La Maddalena, 7 nov. 2016-
Sarà un’adunata di popolo come forse mai sentita a La Maddalena e in altri centri della Gallura che gravitano attorno al Paolo Merlo, ospedale che sta vivendo la perdita dei suoi servizi essenziali. Il centro gallurese, oltre 11.000 abitanti, alla pari del Paolo Dettori di tempio sta subendo la perdita del diritto alla salute e, giorno per giorno, come l’erosione che l’onda provoca lentamente sulle rocce, sta per succedere qualcosa di tremendo, considerate anche le difficoltà oggettive e logistiche di un’isola, costretta ad essere raggiunta solo con traghetti, che non potrà contare più sul suo ospedale.
Ci hanno inviato questo documento di adesione allo sciopero di sabato 12 novembre e lo diffondiamo, solidali con i portavoce di questa istanza e gemellati nella cattiva sorte con gli amici maddalenini a cui va il nostro supporto. A Tempio, e speriamo anche da altri centri della Gallura interna, si sta organizzando una giornata di sostegno alla lotta di La Maddalena. Una, speriamo cospicua, delegazione di cittadini della Gallura sarà sabato mattina sull’isola. Ecco il documento inviatoci dal movimento disoccupati e precari Roberto Siro:
” La nostra Associazione di promozione e utilità sociale è sempre stata attenta e sensibile a tute le rivendicazioni da difendere nel paese, compresa la salvaguardia della struttura sanitaria. In colpevole ritardo si è scelta finalmente la strada della lotta e dello sciopero generale, ma questo non basterà se non sarà seguito da altre azioni forti da parte di tutto il Consiglio Comunale.
Auspichiamo una volontà vera di opporsi con tutti i mezzi leciti possibili a questo insensato progetto di taglio e ridimensionamento dei servizi dell’Ospedale civile “Paolo Merlo” da parte dei vertici dalla ASL e della Regione Sardegna.
IL Movimento Disoccupati e Precari è presente e lo sarà sempre come nostra abitudine, a ogni tipo di iniziativa di lotta, e ovvia la nostra adesione alla manifestazione in occasione dello sciopero generale del 12 Novembre 2016. Questo deve rappresentare un importante inizio di prova di unità per una collettività troppe volte divisa e frazionata.
Questa unione non deve durare il ristretto tempo di una manifestazione, la lotta per l’Ospedale deve servire come esempio per estendere uguale comportamento e attenzione alle altre diverse problematiche dell’isola, che meritano identica sensibilità e voglia di lottare uniti per il bene comune, ma troppe volte strumentalizzate e ricordate solo per fini politici ed elettorali.