Muore in bicicletta un ex vigile urbano, tragedia in mattinata.

Il commosso ricordo di Matteo, fotografo che, grazie a Tino si è innamorato di questa bellissima arte.

Un ex vigile urbano, Tino Fresi, è morto stamani dopo una uscita con la sua bicicletta da corsa. Un grande appassionato da almeno 20 anni, Tino era un ottimo maratoneta delle due ruote. In sella per lunghe pedalate anche  di 150 chilometri e oltre. La forzata pausa dovuta all’epidemia, lo avrà certamente tenuto fermo con suo grande disappunto. La bici era la sua passione e mai ci avrebbe voluto rinunciare.

Dalle prime indiscrezioni, era reduce da una pedalata favorita dal tempo splendido. La sua corsa, l’ultima, è finita in un tratto di via Togliatti poco prima della uscita in via Limbara, davanti alla RSA di Mantelli. Alcuni presenti,  dicono che fosse di ritorno dal supermercato della Lidl che dista qualche centinaio di metri dal luogo. Colto da un malore, sono stati avvertiti i soccorsi ed è intervenuta un’autoambulanza e l’elisoccorso dell’AREUS che è atterrato in un campetto adiacente al baretto.

Purtroppo, nonostante il tentativo di rianimazione, per il povero ex vigile urbano non c’era più nulla da fare. Il corpo è in attesa dell’arrivo del magistrato che dovrà disporre la perizia necroscopica della vittima. 

Vigile urbano, in pensione da un anno e mezzo

68 anni, dal 1 dicembre del 2018 in pensione, appassionato di fotografia e di elettronica, Tino non era sposato e non aveva figli. La passione per la bicicletta ci accomunò per tanti anni e ricordo con grande piacere le uscite col gruppo dei pedalatori tempiesi e galluresi in giro per la nostra Gallura. La prima specialissima, la acquistò ad Oristano, dall’amico fraterno Domenico Cabella, così come tanti di noi che abbiamo affidato ad un bravo meccanico, mezzo sangue tempiese, la manutenzione delle nostre biciclette.

Tino Fresi, da tutti conosciuto come “Lu pesciu”, soprannome di famiglia, non beveva, né fumava, ed era un cultore della sana alimentazione. Tanti lo hanno conosciuto anche nella sua passione maniacale per la fotografia e per tutti gli hobby che ha sempre coltivato.

Un sentito cordoglio per la famiglia e per i nipoti. Accanto al suo corpo, ha lasciato la sua amata specialissima e  tanti ricordi in chi lo ha conosciuto.

Scrive Matteo Aisoni, fotografo di professione e discepolo dello stesso povero Tino nell’amore per questa arte.

«Strana la vita… Ci sono tante cose che avrei voluto dirti di persona e per un motivo o per l’altro non ho mai fatto, sei stato come uno zio per me, sei stato quello che mi ha trasmesso la passione per la fotografia, mi hai dato più di una mano a farla diventare la mia professione, compagno di mille uscite… Avrei dovuto e voluto dirtelo che ti volevo bene ma non sono mai riuscito a farlo, e ora scrivo queste quattro inutili parole qui… Stamattina non sono riuscito a trattenere le lacrime di fronte a quella vista, e non riesco ancora adesso… Ciao Tí..».

Tino Fresi in divisa con Matteo Aisoni

 

 

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