Udienza in tribunale sulla vicenda Mater Olbia.

Udienza incentrata su plurime firme depositate da Angelo Merlini

Un’udienza in tribunale a Tempio,  ha avuto in discussione una possibile riapertura della vicenda legata al Mater Olbia ed  a firme false che vedono coinvolto l’avvocato Angelo Merlini. L’archiviazione precedente, come si ricorda, fu inizialmente archiviata ma un giudice del tribunale di Tempio, Cristina Arban, ha voluto riaprire il fascicolo. L’avvocato Ramazzotti che difende Merlini, ha presentato  la sua tesi.  Incentrata  sul totale discredito di Alessandro Marini, accusato di tentata estorsione ai danni del Qatar, il quale denunciò Merlini per la faccenda “delega e firme” false.

Alessandro Marini tramite i suoi legali, aveva chiesto la NON archiviazione della questione firme false. L’udienza di ieri ha cercato di chiarire la controversia legata al possibile coinvolgimento del Merlini in quella che appare a tutti come una vicenda assai complessa e intricata.

Mater Olbia

Al centro della possibile riapertura delle indagini, le firme false del manager della Qatar Foundation, Tidu Maini,  contraffatte come ha cercato di dimostrare una scrupolosa e dettagliata perizia calligrafica di oltre 40 pagine. Le accuse dei legali di Marini sono indirizzate contro il penalista residente a Olbia che sarebbe anche accusato di aver prodotto in diversi procedimenti, pendenti negli uffici giudiziari del tribunale di Tempio, procure alle liti. Le firme sarebbero false.

Marini, tacciato dall’avv. Ramazzotti  di persecuzione nei confronti del penalista da lui assistito, non ci sta. Porta la sua intera documentazione, un fascicolo di oltre 1300 pagine, anche alla Procura di Roma. Per quanto si viene a sapere, Roma avvia anche le proprie indagini. Qualche giorno fa, il fascicolo passa per competenza alla Procura di Tempio e anche  alla procura di Cagliari dove si seguono  le altre vicende legate al coinvolgimento di Merlini e di Lucio Rispo, oltre a politici locali e nazionali .

Ricordiamo che Marini è divenuto proprietario, attraverso un atto transativo, dal possessore Luigi Mulas di circa 60 ettari di terreni.  Mulas ricevette 100.000 € pur di abbandonare le terre che però erano state già vendute qualche mese prima a Marini. Sono ettari di terreni adiacenti al Mater, piuttosto rilevanti in quanto è su questi terreni che dovrebbe avviarsi la seconda fase dell’intera struttura ospedaliera. Ricordiamo che è pendente l’annullamento dell’atto notarile con contestuale risarcimento danni pari a 200 milioni di euro. In questo risarcimento è coinvolto il notaio di Cagliari Lamberto Corda

Udienza in tribunale senza una successiva decisione 

Nell’udienza di ieri, la difesa del Merlini.  ha messo in evidenza l’aspetto stalkerizzante del Marini, patrocinato dall’avv. Michele Zuddas. Ramazzotti, viene colto di sorpresa quando l’avvocato del Marini ha prodotto la minuziosa perizia calligrafica che smonterebbe, ad una ad una, le firme contenute nella perizia grafologica. Nelle prove di comparazione delle firme, tra quella vera di Tidu Maini e tutte le altre, esisterebbero chiari segni di contraffazione.

Appare evidente che il giudice delle indagini preliminari Marco Contu, si sia preso del tempo per valutare la riapertura delle indagini o un possibile rinvio a giudizio dell’avvocato Merlini o, addirittura, un decreto di condanna dell’avv. di origini nuoresi.

Appare abbastanza complicata questa decisione, secondo le la tesi dei legali del Marini, ossia archiviare anche questa perizia calligrafica. 

Intanto la stampa sarda (Unione Sarda) scrive il proprio resoconto dell’udienza di ieri che, secondo l’avv. Murineddu, legale del Marini, omette passaggi determinanti alla comprensione dell’intera vicenda. Tanto parziale appare la ricostruzione che lo stesso legale, nella giornata odierna produce una lettera di diffida dell’articolo apparso sull’Unione Sarda, chiedendone la rettifica. Tra i vari passaggi, secondo l’avv. Zuddas, una frase dell’articolo recita “…per l’imprenditore di Codrongianos (Marini) il caso non può essere definito a Tempio, dove le sue denunce non hanno trovato sino ad oggi alcun riscontro”. Frase che, evidentemente, il Marini non avrebbe mai pronunciato né dichiarato.

Da qualsiasi lato si voglia osservare il caso Mater, occorre verità. Soprattutto, occorre capire se esista una macchinazione tesa a ingabbiare il Marini o se l’imprenditore sassarese abbia smarrito il suo aplomb dopo 4 anni che viene perseguito e abbia perso il lume della ragione. 

Udienza che prelude al provesso penale

Il processo  vede imputato Marini per tentata estorsione ma, a sua volta anche Angelo Antonio Merlini a cui vengono contestati i reati registrati nella denuncia a suo carico.

Merlini, all’interno del processo penale, depositò una procura di costituzione civile anch’essa a probabile  firma falsa a nome di Tidu Maini. Lo recita l’atto di accusa prodotto dai legali del Marini. Una cosa è certa ossia che Merlini risulta imputato in almeno tre procedimenti penali a suo carico.

Fin’ora Merlini non ha prodotto alcun atto che dimostri che lui sia il vero legale delle società riconducibili alla Qatar Foundation. Tutte le firme prodotte, risultate dalla relazione grafologica sviluppata da un Ten Col. dei Carabinieri ex RIS, dimostrerebbero che le cennate autografe sono diverse l’una dall’altra. Questo lo si evince dal documento originale (passaporto) del Tidu Maini.

 

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