Tempio Pausania, 18 mar. 2016-
Hanno raccontato in aula gli ultimi istanti di vita dei loro cari, sono riusciti a vincere il dolore e hanno spiegato ai giudici che cosa è successo a Olbia il 18 novembre del 2013, il tragico pomeriggio del passaggio del ciclone Cleopatra.
Oggi sono stati sentiti in Tribunale a Tempio, i familiari di alcune delle vittime dell’alluvione di tre anni fa, in particolare i parenti di Francesco Mazzoccu e del figlioletto Enrico, annegati alle porte di Olbia, e della pensionata Anna Ragnedda, morta dentro la sua casa, dove è rimasta imprigionata.
Paolo Mazzoccu, il nonno di Enrico, ha raccontato come l’onda di piena portò via, davanti ai suoi occhi, il nipotino che il padre Francesco cercava disperatamente di salvare. Un altro testimone, Pietro Mariano, ha confermato che venne invitato ad allontanarsi e minacciato da un operaio dell’Anas, al quale aveva chiesto aiuto per salvare Francesco ed Enrico. Le figlie di Anna Ragnedda, hanno confermato che nessuno si occupò della madre invalida, immobilizzata nel suo letto, nella casa a piano terra di un una palazzina di via Lazio. Tutti i testimoni hanno risposto alle domande del pm Domenico Fiordalisi, dicendo di non avere avuto alcuna informazione che potesse aiutarli a mettersi al sicuro. Il processo proseguirà l’11 aprile, si parlerà della morte di Patrizia Corona e della figlioletta Morgana.