Tempio Pausania, Occupazione Ospedale: “Video Diario” della 23^ giornata (ven. 9 nov.).

Tempio Pausania, 10 nov. 2018-

Video Diario che racconta le giornate del presidio di occupazione dell’ospedale Dettori.

 

Una giornata interlocutoria, quella appena trascorsa è la 23^, col boom delle firma, oltre 300 nella sola giornata odierna, la visita e il presidio notturno della classe ’72 e la cena ancora una volta offerta (Il Ghiottone della circ.ne San Giuseppe) da quella che è diventata una vera gara di solidarietà tra i locali che si occupano di cibo e gli esercenti dei bar che ogni giorno giungono numerosi al presidio.

Nonostante la già segnalata stanchezza, al presidio si è certi di arrivare a qualche risultato. Oggi, sabato 10 novembre, verrà a fare visita un deputato, a cui come per gli altri, si darà la possibilità di ascoltare e prendere nota delle istanze richieste.

Nessuno sconto, nessuna strumentalizzazione a fini propagandistici o elettorali. I fatti aldilà delle parole o delle promesse.

L’obiettivo finale è quello noto, giungere al ripristino di servizi ospedalieri che la legge ci ha garantiti e che l’assurda situazione (VOLUTA) creatasi sta invece, giorno dopo giorno, svuotando di personale e di servizi prima erogati.

Si attendono, ancora per alcuni giorni, le risposte delle istituzioni interpellate. Sorprende che nessuno, ad iniziare dagli enti vicini, abbia garantito interesse e legittimazione sulla occupazione (Unione dei Comuni) così come l’ANCI Sardegna a cui, per conoscenza, il documento è stato inviato.

Nessuna polemica, sia chiaro, ma certo il vuoto delle istituzioni che all’inizio era stato colmato dalla presenza di moltissimi amministratori territoriali, inizia a profilarsi conferendo un senso di abbandono da parte di chi aveva battezzato da subito l’ occupazione come una scelta condivisa. Non ci si riferisce all’amministrazione civica locale, ma soprattutto alle altre del territorio di cui si vorrebbe ascoltare la voce, almeno ogni tanto. 

Assenze che pesano, senza però creare dissapori e malcontento tra i presidianti, sono quelle della chiesa e dei sindacati (nessuna presenza, sporadiche eccezioni), quasi che la storia che sta dietro questa forma di lotta, sia lontana dai loro interessi.

Due suore, appongono la loro firma di sostegno alla lotta.

Non importa, si va avanti, col consenso della gente della Gallura, con tutte le splendide persone che arrivano e ringraziano il presidio per aver dato uno scossone all’apatia congenita che ha sempre caratterizzato le persone verso la rivendicazione dei propri diritti. Lo abbiamo detto, scritto, in ogni modo, è forse il primo esempio in cui la gente è diventata popolo, la migliore espressione di unità e decisione. 

Grazie e Abali….Basta!!!!

Antonio Masoni

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