« Cosa succede con le fontane pubbliche? ». Se lo chiedono tutti i cittadini del territorio e ce lo chiediamo anche noi. Torna l’emergenza idrica a Tempio, dove tutte le fontane erogano acqua non potabile. Ovvero, non sappiamo se misteriosi cartelli appaiano per reale situazione di non potabilità o siano frutto di scherzi, data la vicinanza col Carnevale.
A Pastini, l’orgoglio dell’assessore e della città, la sola fonte sopravvissuta alle incursioni di agenti infettanti, quasi sempre colibatteri fecali, era apparso un cartello, oggi rimosso, che attestava la non conformità a causa di lavori di pulizia. Sul sito ufficiale nessuna notizia ma questo non stupisce più dal momento che è una consuetudine non sempre rispettata di avvisare dello stato delle fontane. Dall’assessore, al quale certo non si deve rimproverare di usare galluranews per informare di disservizi e disagi sullo stato delle acque e non solo, non è giunta alcuna informativa.
Per le tre fontane e Fundu di Monti, per averlo letto sui social, pare che sia la stessa cosa. Dopo un lungo periodo di interruzione, dovuto si disse ai cinghiali, resta in vigore il divieto di approvvigionamento.

A Fundu di Monti, non c’è più il cartello che indica la non potabilità delle fontane più distali, le ultime per chi giunge da Tempio. Ciò induce la gente a prendere l’acqua ma mom si è a conoscenza se il cartello sia scomparso o rimosso dagli addetti perché ora sono acque conformi. Permane, dunque, l’incertezza per chi è solito recarsi a fare la provvista di acqua. Rinaggju è sempre non potabile e al momento resta solo l’acqua di San Lorenzo. Sarebbe cosa gradita che la cittadinanza venisse informata.
Cosa succede alle fontane pubbliche? Se lo chiede Luigi Di Napoli, 62enne invalido, che scrive un appello accorato al blog.
Le fontane pubbliche sono tutte fuori uso?
«Ciao Antonio, sono Luigi Di Napoli. Scusami se ti scrivo, ma c’è una situazione che è diventata intollerante, da parte mia e da parte (soprattutto) di tutti gli invalidi civili. Dopo la chiusura dell’ennesima fontana (Pastini), non si sa più dove andare a prendere un po’ d’acqua che sia bevibile. Ed è ancora più difficile per noi invalidi che oltre alle difficoltà oggettive che abbiamo nel trasportare i vari bidoni pieni d’acqua, ora dobbiamo girare per trovare una fontana idonea (cioè dalla quale sgorghi un po’ d’acqua che si possa ancora chiamare così). Ciao Antonio».

Ma tutto questo è normale? Possibile che l’amministrazione e il suo assessore non sentano l’esigenza di una maggiore informazione e una più oculata attenzione verso un bene pubblico così vitale come quello dell’acqua?.