Le problematiche dei ragazzi al tempo del Covid. Quante sono e come incidono nella crescita formativa? Qualcosa che esula dal contesto sanitario e strettamente connesso all’epidemia e sconfina negli aspetti psicologici e formativi. Come insegna l’analisi transazionale, la formazione del giovane, il cosiddetto imprinting, ha inizio di solito attorno agli 7 / 12 anni. Quali saranno oggi, osservando i cambiamenti radicali dell’educazione, sia quella familiare che quella scolastica, i risvolti di quanto sta accadendo?
In una splendida riflessione, prova a parlarne Rita Brundu, collaboratrice del blog. Rita ha già ha trattato tematiche fondamentali per comprendere cosa accade nello sviluppo psico-pedagogico del bambino. A questo link l’intera tematica dell’Analisi Transazionale curata da Rita.
Le problematiche dei ragazzi al tempo del Covid
Al tempo del Covid è veramente difficile abituarci, in modo così disagiato e repentino, a nuove norme di vita che ci hanno letteralmente sconvolti. Nel gioco ballerino e frammentario, in cui siamo costretti a sottostare, ci sentiamo sperduti e poco inseriti in una società della quale non riusciamo più a capire l’essenza. A tutto questo si aggiunge la disperazione delle persone che sono private del lavoro, da sempre sostentamento della loro esistenza. L’Essere Umano è tridimensionale, fatto di corpo psiche e spirito: nel varare le norme forse ci si è dimenticati di considerare anche questi aspetti. Per noi adulti, il risultato è un inconveniente a tutti i livelli.
Ma…i bambini, i ragazzi, i nostri figli come reagiscono a tale sconvolgimento? E tutto questo, quanto e come influirà nel loro futuro di adulti? Posto che l’evoluzione umana procede per Stadi, vagliamoli singolarmente per capire le problematiche che ne possono derivare.
Le problematiche dei ragazzi: tra i 7 e i 12 anni la scoperta del mondo reale
Da 0 a 2 anni: è l’età in cui si ha bisogno dell’amore, soprattutto della madre. L’intimità e il calore sono indispensabili per la crescita: la privazione di questi può influire sulla futura percezione dell’amore in età adulta.
Dai 3 ai 6 anni: il bambino vuole giocare, esplorare il mondo circostante per avere un quadro preciso della realtà e, allo stesso tempo, per avere una coscienza di sé. E’ il periodo dell’allegria, ma anche delle “decisioni” future che condizioneranno la sua vita da adulto. Il gioco diventa indispensabile per proiettare la propria immaginazione di una realtà non ancora ben definita. E’ un periodo molto delicato, in cui le preoccupazioni e le emozioni dell’adulto possono trasformare in dolore la gioia innocente del bambino. Oltre alla famiglia ha bisogno di avere vicini gli amici, che ama e lo aiutano nella crescita.
Dai 7 ai 12 anni: la scuola diventa un centro secondario di attività, dove il bambino scopre il mondo reale ed oggettivo in contrapposizione al suo mondo finora in gran parte soggettivo. E’ la scoperta di un mondo più vasto, in cui ci sono le sfide e si sviluppano le gerarchie; ma, allo stesso tempo, si impara a cooperare nelle attività di gruppo. E’ indispensabile possa stare con gli altri per realizzare il suo bisogno di amicizie più profonde e di un coinvolgimento sentimentale più oggettivo.
Dai 13 ai 19 anni: la maturità sessuale e sentimentale comincia a raggiungere il suo apice. Gli adolescenti tendono ad idealizzare il loro oggetto d’amore, e quello romantico è travolgente. Le amicizie sono essenziali per la condivisione dei loro sentimenti, che si proiettano in una futura realtà più responsabile.
Come possiamo constatare, ogni strato è una funzione di tutto l’organismo, tendente a fare di un individuo integrato nei diversi Stadi. Un adulto completo e soddisfatto… è una persona amorevole, felice, avventurosa, romantica e responsabile.
Le problematiche aumentano con gli impedimenti dell’emergenza sanitaria,
Premesso, quindi, che l’equilibrio e la serenità degli adulti, in particolare dei genitori, sono fondamentali per una favorevole crescita dei bambini (per un’analisi più approfondita, vedi Galluranews ” Analisi Transazionale”) e che questa prerogativa, in questo momento, può venire a mancare…si possono immaginare le problematiche che ne possono derivare. Se, poi, a questo si aggiungono gli impedimenti posti dall’emergenza Covid, soprattutto nel settore scolastico, abbiamo un quadro completo degli inconvenienti a cui vanno incontro anche i nostri figli.
Rammentando che potranno arrivare ad una maturità soddisfacente e completa solo gli individui che avranno attraversato le suddette Fasi in modo positivo, possiamo concludere che una personalità in essere, sottoposta a delle privazioni e limitazioni, avrà quasi sicuramente gravi contrasti futuri. Questo perché, da adulti, l’ inconscio, sfuggito al controllo dell’Io, potrebbe causare profondi conflitti. In questo contesto, anche i contatti sociali, già minati dall’avvento della tecnologia e ristretti dalle disposizioni legate al Covid, potrebbero essere ulteriormente preclusi anche in futuro. Questo è palese se riflettiamo sulle esigenze di contatto umano che hanno i ragazzi, oggi, nell’attraversare i diversi Stadi della loro vita.
Il ruolo dei genitori al tempo del Covid
In questa circostanza così disagevole e difficoltosa, mi rendo conto quanto il ruolo dei genitori possa essere arduo e impervio, ma è una sfida educativa che bisogna vincere per amore dei propri figli. Dobbiamo, innanzitutto, ricordare che i bambini non ragionano razionalmente, ma secondo le loro emozioni, sentimenti. Le sensazioni che percepiscono oggi, avranno vantaggi futuri essenzialmente dalla capacità di noi adulti di trasmetterle in modo positivo: questa responsabilità deve essere principalmente assunta dai genitori.
Se, ad esempio, trasferiamo ai nostri figli un sentimento d’insofferenza, questo lo introietteranno fino a soffrirne, molto probabilmente, anche da adulti. Le emozioni sono particolarmente pericolose, perché resteranno impresse in modo quasi indelebile. Per questo motivo dobbiamo fare in modo che il loro apprendimento sia guidato in modo appropriato, per far sì che le loro impressioni di oggi non siano turbamenti di domani, e possano essere favorevoli ad uno sviluppo privo di ansietà e inquietudine.
Alexander Lowen, padre della Bioenergetica, asserisce addirittura che il vissuto durante la giovinezza contribuisce a determinare (assieme ai fattori genetici) la futura struttura corporea. Infatti i disagi e i conflitti interiori strutturatesi sul corpo potrebbero poi provocare serie malattie nell’età adulta, condannando i bambini di oggi ad essere dei malati di domani.
Rita Brundu