« Ho fretta, l’INPS non risponde, devo vivere io e i miei due figli »

« Ho fretta, l’INPS non risponde, devo vivere io e i miei due figli». Scrive ancora Anna Grazia Taras, la signora a cui l’INPS non ha ancora dato risposto e per questa ragione non ha accesso al contributo di 800€ della regione. L’evidente disagio, per tanti come lei nella stesa situazione, si prolunga in maniera devastante e feroce. Non si deve attendere ancora, c’è di mezzo la sussistenza e il diritto inalienabile ad essa.

Dal comune le hanno fatto sapere di attendere 48 h, nel caso l’INPS non desse risposta nei due giorni (ne è trascorso uno), allora dovrebbe scrivere l’ennesima mail per una pratica che, come lei stessa pensa, è già bocciata.

« Mi creda, Signor Antonio, io non ho paura di alzare le voce e farmi sentire ma confido sempre nel buon senso anche di questa amministrazione tempiese. So già che quella mia pratica non andrà avanti con l’INPS e capisco anche che la burocrazia preveda che il patronato mi revochi ufficialmente il tutto. Ma questo non succede e sono al limite. Mi rivolgo, attraverso lei, alla minoranza in comune, a tutto il consiglio comunale, che prendano provvedimenti. Il problema non è solo il mio ma anche per tanti altri che attendono risposte dall’INPS Non ho visto alcun accredito nel mio conto corrente e credo che mai vedrò nulla».

La fretta non va di pari passo alla presa in carico del problema.

Siamo certi che qui il Comune non c’entri nulla coi 600€ dell’INPS, così come siamo sicuri che avrebbero bisogno di una rinuncia che pare dall’INPS non intendano accettare. Ciò, alla fine, produce solo un disdicevole ritardo  mentre l’esigenza di una famiglia, come quella di tante altre, non ha la stessa pazienza. Il lavoro, decisamente immane, dei servizi che sono impegnati nel disbrigo delle pratiche sui contributi regionali agli aventi diritto, è comprensibile. Altrettanto comprensibile, però, sarebbe anche la fretta delle persone che non hanno alcun cespite con cui tirare avanti. 

I soldi che la Regione sta erogando, 800€, sono purtroppo subordinati al contributo da 600€ dell’INPS. Dal Comune rispondono che gli 800€ spettano agli aventi diritto ma la persona non deve avere ricevuto prima i 600€. I due incentivi, come noto, non sono cumulabili se non per la differenza di 200 € spettanti a chi ha preso il contributo INPS da 600€.

Una proposta ci sarebbe, che non cozza con  la fattibilità dell’operazione. Anche perché, se fosse in contraddizione con aspetti giuridici, ditemi cosa deve fare una famiglia a sopravvivere. Ma che sia detto chiaro però, prima che la guerra tra poveri, ampiamente prevista, preceda questa ossessiva ed estenuante burocrazia.

Perché il Comune non anticipa gli 800€ vincolandoli ad un tardivo, a questo punto per tante richieste impensabile, ricevimento dei soldi dell’INPS?

Quale rischio correrebbe nell’erogazione degli 800€ quando si mette tale clausola? Un eventuale accoglimento del contributo statale attraverso l’INPS, successivo al ricevimento del contributo regionale, imporrebbe la restituzione all’INPS del contributo.

 

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