Terza repubblica? A quanto pare la seconda è uguale alla prima.

Che ci voglia anche la “terza Repubblica” nel nostro paese? Si, perché a leggere, vedere e ascoltare le cronache quotidiane, a qualsiasi livello locale, regionale o nazionale, il sistema “tangenti” è anche peggiorato.

La storia ci ricorda che il termine “seconda repubblica” viene usato dalle cronache dopo il1994. Esplode Tangentopoli detta anche Mani Pulite.

Una serie d’inchieste giudiziarie condotte nella prima metà degli anni novanta in Italia. Queste inchieste rivelarono un sistema fraudolento che coinvolgeva la politica e l’imprenditoria. L’impatto mediatico e il clima di sdegno dell’opinione pubblica che ne seguirono furono tali da decretare la fine della cosiddetta Prima Repubblica e l’inizio della Seconda Repubblica. I partiti storici della Repubblica Italiana come la DC e il PSI si sciolsero venendo sostituiti in parlamento, nelle successive elezioni, da partiti di nuova formazione o che prima erano sempre stati minoritari. E comunque all’opposizione; anche senza un formale cambiamento di regime, si ebbe un profondo mutamento del sistema partitico e un ricambio di parte dei suoi esponenti nazionali.

In un’accezione ristretta, «Mani pulite» fa riferimento al fascicolo aperto alla Procura di Milano nel 1991 da Antonio Di Pietro, mentre in un’accezione allargata fa riferimento alle indagini delle procure italiane negli anni novanta, che vertevano sulla collusione fra politica e imprenditoria

A leggere le cronache di tutti i giorni i fenomeni di corruzione, gli intrecci tra sistema politico e imprenditoriale, sono solo cresciuti. Vere associazioni a delinquere avallate e contaminate dal potere politico che sembrerebbe non solo pescare a piene mani ma esserci dentro in una maniera talmente radicata dall’essere visceralmente connesso sino al midollo. 

Tangenti erano e, a quanto sembra, tangenti sono ancora e ancora. Una abitudine italiana che non ha eguali al mondo.

Chi è Alessandro Alberto Maiorano?

Maiorano col suo avvocato Carlo Taormina

Se  forse si parlerà a breve di “Terza Repubblica” parte di questa espressione sarà da attribuire ad Alessandro Alberto Maiorano. Un fustigatore dei disonesti, come tanti lo definiscono, sicuramente diventato una speranza per gli italiani onesti che vorrebbero riportare pulizia e credibilità nel nostro paese attraverso tutta una serie di indagini che stanno facendo tremare palazzi e sistemi di potere dove regnano corruzione e malaffare. 

Qui la sua storia (LINK). Maiorano, ex dipendente del comune di Firenze, è quello che, a detta di tantissimi cittadini fiorentini, avrebbe riportato la legalità  se fosse andata in porto la sua candidatura a sindaco di Firenze. Riceve un giorno una lettera in forma anonima che gli svela un vero e proprio sistema di corruzione all’interno del palazzo comunale di Firenze (Palazzo Vecchio).

Da quel momento, inizia la sua battaglia, tutt’ora in corso, che lo sta portando a scoprire prove di ogni specie del sistema. Intercettazioni telefoniche, documenti compromettenti e nominativi di altissimo spessore politico. Il suo fascicolo, ora depositato presso la procura di Firenze, è corposo e, a suo dire, una bomba esplosiva che presto aprirà il famigerato Vaso di Pandora. Assistito dal noto Avvocato, Prof. Carlo Taormima, accompagna ogni novità in un day by day video dove informa facebook (ha migliaia di seguaci) delle sue mosse. Nelle ultime sue uscite, fa nomi e cognomi anche di una enorme tangente della struttura ospedaliera Mater Olbia. A suo dire, il sistema corruttivo ha toccato anche quell’ospedale, al punto che si dice che molti personaggi politici e imprenditori non dormano, da qualche tempo, sonni tranquilli.

Che le sue apparenti “sparate” siano credibili, lo dimostra il fatto che fu lui a scoperchiare la bancarotta fraudolenta, false fatture,  dei coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli, arrestati e scarcerati a marzo di quest’anno. 

La fondazione OPEN

Di recente, il figlio di Tiziana e Laura. Matteo, ex presidente del consiglio, è coinvolto nello scandalo della fondazione OPEN. La lista dei sostenitori di questo serbatoio di denaro, è lunga. Un sostegno che Bianchi e Marco Carrai, fedelissimi dell’ex premier, chiedono a ottobre 2013 a una serie di imprenditori, tra i quali Davide Serra e Beniamino Gavio. Dalle indagini spunta ora una lista articolata con nomi di società che vanno da British American Tobacco a Gruppo Garofalo Gruppo Moby.

È una sorta di”tariffario” quello che emerge dagli atti depositati agli indagati dalla Procura della Repubblica di Firenze, nell’inchiesta sulla Fondazione Open, presieduta dall’avvocato Bianchi. E’ ritenuta dai PM una «articolazione di un partito» che doveva «finanziare illecitamente» Matteo Renzi. Il fascicolo ruota attorno alle figura di Bianchi e Carrai, indagati con l’accusa di traffico di influenze illecite e finanziamento illecito. Nei giorni scorsi i due, vicini al leader di Italia Viva, sono stati perquisiti dagli investigatori della Guardia di finanza fiorentina.

Il quadro delle indagini è complesso e molto articolato al punto che la fondazione sembrerebbe un container di soldi per alcune attività dei politici che ne facevano parte, tra gli altri la Boschi e Luca Lotti.

Sentite anche voi l’esigenza di una Terza Repubblica?

Il tiro di Maiorano, da qualche giorno, si sposta sul Mater Olbia. Viene in possesso, sostiene, di documentazione che attesterebbe una cospicua tangente di almeno 40 milioni di euro pagata a tre personaggi chiave Renzi, Del Rio e Marco Carrai per dare alla struttura sanitaria priorità, inaugurazioni farlocche e altri privilegi a danno dello stato arabo del Qatar che sembra all’oscuro di questo milionario giro di soldi. Anche questa “succosa” parte del dossier del Maiorano, oggi è all’attenzione della procura di Firenze. Maiorano pubblica un video che riprende il fascicolo dove si leggono nomi di politici sardi e di altri personaggi legati alla vicenda Mater Olbia.

L’interesse per queste prove è impressionante. Maiorano, così come Alessandro Marini,. altro personaggio che entra nella questione per i terreni di sua proprietà attigui all’ospedale qatariota, hanno prodotto fascicoli enormi tutti documentali su reati commessi nella gestione dell’ospedale. Sono attesi sviluppi dalle procure di Tempio e Cagliari e, alla luce di quanto scritto, anche da quella di Firenze.

Terza Repubblica, arriva presto!

Related Articles