Direttive disattese ma la colpa di chi è? Dal Paolo Dettori.

Al Dettori alcuni medici sollevano la voce d'allarme sul futuro dell'ospedale. Da Biancareddu e dalla voce dei cittadini finalmente unanimità di intenti.

Sarebbero direttive sanitarie disattese.  Non certo quelle che vengono indicato e che avrebbero un orientamento contrario al potenziamento del nostro ospedale. Perché si accetta qualsiasi decisione che indichi una strada comune e un interesse altrettanto collegiale, ma non quando determinate direttive arrivano per creare ulteriore disarmo ad un ospedale già troppo colpito dalla falcidia del suo lento degrado. Inaccettabile che ogni decisione dell’azienda debba passare attraverso altre perdite ed altri disagi. Una situazione che denunciamo da anni e che ha visto, in meno di dieci, il Paolo Dettori ridotto del suo enorme potenziale.

« Visto che le proposte sensate da noi portate non vengono considerate – dicono diversi medici dell’ospedale – vorremmo tenere il Paolo Dettori possibilmente Non Covid-19. Se si vogliono dare delle garanzie affinché il virus rimanga fuori dalle mura del Paolo Dettori, si cerchi una soluzione in altre sedi. Sedi che ci sono e sono anche chiuse da diversi anni. La RSA di Mantelli risulta chiusa e completamente attrezzata, perché non considerarla?».

La storia della RSA di Mantelli è lunga e colma di rinvii di apertura che sono oramai memoria. Ne tracciamo un breve ricordo considerando le note aziendali che ne davano una imminente apertura.

Direttive disattese ma la colpa non è dei sanitari del Dettori. La storia della RSA.

Tempio Pausania, finalmente conclusi i lavori della RSA di Tempio. Si attende solo il collaudo. A disposizione 40 posti letto di RSA e 18 di Hospice. dicembre 2014

Tempio Pausania, Ormai imminente l’apertura della RSA di Tempio (Mantelli). La Asl informLuglio 20, 2016

 La RSA di Mantelli apre i battenti, all’inizio del 2017 finalmente operativa la nuova struttura sanitaria.

Tutti gli articoli sono frutto di note stampa aziendali. Come si può leggere, la struttura è pronta da 5 anni. Completata di arredi da 4 e mai aperta. Uno scandalo, al quale l’apertura della fondamentale Hospice annessa ha in parte fatto dimenticare. E gli anni successivi, con decine di persone del territorio costrette ad andare fuori da Tempio, hanno sempre tenuto acceso questo disagio a danno della popolazione del territorio.

foto archivio galluranews

 

 

 

Se ne parla da 6 anni, dunque, ma insistono difficoltà sulla gestione. Mentre è indiscutibile quella sanitari che è dell’azienda, nascono problemi per la gestione esterna, ivi comprese mensa, pulizie, ecc. Chi vi scrive è tra i pochi che hanno tenuta calda questa indicibile attesa, conscio delle tante aspettative di familiari e pazienti che alla lunga degenza, purtroppo, legano la loro stessa vita. Il parto, a tutt’oggi, nonostante proclami dei politici  tesi ad esaltare l’aumento dei posti letto, resta infinito.

«Dalle direttive ci attendiamo anche risposte sul Paolo Dettori»

« Se vogliamo che una struttura COVID-19 – continuano i medici – vi sia, lontana dall’ospedale e quindi dedicata per questa emergenza sanitaria e non solo per i pazienti del territorio, questa esiste. Vogliamo sempre che il Dettori ritorni ad essere un riferimento per l’alta Gallura. Con insistenza chiediamo i due posti di terapia intensiva, due posti di OBI, Osservazione Breve Intensiva. La Ginecologia e il Punto Nascite deve riaprire, così come il potenziamento deve riguardare il Pronto Soccorso, la Cardiologia che fra poco perderà altri medici per pensionamento e resterà solo un medico. Pensiamo che siano questi i problemi da affrontare e non le questioni legate al COVID e basta. Il Pronto Soccorso dev’essere in grado di accogliere anche i codici rossi dal momento che la Regione ci ha rimesso dalla riorganizzazione dei punti di P.S. Questo vorremmo».

Anche l’assessore Biancareddu, delegato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, riferimento territoriale in Regione dice la sua.

« .Parlerò con tutti, dalla direzione sanitaria della Assl all’assessore. La mia visione è la stessa dei medici, a medio termine ci si deve rendere conto che il nostro ospedale non potrà essere lasciato sguarnito. Ho già chiesto che debba essere individuato  lo spazio per la terapia intensiva, ma vado oltre. Le carenze di medici, di cui sono al corrente, compresa la cardiologia e il Pronto Soccorso, possono essere ovviate con gli specializzandi o le guardie mediche stesse».

«Un opportuno affiancamento, metterebbe in grado questi medici di risolvere gli attuali vuoti ma anche per un discorso di prospettiva futura. A breve possono essere progettate queste alternative per mettere a regime nel medio termine. Vale sia per la T.I. che per i posti O.B.I. che come sa ci erano stati assegnati. Avremo nuovi respiratori, questo già lo anticipai così come l’arrivo di nuova strumentazione. Vale la proposta dei specializzandi e delle guardie mediche anche per la Cardiologia. Non sarà il massimo ma dobbiamo essere realisti ed onesti.  Sul Punto nascita, come ben sa, è in ballo la deroga e contiamo che verrà concessa».

 

Biancareddu, «Le direttive ci sono sui pazienti COVID»

 

«Sui pazienti COVID, dico che non dovrebbero nemmeno venirci a Tempio ma, se dovesse capitare, esistono gli spazi per accoglierli. Devono essere considerati quelli individuati. Le direttive dell’ATS sono quelle che gli asintomatici non dovrebbero passare per il Dettori. Se avviene, per caso o per errore, si deve essere pronti ma occorre attrezzare l’ospedale. Possono essere accolte tutte le direttive ma nessuna deve prescindere dal potenziamento del Dettori».

Mario Satta, militante di Abali Basta, raggiunto telefonicamente, sostiene questo fronte comune medici-politica che finalmente rafforza quella tanto auspicata omogeneità degli intenti.

Mario Satta

« Quel che mi auspico è che debba cessare la transitorietà delle direttive. Quanto accaduto negli anni, è stato assistere a scelte temporanee, sospensive che poi diventavano definitive, vedi il punto nascita. Concordo su quanto giustamente rivendicano sanitari e politici, come cittadino e militante di Abali Basta, vorrei finisse questo ricorso alle sospensioni, alle chiusure immotivate, ed a scelte scriteriate che vanno contro l’interesse dei cittadini. Siamo stanchi di queste direttive transitorie che poi risultano definitive. Personalmente, sono felice della linea di alcuni medici dei quali conosco l’estrema difficoltà ad esporsi nonostante siano loro, e solo loro, in prima linea, con tutti i sanitari, ad affrontare questa e tutte le altre emergenze e non solo della sanità pubblica».

 

 

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