Giacomo Leopardi, analisi grafologica del grande poeta. Rita Brundu, 1°

Giacomo Leopardi, esempi di analisi grafologica

Come integrazione alla rubrica di Grafologia, Rita Brundu ha pensato bene di contribuire ad una maggiore comprensione dei segni della scrittura, portando anche degli esempi concreti. Sono personaggi della nostra storia, quella in cui si scriveva esclusivamente a mano, quindi in grado di aggiungere elementi cognitivi preziosi alla Grafologia di cui sta trattando per il blog.

Abbiamo pensato di scorporare questi esempi dagli articoli a puntate dello studio della Grafologia, per due ragioni.

La prima. L’analisi della scrittura di persone celebri, già codificata dalla Grafologia, indurrà ad avere maggiori curiosità di saperne di più sui segni della scrittura e quindi approfondire la sezione apposita.

La seconda ragione.  Indurvi alle conferme che attraverso la scrittura vengono descritte in maniera completa tutte le nostre caratteristiche umane innate,  e tutti i nostri aspetti relazionali. 

Troverete una vetrina di grandissimi nomi, a partire da Giacomo Leopardi. Per 10 puntate, a partire da questa, troverete i profili grafologici di Sigmund Freud, Goffredo Guglielmo Leibniz, Leone XIII (Papa, Gioacchino Pecci), Alessandro Manzoni, Tintoretto, Ludwig Van Beethoven, Napoleone Bonaparte, Giuseppe Verdi e Cristoforo Colombo

Il testo base da cui vengono ricavate tutte queste informazioni è Trattato di Grafologia, di Girolamo Moretti 

Giacomo Leopardi, cenni storici

fonte wikipedia

Giacomo Leopardi (al battesimo Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi; Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837) è stato un poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo italiano.

È ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull’esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di spessore. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca. 

Il pensiero di Leopardi è caratterizzato, attraverso le fasi del suo pessimismo, dall’ambivalenza tra l’aspetto lirico-ascetico della sua poetica, che lo spinge a credere nelle «illusioni» e lusinghe della natura, e la razionalità speculativo-teorica presente nelle sue riflessioni filosofiche, che invece considera vane quelle illusioni, negando ad esse qualunque contenuto ontologico.

Giacomo Leopardi, l’analisi grafologica del poeta

 

 

 

 

 

 

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