Servizi e reparti del Paolo Dettori, criticità irrisolte.

Un excursus sui servizi e i reparti ospedalieri del Paolo Dettori, come mettere in evidenza, pezzo a pezzo, tutte le irrisolte criticità di questi ultimi anni. Un resoconto che affonda nella penultima riforma sanitaria regionale per andare a finire nell’ultima, altra nota dolente dell’impoverimento generale della sanità pubblica.

Quanto avvenuto nel nostro ospedale è diretta conseguenza di scelte governative regionali che, pur potendo godere di autonomia sulla materia, hanno preferito rimandare, demandare, eliminare quello che, a torto, ritenevano superfluo. I risultati li vediamo ogni giorno, dalle cronache dell’epidemia, che spogliano di ogni foglia anche i rametti periferici di un albero prima virtuoso, rigoglioso e quanto mai indispensabile per la collettività. In dieci anni, si è passati dal tutto al quasi nulla. Oggi, vittime un po’ tutti gli operatori della sanità italiana polverizzata.

Il “giro” delle criticità sul Paolo Dettori, lo si può iniziare da dove si vuole, come dire che ogni servizio o reparto è toccato e risente della spesa pubblica che ha preferito orientarsi verso bilanci a pareggio o sprechi, Parola quest’ultima da brividi se non contestualizzata con una seria e attenta programmazione. La sanità non può essere soggetta a utili, alla definizione di costi e benefici, perché quanto si investe per la salute pubblica non sarà mai buttato al vento, quando si ragiona in maniera oculata e mirata ai reali bisogni dell’esigenza sanitaria.

Cosa serve e cosa manca per garantire il puntuale accoglimento da parte della popolazione? Come utilizzare al meglio le risorse finanziarie in un territorio geografico e un bacino di utenza di oltre 40.000 abitanti? Quali servizi e reparti hanno bisogno di riavere piena operatività?

Servizi e Repartie le relative criticità

Pronto Soccorso: 5 medici al momento, turni coperti perché in 5. Appena andrà via per limiti di età qualcuno (anche questo imminente) o dovesse ammalarsi qualcun altro, non si potrà garantire la turnazione né le legittime ferie al personale. Il lavoro non manca, al momento si opera soprattutto per l’emergenza Covid 19 ma barra dritta e antenne puntate non possono bastare. Il lavoro coscienzioso dei sanitari, il vero spirito di chi pratica questa professione, deve fare i conti con appelli disattesi all’amministrazione dell’azienda. 

Chirurgia e Otorino: La Chirurgia vede al momento 3 soli medici (2 risultano in malattia) mentre lì’Otorino sono in 5, In chirurgia, dove si opera anche in urgenza, i medici sono praticamente sempre dentro il reparto. Inimmaginabile poter tenere in piedi due reparti con così poco personale. Medici rdotti al lumicino

Medicina: Associati al reparto, la Cardiologia a breve resterà con un solo medico. La medicina risente della crisi complessiva del Paolo Dettori, nessun rilevo in particolare ma tantissime cose da potenziare e migliorare. Considerato l’enorme affluenza che ha sempre avuto, il reparto è fondamentale avercelo al massimo della sua potenzialità. Sulla lunghissima degenza, pende la già denunciata e spaventosa chiusura della RSA che attende da 5 anni di essere aperta al territorio. 

In tutti i reparti del Dettori la falcidia dei tagli scellerati

A ben guardare e leggere i vecchi numeri e gli attuali, si deve esaminare tutto con attenzione. Tutti i servizi e i reparti sono stati minati dall’impoverimento della sanità pubblica, come poc’anzi accennato, senza una valida giustificazione né una minima programmazione o alternativa accettabile. Come si può accettare ch una sospensione di un servizio (parto), una volta rientrata l’emergenza organico insufficiente, continui a restare chiuso? O determinare che solo una deroga (sono passati due anni) debba arrivare a riattivare una sospensione? Misteri della giurisprudenza sui generis che si stenta a capire. Lo stato di abbandono e di distacco totale dalle esigenze del Dettori, è marcato ogni giorno dal disinteresse col quale l’azienda guarda agli ospedali periferici (Tempio e La Maddalena). Se non guarda, non può sapere e quando sa, non risponde.

Ostetricia e Ginecologia: chiuso il blocco parto dal mese di aprile 2018, ha praticamente perso in tutto la sua grande potenzialità, costringendo donne ad andare fuori distretto per normali attività di controllo e, ovviamente, per il parto. Alcune sue funzioni si sono riattivate ma il nodo cruciale è il blocco parto e la famigerata deroga di cui non si ha notizia.

Farmacia interna e del territorio: in crisi nera da tempo per colpe sempre non proprie come tutto il resto.

Pediatria: problemi vecchi e nuovi, da qualche giorno ha riaperto ai ricoveri e alla attività h24. Anche nel reparto, medesima mancanza di figure sanitarie per un reparto di estrema importanza per tutto il territorio dell’alta Gallura.

Centro trasfusionale:  a breve resterà un solo medico, mentre da tempo in organico c’è solo un infermiere. Un’attività di prelievo intensa che ha fatto i conti in questi anni con la carenza mostruosa di sanitari. Il centro trasfusionale del Dettori è tra quelli più attivi per le donazioni di sangue e la raccolta viene proposta quasi settimanalmente.

Ortopedia, Laboratorio, Radiologia, Dialisi: sostanzialmente stanno bene come organico ma urgono degli aiuti.

Fisiatria: carenze di organico e rischi elevati perché connessi in questa fase difficile di epidemia ( possibili contagi) alla loro attività che si svolge su pazienti presenti in ogni altro reparto.

Servizi e reparti allo sbando in ogni ospedale.

Da qualsiasi angolazione si osservi l’andamento della sanità pubblica, è disfacimento e macerie. Speriamo che questa emergenza sanitaria che ha ulteriormente compromesso e destabilizzato il quadro generale, faccia rinsavire la politica e si ritorni a guardare  alle aspettative delle popolazioni che hanno subito un contraccolpo mortale. La fiducia è una parola vuota se messa nelle mani di populismi e demagogiche posizioni che sono inutili e soprattutto contrarie al bisogno reale.

Related Articles