Baja Sardinia, In scena Boghes Noas. Paraulas e Musica, Spettacolo di Parole e Musica.

Baja Sardinia, 3 agosto 2014-

La Sardegna «del profondo» in scena in riva al mare, un’occasione unica per ascoltare argomenti, voci e sonorità del variegato universo sardo e, insieme, godere di uno scenario unico e impagabile. A Baja Sardinia, Piazza delle due vele, lunedì 4 agosto alle ore 21.30, va in scena lo spettacolo «Boghes Noas. Paràulas e Mùsica», evento realizzato grazie al contributo del Consorzio di Baja Sardinia. Uno spettacolo di parole e musica, un viaggio nell’identità più profonda dei sardi. Sfileranno i più significativi autori e interpreti musicali e con loro i testi e i brani più noti: da Procurade ‘e moderade (Francesco Ignazio Mannu) a Lamentos de unu nobile o Solferino (Pepinu Mereu), da Benito Urgu a Maria Carta, da Piero Marras ai Cordas e Cannas, da Andrea Parodi a Elena Ledda. I monologhi dell’ideatore e conduttore Roberto Carta si combineranno con letture, musiche, canzoni e video, nel tentativo di restituire un ordine puntuale alla storia della cultura e del costume dei sardi. La parte musicale, e questa è una particolarità caratterizzante lo spettacolo, offrirà una singolare e insolita rivisitazione in chiave jazz del recente costume musicale sardo.Immagini filmate, inoltre, appositamente elaborate dal regista Gianni Langiu, accompagneranno l’evento in tutta la sua durata e renderanno magica l’atmosfera e facilitati collegamenti tra argomenti, musiche e storia narrata.

Lo spettacolo avrà una premessa con oggetto una dissertazione sui più importanti beni archeologici e culturali dei Comuni di Arzachena e Oschiri, un paese costiero e uno dell’interno di quell’ampia fetta di territorio chiamata Gallura. Verrà presentata e illustrata una carrellata fotografica utile a immortalare i due territori e i loro tesori. Curerà questo angolo archeologico la nota guida turistico-culturale Giorgio Pala, Presidente dell’Associazione Su Furrighesu.

Protagonisti dello spettacolo «Boghes Noas. Paràulas e Mùsica» saranno:

– il conduttore e autore dei monologhi Roberto Carta 
– il regista Gianni Langiu 
– la cantante Lucia Budroni 
– il pianista Antonello Mura 
– il contrabbassista Daniele Pistis 
– il trombettista e chitarrista Marco Maltalenti 
– l’interprete della grande poesia sarda Domenico Campesi 

Lo spettacolo in parola viene portato in teatro e in piazza dallo scorso aprile, la Regione Sardegna lo ha inserito tra i progetti musicali-culturali meritevoli di sostegno e capaci di offrire una narrazione della Sardegna capace di combinare le diverse culture territoriali dell’isola e i momenti topici della storia recente dei sardi. Una delle possibili chiavi di lettura, secondo l’autore e ideatore dello spettacolo Roberto Carta, va ricercata nella continua sperimentazione musicale: «La musica sarda, secondo le trame di questa iniziativa, più che come un mezzo a disposizione del nostro personale parlare o cantare, intende sempre più farsi presente come la realtà simbolica da cui veniamo, per così dire, parlati e cantati». “Soggetto” protagonista della narrazione, quindi, sarà la cultura musicale dei sardi e la sua evoluzione. Le letture e le interpretazioni verteranno su testi in lingua sarda o gallurese scritti dai poeti e dagli autori più noti. «La lingua dei sardi – continua Carta – non ha solo un proprio corredo fonetico e sintattico, ma anche un singolare rapporto tra parola e cosa, tra parola e immaginario, tra parola e simbolo, ma sopratutto mette in atto una specifica articolazione associativa che dice di come è vissuto interiormente il senso e il sentimento. La storia umana e culturale dei sardi è parlata in lingua sarda e/o gallurese ma soprattutto cantata in lingua sarda e/o gallurese, nell’intimità della parola e nella socialità del discorso o dell’esibizione canora». La narrazione dello spettacolo intende dunque sviluppare l’esercizio della memoria tramite lo scavo culturale che la lingua/linga/limba messa in musica permette. Uno scavo in direzione delle soggiacenze che più hanno contribuito a formare la fisionomia interiore dei sardi. 

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