Caldo, freddo, pioggia o vento, i pazienti in fila per i prelievi senza un riparo

Che sia caldo, o freddo come oggi, che piova o tiri vento, le persone in fila per effettuare i prelievi del sangue per le analisi al Paolo Dettori, restano senza un riparo, una tettoia o un locale ampio per accoglierle. Il problema va avanti dall’inizio della emergenza sanitaria e nessuno ha mai provveduto alla sua soluzione. Si lamentano tutti, costretti ad attese lunghe perché i pazienti vengono ricevuti a tre alla volta in altrettanti posti interni a sedere. Tutto secondo le disposizioni vigenti per il contenimento dei contagi che non c’erano né tanto meno ci sono adesso che anche l’OMS ha dichiarato la non contagiosità di eventuali asintomatici.

Tant’è, come ci scrive una delle pazienti costrette a questo massacro, che del problema pare non si curi nessuno.

« Questa – scrive Maria Casta che ci invia anche  le foto –  è la condizione per  cui noi pazienti siamo costretti a fare la fila per i prelievi a Tempio. Anziani non autosufficienti, donne in gravidanza, malati oncologici ecc. L’ambulatorio per i prelievi è stato spostato al piano terra nel lato destro dove si passa per la camera mortuaria. All’interno i posti a sedere vanno bene solo per tre persone, gli altri aspettiamo fuori. Bisogna comunque prendere prima il numero dalla macchinetta fuori dalla porta e  compilare il modulo del triage».

Caldo o freddo, pioggia e vento, pazienti in fila per ore all’esterno

Un’altra situazione imbarazzante e squallida che denota lo stato di abbandono del Dettori in netto contrasto con la sua efficienza e importanza dimostrata anche in questi mesi di allarme Covid.

«Dentro ci viene misurata la temperatura» – prosegue Maria. «La direzione sanitaria, presso cui mi sono recata per protestare a nome di tutti, mi risponde che non dipende da loro ma da chi detta le regole, ossia dall’Unità di crisi. Mi trovo costretta a monitorare di frequente lo stato della mia salute e per questo obbligata anche ad andare fuori da Tempio. Un altro aspetto, secondo me molto grave, è la non accettazione di esami urgenti. Per questi ultimi mi rimandano alla settimana successiva. Mi sono rivolto al Mater e prima di agosto non se ne parla».

Sul Mater voci e indiscrezioni parlano di un cambiamento di rotta, qualcuno dice fallimento altri vendita, per tutti rimane comunque una chimera che non è servita a nulla.

« Sulle urgenze – chiude Maria – , la direzione sanitaria, pare non fosse informata. Faccio il paragone con Olbia che ha avuto le stesse problematiche dovute all’epidemia. I locali li hanno rinnovati ed adeguati a questa emergenza mentre noi a Tempio ci vediamo esposti alle intemperie. Credo che anche i nostri diritti di pazienti vanno rispettati. E’ giusto che non  ci lascino nelle condizioni di aspettare all’aperto con qualsiasi condizione di tempo, caldo, freddo, pioggia e vento. La ringrazio».

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