Mara Lapia al Paolo Dettori.

Una visita per risolvere la situazione della giovane 37enne affetta da sclerodermia e trovarle una RSA.

Mara Lapia è una parlamentare dei 5Stelle, membro della Commissione omonima al Ministero della Salute, il massimo riferimento sardo al Ministero gestito dalla collega di partito Giulia Grillo. Mara è avvocato  e ha a cuore la Sardegna per la quale, nell’ambito della sanità, svolge un incessante lavoro di rattoppo e cuciture.  Pur sapendo che l’ultima parola spetta sempre e comunque alla Sardegna che ha esclusiva competenza in materia di salute.

Mara Lapia, 5 agosto, entra al Paolo Dettori

E’ a conoscenza del caso dal fratello della donna affetta da sclerodermia, in attesa nel reparto di Medicina del Paolo Dettori, che a lei si rivolse per cercare una soluzione immediata Ci vuole una struttura adeguata, in grado di occuparsi di lei che ha complicanze relativamente alla patologia di cui soffre. La RSA cercata appare dal primo momento introvabile, pare che nessuna RSA abbia nei suoi ruoli medici le necessarie competenze.

Lapia legge sui giornali alcune aberrazioni che sanno di ingiustizia, di perdita dei diritti di curarsi e persino di vivere. Il caso è eclatante, fa il giro dei social che ne vengono colpiti e provano anch’essi, con una solidarietà senza precedenti, ad essere compartecipi di questa sventura. Il mio blog, si fa tramite di numerose proposte, di aiuti, di consigli, di recapiti. Una meravigliosa macchina che sa d’amore e di empatia. 

Cordella e Satta, rappresentanti di di Abali Basta

Ci vuole però la politica, quella necessaria presa d’atto che casi umani così fortemente contrassegnati da una necessità impellente, vengano risolti. Le parole non servono e il tempo non gioca a favore della donna gallurese che attende una risposta.

Mara Lapia decide e viene stamattina, lunedì 5 agosto, al Paolo Dettori. La incontro al piazzale del P.S. del Paolo Dettori. Con lei il padre che l’accompagna e il giornalista della Nuova Sardegna. Insieme si va in perlustrazione nei reparti e si prende atto dello scempio di questi anni.

Mara Lapia ” La donna andrà al Mater Olbia”.

La prima tappa, dopo che all’inizio la Lapia entra al pronto Soccorso, è però la visita alla paziente affetta da una malattia degenerativa che si chiama Sclerodermia. E’ attesa dal fratello che alla parlamentare sarda si è rivolto per trovare una casa adeguata alla sorella. Attendiamo fuori del reparto. La visita alla donna è giustamente lunga. Dall’esito della visita stessa, si deve uscire con la soluzione pronta, non con altri rimandi e lungaggini che sarebbero deleteri per la donna, la sua famiglia e per le migliaia di persone che attendono una positiva soluzione.

Si aspetta impazienti e alla fine, attorno alle 12.00, Mara lapia esce dalla stanza e dal reparto. Ci viene incontro e a domanda risponde:

” Sarà il Mater Olbia ad occuparsi della donna. Domani stessa saprò se, come hanno assicurato, sono in grado di accoglierla e prendersene cura”.

Quel condizionale però, non ci tranquillizza, permane il solito incerto futuro su tutto, anche su un caso di umanità assoluta e di tempestiva urgenza. La Lapia, che ha contattato il Mater, appare dubbiosa. Lei è una fiera oppositrice dalla struttura olbiese così come della privatizzazione del diritto alla salute che è in atto da anni. Conosce perfettamente le crepe della sanità pubblica, visita da tempo gli ospedali e sa di ogni carenza e stortura che stanno portando al declino l’offerta sanitaria.

Lapia: “Tempio non chiuderà, vi assicuro che riavrà il suo ruolo fondamentale nel territorio gallurese”

I reparti si visitano tutti, per ognuno di essi la parlamentare si sofferma coi dirigenti medici, ascolta, prende appunti.

