Calangianus, “Non si vuole un cambiamento, troppo forte l’establishement politico”, di Gian Martino Loddo.

Calangianus, 23 set. 2016-

Pubblico con molto piacere questa lettera che mi ha inviato Gian Martino Loddo, sindaco di Calangianus, presente alle elezioni per la Presidenza Regionale dell’ A.N.C.I.. associazione nazionale dei comuni italiani, svoltasi questa mattina ad Abbasanta. Dall’esito della votazione, che non ha definito nulla di certo per ora, è venuto fuori un “congelamento del risultato“, pur essendoci i presupposti di una nuova votazione in quanto il candidato che ha ottenuto più voti non ha raggiunto la metà più uno dei consensi degli aventi diritto.

Emiliano Deiana
Emiliano Deiana

I candidati erano Emiliano Deiana, gallurese sindaco di Bortigiadas, con la base dei suoi consensi pescati nella sua cristallina onestà politica ed intellettuale, a prova di bomba, alieno agli apparentamenti e lontano da quella politica che è interesse personale, quel che ci si augura sempre da chi naviga in questo mondo. Un sindaco, ma soprattutto un uomo, che ha fatto dell’intelligenza e della operatività la sua forza, che ha saputo schierarsi anche contro il suo stesso partito, che ha scelto sempre secondo la sua coscienza e non con la tessera in tasca.

Giuseppe Ciccolini

Dall’altra parte Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti, appoggiato da un vasto schieramento bypartisan, con un allargamento e restringimento che continua a regnare in questa politica che non piace più ma esiste e resiste ad ogni cambiamento, si alimenta del fuoco eterno dei poteri forti, quelli che si vorrebbe combattere ma che si continua a far crescere ad ogni appuntamento elettorale. Persona degna per carità, stimata e combattiva ma ciò che si vuole opinare è questa mancanza di coraggio per il nuovo e per qualcuno che forse è troppo intelligente, che fa paura, che sa parlare senza offendere o gridare, che si esprime perfettamente nella lingua che affascina per la concretezza e per la sostanza, non per il fumoso atteggiamento di chi ha invece soffiato forte sul suo avversario. Ciccolini  in ogni caso non è stato eletto e ora si vedrà quale sviluppo avrà questo congelamento del voto. 

Per quanto mi riguarda, da blogger che esprime delle opinioni, sento di ringraziare Emiliano, sindaco ed uomo che certo non difetta di coraggio a cui tutti noi galluresi di questa terra, assieme a tutti gli altri che lo hanno sostenuto in questa candidatura, dobbiamo rendere merito perché era ed è troppo giusto per fare questo mestiere, il troppo non è un lapsus. Questa vetusta politica, degna di essere rottamata, non accetta personaggi preparati ed intelligenti come Emiliano. Lui, conoscendolo bene, non mollerà mai e continuerà a credere nel cambiamento di rotta, a progettare e lavorare per il suo territorio e per quel bene comune di cui conosce da sempre il vero significato. Grazie Emiliano.

Antonio Masoni

Ecco la lettera molto accorata e pregna di significati di Loddo.

Antonio Masoni

Il kilt degli scozzesi:
Oggi è stata una giornata storica, la prima volta che il sottoscritto si presenta ad un assise dell’ ANCI un occasione che non si poteva perdere. In una sala afosa ed asfittica circa 304 amministratori tra sindaci e loro delegati si sono ritrovati per votare il nuovo presidente, finora si faceva finta di votare in quanto la candidatura era unitaria ed era sempre votata all unanimità, nessuna possibilità di scelta o così o pomi’.
Oggi però improvvisamente un grande vento si è sollevato, ha scardinato le finestre e ha rinnovato l’aria viziata che fino a quel  Gmomento si respirava. Un vento di libertà e di democrazia che, nascendo dalle montagne della Alta Gallura, dal sapore salato del mare di Badesi e di Santa Teresa ,  si rinforzava nei canaloni di Bonnanaro, correva dritto nellla Piana di Giave superando supersonicamente Macomer, fino ad arrivare ad Abbasanta. Con la sua forza sollevava il kilt degli scozzesi schierati nelle anticamere della sala dei congressi, mettendo finalmente a nudo ciò che si nascondeva dietro le cosiddette candidature unitarie dei tempi che furono, un establishment politico dei piani alti del palazzo della Regione, Davide contro Golia, così come ci si aspettava- ed è narrato nella storia –  la fiondata violenta e precisa ha colpito nel segno, ha fatto male ma a mio avviso quella pietra scagliata con tanta precisione diventerà un punto di riferimento altrettanto famoso quanto quello di quella Roccia che ha conservato per secoli la spada conficcata nelle sue viscere.
Mai come oggi mi sono sentito orgoglioso di essere gallurese dell’Alta Gallura, una bella lezione di intelligente onestà che il territorio ha dato a coloro che nelle stanze dei bottoni sentivano il risultato in mano e che altro non hanno potuto che congelare il risultato, anziché prendere atto della sconfitta che un certo modo di fare politica ha avuto, come se il ghiaccio possa essere utile loro per evitare il bubuzzone di un bernoccolo che comunque uscire dovrà . Un grazie dal più profondo del cuore ad Emiliano Deiana che è stato lo strumento ineccepibile di un modo di fare buona politica.
I candidati erano due, anche se la candidatura dell’avversario era stata decisa nei palazzi della Regione ed era sostenuta da un grande schieramento trasversale. Emiliano invece era e confidava nel buonsenso una campagna condotta col suo solito modo di fare elegante, rispettoso, ricco di programmi e di ideali condivisi e condivisibili.
I presenti erano 304, anche se alcuni non hanno votato è finito 152 a 142 quindi Emiliano sconfitto per pochi voti, Peccato che lo statuto prevede che il vincitore avrebbe dovuto ottenere la metà più uno dei voti cioè 153, insomma si sarebbero dovute indire nuove elezioni ed invece il direttorio ha deciso di congelare il risultato (?).”
Gian Martino Loddo

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