Tutto bene al Dettori. I sanitari, « Ci paghiamo noi di tasca alcuni ausili elettrici».

Tutto bene. La situazione sanitaria, relativamente alla Covid-19 al momento è ottimale. Se dal punto di vista del lavoro eccellente fatto da tutto il nostro ospedale dobbiamo solo elogiare i sanitari del Paolo Dettori, altre questioni, di minore interesse, però lasciano interdetti. Va bene che i costi delle spese da sostenere sono ingenti anche in merito all’emergenza sanitaria, ma venire a sapere che di tasca propria sono proprio i sanitari a comprare alcuni ausili necessari al funzionamento di macchinari, sembra un paradosso. Eppure, è vero.

« Non pesa certo mettere di tasca nostra i soldi per acquistare delle prolunghe o delle ciabattedice un amareggiato Elio Tamponi, responsabile del P.S. – , ma doverlo anche denunciare pubblicamente, non fa certo piacere a chi è deputato a sostenere dette spese. L’ufficio tecnico del presidio tempiese, ci dice che non ci sono soldi. Le sembra possibile questo? Allora ce lo stiamo comprando noi stessi. Questo vale per le radioline di interconnessione tra medici e infermieri, utilissime ma non per chi doveva provvedere ad acquistarle. Gli scanner ce li siamo comprati sempre noi. La pompa che serve per irrorare di disinfettante le zone del passaggio di pazienti e sanitari, ci è stata donata ma la stavamo acquistando».

«I due pazienti arrivati in contemporanea, qualche giorno fa, hanno richiesto delle prolunghe e delle ciabatte multi presa che non  sono state acquistate e le abbiamo comprate sempre noi. Una delle prolunghe a disposizione l’abbiamo data per l’ecografo della Ginecologia.  La giustificazione dell’Ufficio pare siano i soldi che fin’ora hanno speso per le tende e quindi non c’è nulla in cassa».

«Tutto bene grazie al personale e al lavoro che stiamo facendo».

«Non fosse tutto vero, sembrerebbe una farsa. Hanno i soldi per smantellare un reparto e mancano 10 € per una ciabatta o una prolunga? I soldi noi ce li mettiamo ma non lo riteniamo assolutamente giusto. Non ci arricchiamo né ci impoveriamo per questo. Mi permetto, attraverso il suo galluranews, di ringraziare tutto il personale per quanto sta facendo. Siamo i guardiani del Paolo Dettori, anche se non ci comprano delle semplici cose. Per adesso è tutto nella norma. La ringrazio».

Una minuscola quisquilia, al confronto del problema sostanziale e certamente più importante che i medici hanno da affrontare. Però, se letta nella stessa logica di altre ben più corpose vicende, da l’idea dello stato di “lasciamo andare le cose” che attanaglia il Paolo Dettori da quasi un decennio.

Le risorse umane e anche valide le abbiamo ma chi deve fare in modo che le stesse operino nel migliore dei modi, lasciano alla buona volontà e disponibilità degli stessi sanitari.

Chiedo ai lettori di voler leggere anche questa piccola cosa come se fosse uno spicchio di una situazione più grande che parla di persone telecomandate dai piani alti per sfiancare la resistenza di chi dentro l’ospedale è deputato a fare il suo lavoro con dedizione e buon senso.

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