Un po’ di numeri sulla vicenda Mater

E’ importante ragionare della vicenda Mater Olbia esaminando alcuni “numeri e dati” di questa struttura privata, che a regime di convenzione, sottrae  200 posti letto alla sanità pubblica. Già questa premessa è un male alla radice.

Intanto perché, spalma la sottrazione sugli ospedali sardi, con ricadute da incubo sugli altri presidi galluresi. Inoltre, essendo i posti letto contingentati al numero dei residenti (150.000 persone circa), porta alla perdita di servizi esistenti, al ridimensionamento di altri e ad un impoverimento generale dell’offerta pubblica.

Mater Olbia

In nome di cosa? Gli ottimisti, i fan’s e quelli che avevano interessi diretti nella vicenda, sostengono che aumenta l’offerta sanitaria portando specialità e servizi mancanti nel territorio e nell’isola. Quali?

Vediamo allora quali sono questi servizi mancanti nel territorio e nell’isola.

Neurologia: 8 p.l. Gastroenterologia: 10 p.l.
Neurochirurgia: 14 p.l. Oncologia: 8 p.l.
Otorinolaringoiatria: 3 p.l. Ortopedia e traumatologia: 16 p.l.
Stroke unit (Neurologia): 6 p.l. Neuroriabilitazione (cod. 75): 24 p.l.
Terapia intensiva: 10 p.l. −  Recupero e riabilitazione funzionale
Ginecologia: 14 p.l. (cod. 56): 48 p.l.
Pediatria: 6 p.l. Degenza a pagamento (c.d. posti letto
Chirurgia generale: 28 p.l. solventi): 50 p.l.

 

  • Malattie endocrine del ricambio e della nutrizione: 5 p.l.

 

Numeri si, ma affiorano i problemi di medici, infermieri, personal tecnico.

La distribuzione dei posti letto in solvenza è così articolata: n. 46 posti letto al VI piano e n. 4 posti letto al II piano, per un totale di 50 posti letto in solvenza;  non concessi i 2 (due) posti letto di radioterapia poiché non operativi, pertanto il parere espresso nella relazione motivata dal Nucleo tecnico, deve intendersi espresso favorevolmente per n. 200 posti letto e non per n. 202 posti letto. (questo prospetto è tratto dal nulla osta tra Regione e Mater).

Esaminando il prospetto, vedete specialità presenti già nella sanità pubblica e alcune non presenti? Eppure, si disse a suo tempo, che il Mater avrebbe evitato la cosiddetta mobilità passiva, ossia  i sardi non erano più costretti a varcare il mare per andare nella penisola. Finalmente, alcune patologie, la Gallura e la Sardegna, se le risolveva in casa.

In questi giorni, anche quella politica locale, soggiogata forse dal miraggio di una eccellenza sul territorio, tira il freno a mano. L’esternazione di un consigliere olbiese dei 5Stelle (Li Gioi) è sintomatica di un malessere che era presente da prima ma che sirene abbaglianti di qualcosa di straordinario er la Gallura e la Sardegna, hanno offuscato. Tant’è che pur in minoranza, il consigliere olbiese, votò il finanziamento al Mater Olbia., dopo la scelta dell’ospedale di diventare centro Covid 19 territoriale, denuncia lo stato di non efficienza del Mater.

Altra dato non diffuso da  organo di stampa, ma solo da alcuni siti on line, è il finanziamento dei 150 mil. di € in tre anni, (’19/’21). Numeri altissimi dai quali si spera arrivino anche risultati.

Il finanziamento, invece, pare definitivamente saltato. E non solo quello ma anche la “fusion partitica trasversale” che, a suo tempo, ne avallò lo stanziamento. Vedremo, se nei prossimi giorni quelle che secondo indiscrezioni che trapelano, saranno fantasie o verità. Sulla vicenda è la giunta regionale stessa che si gioca la sua credibilità dopo averne assecondato, al pari di quella precedente, la sopravvivenza.

I numeri  parlano di  catastrofe sanitaria. Non è una soluzione per i sardi

L’apparato della struttura risulta imponente, 6 piani e mezzo, cornice spettacolare, un guscio da invidia per quella che si sbandiera eccellenza da tempi lontani. Dopo  4 inaugurazioni farlocche, un incondizionato sostegno by partisan della politica nazionale, il Mater nelle aspettative della gente appare come un miraggio, una stella luminosa che rifulge e ridonda di denaro. Il Qatar è la lupa che allatta  e finanzia, la Regione lo scorso luglio firma per il finanziamento.

Brindisi ed evviva della politica tutta, o quasi, e una vicenda giudiziaria che nelle prospettive dell’establishment sardo/italico/qatariota, si definisce diffamatoria, oltreché evanescente e fumosa.

Quella sanitaria, dopo prestazioni ambulatoriali, qualche intervento chirurgico, e una sfilza di amministrativi che squilibrano il bilancio a sfavore dei sanitari, denota pecche vistose. 

Sino ai giorni nostri. Finora, del Mater leggiamo e vediamo, solo meraviglie sempre e solo sulla carta.

Il Mater chiude tutto a favore di un’assistenza, peraltro meritoria nelle intenzioni, se fosse seguita da sufficiente numero di medici e personale sanitario. Il che non è, a quanto denuncia Li Gioi, che sostiene la non idoneità al momento dell’ospedale.

Si viene a sapere, ad esempio, che la Rianimazione apre e chiude alla bisogna. Si apre per qualche intervento sporadico, si richiude subito dopo. Si sa che è in corso la ricerca del personale per affrontare l’emergenza Covid. Urgente assumere, quello presente non basta. Da dove proverranno i medici e il personale tecnico e infermieristico? E’ nota la mostruosa carenza e l’affanno di reperire sanitari nella sanità pubblica, ma certamente al Mater sanno come agire e dove trovare. Sono bravissimi in questo!

Ricapitolando: tutti i reparti chiusi. Il personale di quei reparti dove va?

Si evince che qualche contraccolpo sui medici degli altri reparti ci sia stato. Se chiudono Ortopedia, Ginecologia, Chirurgia, Pediatria, Oncologia, Otorino, Riabilitazione, Neurologia e Neuro Chirurgia, quel personale da qualche parte andrà. Saranno tutti impiegati nell’emergenza Covid? Se non è così, dov’è andato? Tutti a disposizione dell’emergenza Covid 19 del territorio? Non trapela nulla al riguardo.

Oggi sono stati mandati due pazienti in terapia sub intensiva, 16 posti  a disposizione, dal Giovanni Paolo II. Ci sono anche 4 posti di Terapia Intensiva, sperando che non occorrano, ma pare che manchino le figure mediche per farlo funzionare, comprese quelle tecniche e infermieristiche specializzate. 

Il Mater s’aveva da fare e al momento si è fatto. Personalmente, mi auguro che nessun paziente,(ad oggi i dati confortano) abbia bisogno di T.I.. 

Domanda per domanda, mi piacerebbe sapere dove sia finita quella paziente gallurese che il Mater si prese in carico per la riabilitazione. Spero stia bene e sia a casa, e abbia ripreso completamente una condizione di vita accettabile.

Dal bunker Mater Olbia, è tutto.

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