« 24 ore per risolvere la situazione». Lapia durissima

L'onorevole Mara Lapia chiede al ministro della Salute Giulia Grillo l'immediata soluzione del caso della 37enne ricoverata a Tempio.

«Non più di 24 ore per risolvere la situazione della donna gallurese di 37 anni ricoverata a Tempio e in attesa di trasferimento a struttura sanitaria attrezzata». 

Lo dichiara Mara Lapia, membro della XII^ Commissione Sanità del Ministero della Salute.  Il suo è un duro documento inviato al Ministro e p.c. all’assessore alla sanità Mario Nieddu. 

Mara Lapia, 5 agosto, entra al Paolo Dettori

Dopo le sollecitazioni datate 8 agosto della stessa Lapia, in due articolate lettere a Ministro e Assessore, ecco in data odierna questa ulteriore prova della sua veemente azione che mira a trovare una sistemazione alla donna che oggettivamente patisce la mancanza di cure specifiche.

« Ill.mo Ministro – scrive Lapia – è mia premura informarLa che, con missiva datata 8 agosto 2019 ed inviata a mezzo PEC, ho sottoposto alla Sua cortese attenzione il caso della signora Daniela Pilieri, paziente sarda affetta da sclerodermia sistemica e polimiosite, tuttora ricoverata presso l’ospedale “Paolo Dettori” del Comune di Tempio Pausania».

Mara Lapia aggiunge che dall’assessorato non ha ricevuto alcuna risposta a tutt’oggi. La comunicazione si sofferma sulle gravi condizioni della donna gallurese.

« la cui grave problematica è descritta nella suddetta missiva e che  resta ad oggi in attesa di trasferimento presso una struttura adeguata al trattamento delle patologie con codice 56 (accesso ai trattamenti riabilitativi nella fase intensiva post-acuta)».

L’excursus della storia che ha 24 ore di tempo per venire risolta

Il documento continua riepilogando l’excursus della vicenda che rammenta l’assenso del responsabile del reparto di Anestesia e Rianimazione di Olbia, Dott. Pala per il trasferimento al Mater Olbia.

« Secondo quanto comunicatomi allora dal dott. Franco Pala,  la paziente sarebbe stata trasferita presso la struttura del Mater Olbia.  Accreditata dal Servizio Sanitario Regionale al trattamento delle patologie con codice 56, entro e non oltre la data odierna (19 agosto 2019). Tuttavia tale trasferimento al momento, stante il continuo aggravarsi delle condizioni della signora Pilieri, non risulta avvenuto».

«Come già sottolineato nella prima comunicazione – continua Lapia – ritengo che  ci siano state e continuino a perpetrarsi gravi ritardi ed omissioni. Nessuna garanzia del diritto alle cure e alla assistenza verso la paziente. Appare chiaro come si continui a negare il diritto fondamentale dell’a­­ccesso alle cure e della tutela del malato.

Quanto esposto – conclude il documento al Ministro della Lapia –  è un fatto che reputo inaccettabile e, per questo motivo, Le richiedo nuovamente un immediato intervento a tutela della signora Pilieri. È necessario scongiurare che l’aggravarsi del quadro clinico, possa essere causa di nefaste conseguenze per la vita della paziente.

Resto in attesa di un urgente riscontro».

L’onorevole Lapia, a margine della sua richiesta di rapida soluzione del caso, ci fa sapere che:

« Se entro le 24 ore, Daniela Pileri non trovasse una sistemazione idonea alle cure di cui necessita con urgenza, scriva pure che sarà mia premura redigere un accurato esposto alla Procura della Repubblica di Tempio».

Mara Lapia: “Non solo confermo le 24 ore ma aggiungo altro”

« Senza parlare poi del comunicato aziendale che riporta dati inesistenti, quali dei medici che dal Mater quotidianamente sarebbero andati a Tempio a monitorare la paziente. Falso. Risulta che una sola volta sia andato dal Mater un medico e due infermiere. Ed anche questo fatto lo sto denunciando.

Il Mater non è in grado di accogliere questa donna nonostante le sovvenzioni regionali. L’assessore non mi risponde, lui e tutti gli altri, perché non sanno cosa dirmi. La verità, mi creda, è che i soldi sono stati buttati via per questa struttura a discapito degli ospedali di Olbia stessa, di Tempio e di La Maddalena, come di tutti gli ospedali sardi. I soldi se li ha mangiati una scatola vuota che non ci permette di curare i pazienti sardi. Un bluff? Penso proprio di si.

Si appropria, per restare sul caso di Daniela, di un codice che è stato forse sottratto ad altre strutture sarde per darlo al Mater. E non si vengano a dire bugie sulla donna che solo perché ha la febbre non la portano al Mater. Suvvia, una donna si porta con una autoambulanza protetta e la si trasferisce. Qui si mette a rischio la salute di una donna che le infezioni se le prende proprio perché in una struttura non idonea. Il Mater era una eccellenza? Ma quali sarebbero le eccellenze? Per dare a questa scatola vuota, hanno scippato gli ospedali. Le mie paure sono confermate: hanno speso soldi pubblici per una scatola vuota. Aggiungo, infine, che è aberrante che in Sardegna ci sia solo la mia voce che denuncia tutto questo. Nessuno osa parlare contro il Mater. Si ha paura di dire la verità? O di perdere dei voti? Lei pensi che il fratello della donna ha scritto a tutta la politica. Ebbene, solo io ho risposto. I fatti sono gravissimi. Le responsabilità dovranno emergere a qualsiasi livello».

Related Articles