Lo sdegno sul caso della donna di Tempio che ha partorito in casa è unanime da parte di tutte le forze politiche. Non solo, non vi è un solo cittadino tempiese, potremmo dire del mondo, che dice il contrario. Al di là del fascino evocativo di qualcuno che ne intravvede l’aspetto romantico, la raccolta delle testimonianze del giornale “La Nuova Sardegna”, afferma una totale unanimità. La situazione della sanità a Tempio è disastrosa e siamo arrivati,. dice qualcuno, all’ammazzacaffè perché da tempo la frutta si è lasciata alle spalle.
Nessuno mostra dubbi sulla assoluta veridicità dei fatti accaduti tranne il vice sindaco che attende, non prima di aver notato discrepanze, la relazione dell’azienda socio sanitaria.

Lo sdegno nelle parole di alcuni esponenti politici locali
Nicola Comerci, riferimento politico della sinistra tempiese. « Messa in pericolo la vita di due persone, è un fatto gravissimo. E’ la dimostrazione dell’attacco feroce contro la sanità pubblica col favore di questa amministrazione regionale e anche delle amministrazioni periferiche».
Ripensare Tempio, con i tre esponenti della minoranza Addis, Campra e Carta.
« Sotto accusa l’amministrazione regionale, che pensa alla moltiplicazione delle poltrone. Responsabilità anche dell’attuale amministrazione comunale. Del Paolo Detori resta solo lo scheletro, nonostante le roboanti affermazioni del nostro referente in Regione Andrea Biancareddu tutte cadute nel vuoto. Vorremmo sapere cosa ha fatto anche l’attuale reggente, Gianni Addis».
Monica Liguori di Tempio Libera e Democratica, passata alle prossime elezioni di ottobre dalla parte dell’attuale maggioranza.
« Vedo l’aspetto romantico e evocativo di quanto accaduto ma la sanità pubblica è stata depredata e privata di risorse. Precluso il diritto di nascere in sicurezza in un reparto che quando esisteva era una eccellenza».
Il gruppo misto, in minoranza, Amic e Lattuneddu, va oltre lo sdegno e lancia anche una freccia contro l’operato dell’assessore Biancareddu, reo di aver solo proclamato ma di aver ottenuto poca cosa, per non dire nulla.
« Prendiamo atto, ancora una volta e con grande rammarico che troppe parole sono state spese per la sanità gallurese e per il Paolo Dettori. Se questa è la “forza dei fatti” , non ci resta che piangere per un inesorabile ritorno al passato. Non c’e ‘ bisogno di toccare il fondo per capire che dobbiamo cambiare strategia».