Il passivo del Mater Olbia è gigantesco, non certo se il Qatar, dall’alto del suo borsellino decisamente gonfio, intervenisse a ripianare una situazione debitoria disastrosa. Da voci sempre più insistenti, però, pare che lo stato arabo che mise i soldi per la sua edificazione, non abbia alcun interesse a continuare in questa avventura e men che meno ad intervenire a ripagare debiti altrui.
Sardegna Reporter, il quotidiano on line che più di tutti si è speso per raccontare la vicenda dal suo reale punto di vista, parla addirittura di fallimento dell’ospedale. Riportiamo di seguito l’articolo di oggi, al solito oggettivo e perfettamente adeguato alla attuale situazione. In coda al pezzo, delle note che prendono spunto dalla realtà che sta vivendo la sanità pubblica gallurese.
Un passivo straordinario
«In ambienti di un certo livello, se ne parla a Roma, così come a Milano. Qual’è l’argomento che fa discutere e crea grossi interrogativi sulla nascita dell’ospedale privato targato Qatar?
A dire il vero gli argomenti che suscitano perplessità e che preoccupano per certi aspetti, sono quelli relativi al management delle società di riferimento che, secondo alcune fonti, pare siano coinvolte in un passivo milionario.
E, allora, se tali voci avessero un minimo di fondamento, sarebbe il caso di porsi qualche domanda: fino a quando il Mater Olbia Hospital, di fronte ad un passivo considerevole, potrà andare avanti? Gli allarmismi e le preoccupazioni, a più livelli, trovano serie giustificazioni, poiché, secondo fonti ben accreditate, alcune società di riferimento (la Sardinia Healthare and Research Properties S.r.l. e la Mater Olbia Spa) avrebbero accumulato debiti per circa 30 milioni di euro, dati ufficiali CCIAA.
Di ufficiale, ancora, non è trapelato nulla nel merito di debiti pendenti, soprattutto nei confronti di imprese artigiane sarde e, in particolare, verso società della penisola, le quali pare, il condizionale è sempre d’obbligo, vantino crediti per milioni di euro con la Luigi Maria Monti Mater Olbia S.r.l., società, quest’ultima, costituita ad hoc come schermo protettivo da ogni evenienza, dai consulenti dell’ex Manager qatariota, Lucio Rispo.
Una scatola vuota
Un’altra notizia che circola con una certa insistenza, è quella secondo cui la Luigi Maria Monti Mater Olbia Srl operava esclusivamente come general Contractor e, da quanto se ne sa, pare che sia diventata una scatola vuota. C’è chi sostiene, in proposito, che la romana ECF Group spa di Eugenio Ciottola,che vanterebbe milioni di euro di crediti, avrebbe iniziato la turnazione mettendo in ferie gli operai, per di più ha chiesto e ottenuto la stipula di un nuovo contratto a garanzia con la Mater Olbia Spa.
E sempre a proposito di mancati pagamenti, c’è la società sarda gallurese G3 SAS di Giovanni Mazzone & Company, che vanta un credito di circa 1.000.000,00 di euro nei confronti della ECF Group e Sardinia Healthare and Research Properties S.r.l. Su questo fronte è trapelata anche la notizia secondo cui in danno alla G3 SAS siano state utilizzate firme false, per dimostrare stati di pagamento che nella realtà non sono mai avvenuti.
Un graduato della Guardia di Finanza direttore operativo del Mater
La sorpresa delle sorprese, però, si è rivelata la nomina a direttore operativo del Mater Olbia Hospital del Tenente Colonnello della Guardia di finanza di Olbia Marco Salvagno, ex comandante del gruppo di Olbia. Un ruolo importante e impegnativo che, a dirla con tutta franchezza, ha destato in Sardegna ma soprattutto in Gallura, tanto sconcerto e da molti ritenuta anche inopportuna, poiché il controllore viene assunto dal controllato.
E’ inutile nasconderlo, ma tale nomina ha gettato ombre sugli uomini della Guardia Di Finanza, ritenuti da sempre un corpo intransigente e tanto odiato da coloro che con dimestichezza mettono in atto continue truffe societarie. Evidentemente Giovanni Raimondi, dichiaratosi da sempre amministratore delegato della società Mater Olbia, ha fatto una scelta di campo ben precisa con la nomina di Marco Salvagno a direttore operativo della struttura sanitaria privata.
Perché questa nomina? Perché’ proprio un colonnello della Guardia di Finanza del territorio? Molto probabilmente con l’intento che il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Marco Salvagno, profondo conoscitore dei meccanismi legislativi legati alla finanza e agli appalti, tenga sotto controllo e verifichi gli aspetti societari e finanziari della Mater Olbia, i cui debiti, secondo autorevoli fonti, crescono vertiginosamente. Una indiretta conferma in tal senso potrebbe essere legata al rifiuto di alcune imprese artigiane di non svolgere alcuni lavori all’interno del compendio Mater Olbia Hospital.
ATS Sardegna
L’ultima doccia fredda, ricordiamolo, è arrivata dalla ATS Sardegna che per l’anno in corso ha rinunciato all’erogazione di circa 25 milioni di euro alla Mater Olbia spa. Viceversa, è stata stipulata una nuova convenzione con la possibile erogazione di solo 5 milioni di euro.
C’è il rischio, però, che questi ultimi 5 milioni non vadano alla Mater Olbia per tutta una serie di problematiche giudiziarie pendenti, con un possibile sicuro intervento anche della Corte dei Conti».
La sanità pubblica che perde pezzi ogni giorno.
Nel frattempo che la situazione Mater/Qatar sembra giunta ad una fase cruciale, si iniziano a palesare le difficoltà oggettive della sanità pubblica che perde pezzi ogni giorno. Da più parti, la corsa ad afferrare l’opportunità Mater che lascia vuoti negli ospedali, dall’altra le ataviche carenze che risultano oggi nefande anche per la stessa città di Olbia e per il suo Giovanni Paolo II.
Mancano figure basilari per le chirurgie, gli anestesisti. Questo nonostante la mole di lavoro, suddivisa per i tre ospedali galluresi, sta crescendo. Da un lato si può anche gioire di questo, ma dall’altro incombe la chiusura di servizi sanitari per il mancato ricambio o sostituzione del personale assente. Un altro fattore che rilancia le aspettative sulla prossima riforma sanitaria dell’assessore Nieddu, ma su cui incombe un ulteriore ridimensionamento stanti le precarie finanze e la penuria cronica di personale.
Sul passivo così come sulle vicende non sanitarie, la stampa glissa.
Aldilà di interessi di parte, di trasversalità oggettiva sulle vicende extra sanitarie del Mater Olbia, è calato un silenzio tombale sui quotidiani sardi. Nessuno scrive del passivo mostruoso, nessuno azzarda ipotesi sul futuro, nessuno infine osa aprire inchieste per avere le necessarie prove dell’iter giudiziario che interessa le procure di Tempio e Cagliari. Aspettano che i processi ci siano, ma mai una sola volta un dubbio sulla vicenda che in questi 5 anni ha avuto tantissimi retroscena. Vero è che non c’è stato ancora un giudizio ma è altrettanto palese che qualcosa non ha quadrato al meglio se ancora tutto è avvolto da nebulose oscure. Possibile che diventi oltraggio non scrivere mai una sola nota sulla base di risultanze oggettive? Mater Olbia/Qatar, è argomento tabù. Chissà perché!