strategia unitaria, oltre le appartenenze politiche. le amicizie in regione, ecc. Chi deve difendere un ospedale se non il popolo? Siamo noi che dobbiamo metterci in marcia.  Cosa fanno gli amministratori? Pensano all’Hub vaccinale, come se spetti a loro stessi effettuare i vaccini. Quello dell’Hub, è stato un ottimo risultato che però non è la sola cosa di cui ci si deve occupare. Ripeto, si deve andare oltre questa fase di silenzio e di Covid perché esiste anche un’altra sanità che urla abbandono e precarietà». 

Alessandro Cordella: « Il territorio rivendica dignità per la sanità pubblica»

« I nostri fragili sono obbligati ad andare fuori, penso alla RSA mai aperta di Mantelli. La gente chiede sanità e si infrange contro situazioni al limite della tolleranza di cui, e lo ribadisco, sembra che nessun politico si occupa. Non esiste, purtroppo, un confronto reale. La critica diventa polemica per chi amministra. Si affermano i disagi, lo si evidenzia sui social o dove è possibile, e chi amministra si offende o passa al contrattacco in maniera feroce. Tutto ciò, nella dinamica della politica che ho sempre praticato, è assurdo. Il territorio segnala di continuo un disservizio, ma a chi dovrebbe risponderne, sembra interessi relativamente poco. Anzi, siccome rappresenta una semplice critica, ci si offende pure». 

La lunga intervista a Cordella, prosegue su altri campi, su tutti la sanità privata. La passione con cui parla di questi argomenti, è figlia di una esperienza costante sulla materia. C’è spazio per il CUP, sul suo disservizio continuo a danno della gente. Il problema del CUP di cui il territorio non parla mai. Le istituzioni non se ne occupano, lasciando la gente nel totale disagio.

« Per sintetizzare questa intervista, direi che la miglior conclusione possa essere questa: sindaci del territorio, Abali Basta. Bisogna fare qualcosa e farlo adesso. Andiamo a Cagliari e ci piazziamo lì, davanti al palazzo della Regione. La rete ospedaliera è stata smantellata del tutto per riorganizzare solo i loro posti di potere».

Resta, dunque, il nodo principale della politica che sta abbandonando l’argomento, tranne qualcuna/o che non ci sta. Questo era il motivo di questa intervista a cui seguiranno altre testimonianze che speriamo riescano a svegliare il territorio intero, e non solo la gente del luogo.

Ecco la video intervista integrale:

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