Ore 10.30 Il Pronto Soccorso anticipa la visita alla donna ricoverata in Medicina. E’ il dirigente medico responsabile Elio Tamponi con cui si intrattiene a lungo. Nel video ascoltate entrambi.

Dopo la visita alla paziente in Medicina, si passa poi alla:

ore 12.00 Ortopedia, Chirurgia e Otorino. Il reparto di Ginecologia e Ostetricia fa trasalire l’onorevole. La sua espressione muta, si rende conto della bellezza ma si rattrista perché non c’è nessuna paziente, attività zero. La Radiologia, il Centro Trasfusionale, due soli medici e un solo infermiere professionale per circa 2000 sacche all’anno. Mostruosi dati con pochi e valorosi operatori. Ma degli encomi, non se ne fanno nulla. La Dialisi infine, poi qualche scambio di vedute con anestesisti, e altri dirigenti medici.

Note, appunti, riempiono il taccuino della Lapia che da tutti vuol sapere. Attivano i rappresentanti di Abali Basta. La loro lotta la conosce anche lei. Si è rimasti in contatto in questi mesi con diversi esponenti. La visita è occasione di scambio e di vedute spesso coincidenti. Anche Gianni Addis, in rappresentanza del comune e vice sindaco, è della partita. Anch’egli sa e conosce come tutti. Partecipa agli incontri per parlare di sanità da qualche tempo. Sa che al Dettori non si chiuderà nulla e si riaprirà fra poco l’ennesimo tavolo per finalmente giungere al decantato potenziamento. La Lapia, a tal riguardo, conferma e tranquillizza. Lo stesso vale per gli amici di La Maddalena che dalla Lapia hanno le medesime attenzioni che ha per Tempio e per Sorgono.

” Che bello recepire lo spirito di appartenenza del personale del Dettori”

Occorre unità e condivisione tra tutti, popolazione e sanitari, bisogna riscoprire lo spirito di appartenenza che colpisce l’onorevole più volte dopo aver sentito i medici. La battaglia sembra finalmente la stessa di tutti. Questo incoraggia e rafforza il concetto di comunità che il tempo ha smarrito. 

Pecca sostanziale e amara, “l’assenza” da questo incontro del rappresentante massimo del territorio in regione. Non una parola di recente, assenze che pesano e colpiscono il gruppo di presenti alla visita. Avrà avuto i suoi impegni o forse non è avvertito. Non si vuole mettere l’accento su oggi ma sugli ultimi tempi.

Il silenzio diviene assordante, da destra a sinistra, da chi governa e da chi sta all’opposizione. Anche in considerazione della paziente 37enne di cui i rappresentanti galluresi nel consiglio regionale non fanno cenno. Nonostante la vastissima eco della notizia. Zitti e muti come solo la politica ci ha abituati. Forti e gloriosi nelle vittorie, silenti e assenti nelle sconfitte. Eh si, cari lettori, qui si parla di sconfitte, di un territorio che attende risposte e che le va a cercare da una onesta rappresentante della Sardegna, da chi ha fatto interpellanze in Parlamento sul Dettori, da chi oggi ha mostrato “le palle” affrontando una discussione accesa con un medico. La Lapia dal primo momento ha parlato di Tempio e oggi è venuta, ha dato anche ottimi consigli per i quali si impegnerà. Tempio deve avere giustizia e l’avrà.

Sarà quel sottile brivido di quando sento persone vere e umane, sarà perché da troppi anni ho visto passerelle e sentito le medesime frasi, ma oggi ho respirato una nuova fiducia. Dalla parte dell’umanità abbiamo una validissima alleata, e spero solo che il tempo dia ragione a lei e alla nostra determinazione di sempre di non mollare di un passo da questa lotta per i diritti umani.

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