Sigmund Freud, esempi di analisi grafologica.
Come integrazione alla rubrica di Grafologia, Rita Brundu pensa bene di contribuire ad una maggiore comprensione dei segni della scrittura, portando anche degli esempi concreti. Sono personaggi della nostra storia, quella in cui si scriveva esclusivamente a mano, quindi in grado di aggiungere elementi cognitivi preziosi alla Grafologia di cui sta trattando per il blog.
Abbiamo pensato di scorporare questi esempi dagli articoli a puntate dello studio della Grafologia, per due ragioni.
La prima. L’analisi della scrittura di persone celebri, già codificata dalla Grafologia, indurrà ad avere maggiori curiosità di saperne di più sui segni della scrittura. Quindi approfondire la sezione apposita.
La seconda ragione. Indurvi alle conferme che attraverso la scrittura vengono descritte in maniera completa tutte le nostre caratteristiche umane innate, e tutti i nostri aspetti relazionali.
Troverete una vetrina di grandissimi nomi, a partire da Giacomo Leopardi. Per 10 puntate, a partire da questa, troverete i profili grafologici di Sigmund Freud, Goffredo Guglielmo Leibniz, Leone XIII (Papa, Gioacchino Pecci), Alessandro Manzoni, Tintoretto, Ludwig Van Beethoven, Napoleone Bonaparte, Giuseppe Verdi e Cristoforo Colombo
Il testo base da cui vengono ricavate tutte queste informazioni è Trattato di Grafologia, di Girolamo Moretti.
Sigmund Freud, cenni storici
Sigismund Schlomo Freud, noto come Sigmund Freud, (Freiberg, 6 maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939) è stato un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi, sicuramente la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche della psicologia.
Freud è noto per aver elaborato una teoria scientifica e filosofica, secondo la quale i processi psichici inconsci esercitano influssi determinanti sul pensiero. Sul comportamento umano e sulle interazioni tra individui. Di formazione medica, tentò di stabilire correlazioni tra la visione dell’inconscio, rappresentazione simbolica di processi reali, e delle sue componenti con le strutture fisiche della mente e del corpo umano, teorie che hanno trovato parziale conferma anche nella moderna neurologia e psichiatria.
Nella psicoanalisi l’impulso sessuale infantile e le sue relazioni con il rimosso sono alla base dei processi interpretativi.
Molti dissensi dalle teorie di Freud, e quindi indirizzi di pensiero alternativi nascono dalla contestazione del ruolo, ritenuto eccessivo, riconosciuto da Freud alla sessualità.
In un primo momento si dedicò allo studio dell’ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti psichiatrici, influenzato dagli studi di Joseph Breuer sull’isteria, in particolare dal caso Anna O. (ossia Bertha Pappenheim, futura fondatrice dei movimenti di assistenza sociale e di emancipazione femminile), al quale s’interessò sulla base delle considerazioni di Charcot, che individuava nell’isteria un disturbo della psiche e non una simulazione, come ritenuto fino ad allora. Dalle difficoltà incontrate da Breuer nel caso, Freud costruì progressivamente alcuni principi basilari della psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente: la resistenza e il transfert.