Tempio Pausania, 2 feb. 2016-
Il titolo ricorda una famosa frase dei Promessi Sposi di Manzoni, in particolare il momento in cui uno dei Bravi sussurra all’orecchio di Don Abbondio che il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella non dev’essere celebrato. Le conseguenze per il malcapitato prelato sarebbero state nefaste.
Quell’episodio ricorda, con le dovute differenze, una vicenda piuttosto recente successa a Tempio, durante l’antivigilia della prima sfilata che darà il via alla sei giorni del Carnevale Tempiese 2016.
Antefatto: La classe ’71, a cui questo anno tocca l’organizzazione della Festa Patronale di fine agosto di San Paolo e della Madonna del Buoncammino, decide di rallegrare lo spazio a loro spettante che è ubicato, così come negli anni precedenti con le altre classi, nel piazzale del Caseggiato delle Scuole Elementari.
Tre serate con musica live, giovedì e domenica pomeriggio nel dopo sfilate e il venerdì a tarda serata e non oltre le ore 23,00. Un dovuto riguardo che non avrebbe inficiato assolutamente lo svolgimento delle serate programmate nei locali deputati, sia quello canonico del Giordo e sia quelli degli altri bar della città che hanno tutti, come nel passato, animato la festa più pazza dell’anno sino alle ore mattutine.
Niente di male, direi. Anzi, una buona occasione per incassare qualche euro dalla vendita di bevande oltre che delle cibarie varie, come negli anni scorsi. Un possibile discreto incasso che avrebbe giovato alla classe ’71 per una festa di fine agosto più ricca….
All’uopo, viene ingaggiata una band locale, la “Big Band” formata da musicisti e cantanti locali che avrebbe avuto il solo fine di allietare il momento del rifoccillamento dei partecipanti alle sfilate ed anche, come sempre successo, dei numerosi turisti che verranno al nostro Carnevale.
Ma…”questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai” ed uno dei rappresentanti della classe viene convocato da alcuni amministratori che gli impongono di non far suonare nessuno e di fare musica live. Questo, dopo che la Band era stata chiamata, stava provando a meno di due giorni dal primo impegno, e si era anche provveduto alla location ultima con un palchetto proprio sotto le scale d’ingresso alla Scuola (vedi foto).
Motivazione ufficiale della decisione? Evitare di fare un torto ai locali servendo bevande. Quindi, si potranno fare panini, altre cibarie, bere ma non si potrà fare musica. Una sola parola: assurdo!
Assurdo per almeno due ragioni:
1) Il fine era solo quello di far affluire più gente nello spazio della classe ’71, tenere loro compagnia per il tempo di questo soggiorno con della musica dal vivo;
2) Dare alla classe stessa la possibilità di un guadagno extra per la festa patronale ed anche, se volete, dare anche agli artisti impegnati nelle tre serate, di esserci, visto che molti saranno impegnati nei locali, chi più, chi meno.
Ma questo matrimonio non s’ha da fare e d’impero si decide che mai in questa città potrà esserci una visione di trasparenza assoluta, quella cristalleria pregiata che fa guardare il tutto senza favoritismi e piaceri di ogni genere. Non uso altre parole. così come evito accuratamente di prendere le parti di qualcuno, sia esso colpito da questo provvedimento, o che ne sia l’artefice. Mi basta solo raccontare tal quale questa storia dando la piena solidarietà a tutti i danneggiati, in primis la classe e poi tutti gli artisti che per stare in ballo in queste tre serate, hanno perso il treno per lavorare da altre parti.
Per tornare al titolo, quando ci si deve sposare nella vita con la giustizia e l’equità, avviene sempre qualche sbandamento e va a finire ogni anno come il matrimonio tra Mannena e Re Giorgio. Lo sapete vero come finisce Sua Maestà?
Antonio Masoni