Una situazione complicata ma intanto la gente è senza soldi.

Una situazione complicata. Stiamo da circa due settimane monitorando la vicenda di Anna Grazia Taras, la donna con lavoro stagionale alla quale l’INPS non ha detto NO ma nemmeno SI. La risposta definitiva, dalla sede di Tempio, viene tenuta sospesa in attesa di prossimo decreto, come dire non si sa mai che cambi qualcosa. Ci dicono che potrebbe riaprirsi uno spiraglio ma nessuna delle persone che attendono questo sblocco, ci crede più.
Ma questa non è solo una situazione di attesa, è anche una reale sospensione della propria esistenza perché parliamo di persone senza altro reddito. Nullatenenti e con la mannaia di dover comunque pagare le bollette. Come detto altre volte, non è di solo cibo che si ha bisogno. Oggi Anna Grazia ha cercato di contattare il comune e i servizi sociali. Finalmente, e già questa per lei è una buona cosa, le hanno risposto, nonostante vari tentativi iniziali andati a vuoto.
« Purtroppo – ci dicono dal comune di Tempio – possiamo solo erogare la differenza tra i 600€ e gli 800€ del contributo regionale. Gli 800€ li stiamo erogando agli aventi diritto ma la signora, senza una revoca della sua richiesta da parte dell’INPS, non può prendere per intero la somma del finanziamento regionale. Siamo al lavoro ininterrottamente da giorni, compresi i festivi e anche il 1 maggio eravamo qui a sbrigare pratiche. Conosciamo il bisogno e non è colpa nostra se ci sono questi vincoli che ci obbligano a rispettarli».
Tutto molto chiaro e ineccepibile. Come detto in  esistono norme e disposizioni di legge dalle quali non è possibile evadere.

La mia situazione, è complicata ma altrove superano le difficoltà burocratiche.

Quelle che invece appaiono in contrasto con le esigenze della povera gente, sono le parole di chi sulla propria pelle e su quella dei figli a carico, la vive  una situazione così complicata. Anna Grazia ci scrive, mettendo in evidenza che forse, nonostante la stagnazione burocratica, il comune potrebbe intervenire.
«Antonio dopo giorni, lunghi giorni ho ottenuto una risposta. Mi verranno assegnati la somma di 200 euro, ovvero la differenza del bonus regionale, tutto ciò in attesa di una risposta concreta dell’ Inps. Sicuramente tutta una questione di natura  burocratica. Ma le domande sono tante , in questo periodo. Ho notato le differenze del comune di Tempio con altri, posso citarne qualcuno come esempio: Buddusó , Budoni, che hanno preferito integrare le risorse proprie  del Comune adottando una misura di contenimento per questo maledetto virus che ci costringe a stringere i denti e combattere una guerra contro un nemico invisibile.
Come mai il nostro comune non ha voluto adottare questa misura per le categorie in difficoltà? Con duecento euro una famiglia potrebbe forse riuscire a sopravvivere? Sarebbe più semplice forse far provvedere altri organi  come la Caritas? Se il Comune stesso ne ha la facoltà e/o il dovere? Oppure è una pretesa assurda?
Mi creda, più cerco una risposta concreta, più non trovo una logica. Questo è abbandono sociale, ho un carattere forte, guardo avanti, ma non tollero questo genere di ingiustizie.
Insomma gli amministratori e gli assistenti sociali dove sono? A risolvere le questioni burocratiche di questo maledetto decreto regionale? E noi che dobbiamo fare?».

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