L’eccellenza del Mater è solo su carta?

Ritarda ancora il trasferimento della paziente 37enne ricoverata a Tempio.

Per eccellenza sanitaria, non si può intendere qualcosa che sta sulla carta, sarebbe come dire che il miglior giocatore di calcio al mondo non lo abbia mai visto nessuno giocare. Però tutti ne parlano come del migliore in assoluto. Occorrono almeno 5 anni di operatività sanitaria, casistiche e statistiche che avvalorino l’attributo di eccellenza. I fatti, almeno sin’ora, sono solo di attività ambulatoriale, e poco altro. Nonostante la struttura sia accreditata e anche finanziata con l’ultimo voto del consiglio regionale che ha stabilito l’entità del finanziamento pubblico.

 

Fa sorridere che per finanziare una struttura privata, cosiddetta di eccellenza, si spendano soldi pubblici e si inneschi a catena quella che è l’attuale disastrosa situazione degli ospedali pubblici di Tempio e La Maddalena. A che pro, ci sarebbe da chiedere, ma andiamo avanti ed esploriamo una recente situazione che riguarda una paziente gallurese, Daniela Pileri, ricoverata a Tempio da un mese e mezzo. Il suo è un caso grave che ha bisogno di una struttura adeguata per la somministrazione di cure mediche e fisiatriche. Tempio fa quanto può ma urge trovare un ospedale possibilmente vicino per permetterle adeguate attenzioni sanitarie.

Mara Lapia

A Tempio, in data 5 agosto, arriva l’on. Mara Lapia, esponente della XII^ commissione sanità del Ministero della Salute. Ha a cuore la paziente e si fa carico di trovare una sistemazione adeguata nel breve tempo. Alla fine, dopo la visita al Paolo Dettori, di cui vi abbiamo documentato, esce fuori dal cilindro il Mater Olbia.  La parlamentare però ha qualche perplessità, e da Roma mette a conoscenza il suo   ministro Giulia Grillo, e l’assessore regionale Nieddu che vuole risolvere la vicenda della giovane donna gallurese. Ribadisce le forti preoccupazioni di qualcosa che non quadra, come l’aver saputo, proprio qualche giorno dopo l’avvenuta visita alla donna,  che al Mater non ci sono medici, né fisioterapisti, né farmaci.

Un fatto molto grave, dal momento che si tratta di una struttura accreditata dal Servizio Sanitario Regionale, definita eccellenza.

Lapia rileva anche gravi inadempienze perché a lei, alla paziente e al fratello, si nega qualsiasi accesso alla documentazione riguardante i dinieghi delle strutture al trasferimento della paziente.  Persino la relazione del fisiatra che le attribuisce il codice 56. Il responsabile del servizio di medicina parla di violazione della privacy perché la cartella clinica è a tutt’oggi aperta. Ciò appare come un ostacolo voluto per impedire l’accesso ai dati anche alla paziente e al fratello e all’onorevole stessa, senza una chiara motivazione. 

Ricapitolando, il Mater avrebbe l’accredito per il codice 56 grazie anche ai finanziamenti regionali e statali. Dal Mater, fanno sapere all’ATS, che vengono a monitorare la paziente dei medici, secondo le indicazioni che risultano in un comunicato recente Assl. Per quanto è dato sapere, medici a Tempio non ne sono venuti, ma ci piacerebbe sbagliarci. D’altronde, quando si parla di eccellenza sanitaria, il tiro è meglio non alzarlo troppo. Meglio agire nel silenzio ma sempre considerando la salute dei pazienti. Mara Lapia non ci sta a questa propaganda che non tiene conto della salute di una paziente che ha bisogno urgente di una struttura idonea. La domanda è: ma l’eccellenza dove sta?

Eccellenza o meno, sul mater si deve dire la verità.

Mara Lapia chiede all’assessore Nieddu e anche al Ministro che venga fatta chiarezza su tutto, in primis sulla reale situazione della struttura sardo-qatariota. Soprattutto sulla donna che attende il trasferimento come annunciato per la data odierna. Fonti accreditate ci dicono che oggi non è possibile effettuare il trasferimento per un rialzo febbrile della donna. Ma come? Se deve andare ad una struttura d’eccellenza, che cosa ostacola la procedura di trasferimento? La febbre? Restiamo nel dubbio che le voci di questa febbre siano infondate e che i motivi siano altri e di ben più grave consistenza. 

Mara Lapia chiede, in una lettera al suo Ministero, che venga inviata una ispezione ministeriale che faccia luce su quanto succede. 

«Appare evidente .- ci dice Mara Lapia – come vi sia una palese negazione del diritto alle cure verso la cittadina Daniela Pileri. Appare evidente, dunque, come si stia cercando di nascondere le reali motivazioni del diniego al trasferimento della paziente. Il tutto appare come un teatrino mediatico ai danni di una donna gravemente malata e in attesa di ricevere quanto da tempo sta chiedendo».

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