Ogliastra, lettera aperta all’assessore alla sanità.

Dall'Ogliastra e da ogni territorio devastato nella sanità pubblica si alza forte il grido di ribellione.

Ogliastra, la Gallura, il Medio Campidano, il Sarcidano, da qualsiasi territorio dell’isola si elevano le grida disperate delle popolazioni. Nessuno si rassegna ma è palese l’indirizzo e il lento smantellamento dei piccoli presidi sanitari. La lotta, dopo anni di vane promesse e attese senza fine, appare ardua ma soprattutto vive delle disperazioni quotidiane di quanti pretendono, a ragione, pari dignità assistenziale.

Giù le mani dall’Ogliastra, dalla Gallura, dal medio Campidano, fanno ormai parte della storia di tutti questi anni nei quali spesso è riecheggiata la voce delle popolazioni interessate dal depauperamento dell’offerta sanitaria territoriale. Si chiudono servizi, si costringe la gente ad affrontare chilometri e disagi per un diritto inalienabile che sembra oramai utopia. Si gioca sulla pelle dei sardi, si sperpera denaro per costruire nuovi ospedali, spesso non necessari, quando si lasciano morire lentamente quelli esistenti.

Il messaggio è privatizzare, figlio diretto della volontà di una dissennata corsa al profitto per pochi eletti. Sanità come tutto il resto, preda di speculatori finanziari che assicurano il proprio interesse, a discapito dei quello collettivo.

Così va il mondo, così regnano indisturbate corruzione e malaffare, che non lasciano spazio al benché minimo volere della gente. Ci si rassegna ma non si cede, ma sempre più la battaglia è contro poteri insuperabili. Nella strategia di chi vuole tutto questo, ci sguazzano politici e uomini d’affari, faccendieri e mafiosi, catene intere di lavanderie di denaro sporco che rappresentano la nuova frontiera del capitalismo. Chi ha il capitale comanda, chi non ha nulla subisce.

Nulla di nuovo sotto il sole, se non la combattività di chi non ci sta a vedere storture, ingiustizie e mal sopporta il peso ignobile dello sfascio dello stato sociale.

La lettera aperta del comitato a difesa dell’ospedale di Lanusei – Ogliastra

Lettera aperta all’assessore alla sanità dott. Mario Nieddu.

«È inammissibile!
Sì, è inammissibile il valzer delle non decisioni o delle finte decisioni su l’emodinamica del nosocomio Nostra Signora della Mercede.

foto tratta da google earth

Questa è solamente una questione politica giocata sulla pelle dei cardiopatici Ogliastrini.
Non si può parlare di numeri quando è in gioco la vita delle persone!
Dopo oltre 5 anni di promesse ancora una volta ci sentiamo presi in giro dalla politica regionale.
Pretendiamo rispetto e lo pretendono anche i cardiopatici Ogliastrini che pur di avere risposte stanno mettendo a rischio la loro salute.
#giulemanidallogliastra ritiene che sia doveroso muoversi e anche in fretta per porre fine a questa assurda ed annosa vicenda della sanità Ogliastrina.
Stiamo valutando di agire in modo duro perché oramai la situazione non è più tollerabile.
Alcuni di noi sono pronti a gesti estremi come lo sciopero della fame!
Ma a che gioco giochiamo caro Assessore?
Noi non arretriamo di un millimetro e ci affianchiamo ai cardiopatici che già da giorni non assumono il farmaco salvavita, Lei che fa?»
#giulemanidallogliastra

Related Articles