Amore e solidarietà, una fiaba “reale”, di Rita Brundu

L’amore e la solidarietà, preziosi e indispensabili ingredienti per vivere in pace con gli altri. Difficili da trovare quando ci si scorda che “Gli altri siamo noi”, vittime di una società che ingoia tutto e tutti, senza lasciare scampo alle persone fragili, indifese, disabili o tristemente indigenti. A pochi interessa che nel mondo i bisogni siano tanti e non tutti uguali. A nessuno importa di chi manifesta un disagio e non viene ascoltato. Molti, troppi, pensano che la difficoltà anche a muoversi, sia un qualcosa che non gli toccherà sopportare.

Ci sentiamo invulnerabili, immortali, fagocitati noi stessi dal super ego che è una presunta dote degli invincibili.

Ne scrive Rita Brundu, con la  solita colta serenità, di chi questo tema lo tratta anche perché lo vive. Conta non rassegnarsi, imporre anche la nostra prepotente rivolta a chi il peso di una sofferenza vuole farcelo subire sempre nel ruolo di vittima. Sacrificata all’altare dei super uomini che voraci, famelici, attendono che passi il nostro cadavere sul fiume. 

L’amore e la Solidarietà in una fiaba

Oggi voglio raccontarvi una fiaba. Come tutti i racconti di questo genere, ha la solita tematica della lotta tra il bene e il male. Ovviamente ci sarà poi il lieto fine che affermerà il trionfo del bene e che soddisferà, almeno nella fantasia, il desiderio di un mondo più giusto.

«C’era una volta Umana, una Signora con difficoltà di deambulazione, che cercava aiuto per poter superare i propri limiti. Viveva in un paese tranquillo, ma pieno di barriere architettoniche; perciò era inibita nelle sue funzioni e non riusciva a condurre una vita normale.

Era danneggiata e privata del suo diritto sostanziale. Semplicemente perché le strutture del suo paese non lo consentivano! Infatti le strade, compresi i marciapiedi, erano impraticabili; era poi impossibile uscire di casa e rientrarvi poiché i posteggi riservati erano sempre occupati dai non aventi diritto. Come era difficile l’accesso a molti negozi, comprese le strutture pubbliche importanti ed essenziali, perché dei gradini fungevano da ostacolo. Inoltre Umana, avendo difficoltà economiche, aveva bisogno di una casa con adeguati supporti.

Disperata, andò dal signor De Cretinis, per chiedergli un aiuto. Umana lo implorò:

“Per favore, mi aiuti! Non riesco ad uscire di casa né a rientrarvi, perché il posteggio a me riservato è sempre occupato! Inoltre molte strade sono sconnesse e mi fungono da deterrente per una semplice passeggiata. Tanti, troppi, gradini vietano il mio accesso a qualsiasi edificio. Come se non bastasse, per difficoltà economiche non ho una casa con supporti adeguati alla mia disabilità”

“Ma tu chi sei per avere tutte queste pretese?! Per favore, vattene via che ho cose più importanti a cui pensare…!!- Fu questa la risposta del signore, cinico e individualista, che si mostrò completamente indifferente ai suoi problemi”.

 Triste ed afflitta, Umana trascorreva ormai le sue giornate con l’angoscia di chi non nutre più nessuna speranza. Ma un giorno, mentre se ne stava solitaria a ripensare alle sue disgrazie, comparve una Fata dolcissima.

“Ciao Umana, conosco i tuoi problemi…sono quelli di chi ha la sfortuna d’incontrare persone che mancano di un’altra grande capacità: quella intellettiva. Ti rivelo una grande Verità: in questo mondo nessuno è perfetto e ognuno ha la propria personale disabilità. Quella più difficile da superare è l’IMBECILLITA’, sia perché chi ne è affetto non ne ha consapevolezza, sia perché agli altri non è immediatamente palese”

“Questo l’ho capito anch’io!- rispose Umana – Ma non so più cosa fare.

Il perdono per vincere l’indifferenza

“Mia cara- disse la Fata- ti suggerisco un mezzo magico che molte persone, purtroppo, hanno dimenticato: IL PERDONO! Il massimo desiderio del cuore è infatti fare la pace, e provare compassione per l’altro. Se tu riuscirai a perdonare la disabilità delle altre persone, anche loro ti aiuteranno a superare la tua!”

Umana andò da tutte le persone con questa menomazione e disse loro che, con gli occhi del cuore, riusciva a vedere oltre l’offesa e, tenendo presenti i loro limiti, con indulgenza e comprensione… li perdonava!

Il Signor De Cretinis, ma anche tutti gli altri che avevano sempre vissuto nell’indifferenza sprezzante nei confronti di chi ha bisogno d’aiuto, abituati a tutt’altre risposte, rimasero molto colpiti dalla reazione di Umana.

Capirono che il vero Amore tra gli Esseri umani deve essere incondizionato e deve comprenderne anche i difetti.

Appresa la lezione, guarirono dalla loro meschinità! Rimossero tutte le barriere architettoniche che erano di impedimento non solo a Umana, ma anche alle giovani mamme con la carrozzina. Non solo,   pure alle persone che andavano a fare la spesa con il trolley. Agli anziani che non avevano più il vigore della giovinezza. Da questa rimozione ne trasse giovamento anche il signor De Cretinis poiché, a causa di un incidente, fu costretto in sedia a rotelle per 3 mesi!

L’amore e la solidarietà per gli altri nascono dall’empatia

Tutti, ma proprio tutti, vissero da allora felici e contenti perché avevano capito di fare parte di un unico Universo dove la sola cosa importante, per poter superare gli ostacoli della vita, è aiutarsi l’uno con l’altro. Avevano così oltrepassato quell’individualismo che dà la sensazione di essere al centro del mondo. Adesso erano finalmente consapevoli di essere un’Unità, e che la felicità di ognuno doveva essere in sincronia con quella di tutti gli altri. Capirono anche che, vivendo in un mondo effimero e misterioso, le uniche cose sicure erano L’AMORE E LA SOLIDARIETA’».

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